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Luigi Falossi (a cura di) – Metalmeccanici fiorentini del dopoguerra. Atti della giornata di studio per i cento anni della FIOM (Firenze, 8 ottobre 2001) – 2002

Luigi Falossi (a cura di)
Roma, Ediesse, pp. 429, euro 20,00

Anno di pubblicazione: 2002

Il convegno di studi per il centenario della FIOM è stato promosso dall’Associazione Biondi-Bartolini, volta alla ?ricerca e alla formazione sulla storia e la cultura del movimento operaio?. Luigi Falossi, il presidente, ne dichiara la congruenza con gli scopi dell’associazione, di conservazione della memoria e di approfondimento scientifico, centrati sulle figure, le esperienze e le identità dei lavoratori metalmeccanici ?in carne e ossa?. La congruenza si mostra nella struttura bipartita dell’opera, in parte dedicata alle relazioni presentate alla giornata fiorentina, e in parte ad una serie di interviste realizzate da Giovanni Contini con lo stesso Falossi, corredate in appendice da uno studio quantitativo sul tesseramento (Toni Fibbi).
Molta parte delle ricerche è stata resa possibile dalla ricchezza di fonti conservate nell’archivio FIOM, inventariato anni fa a cura di Fulvio Conti, ma la carenza di disponibilità degli archivi delle altre federazioni di categoria, FIM e UILM, è stata in più punti segnalata, richiamando la necessità di una maggiore omogeneità di documentazione, che comprenda anche gli archivi d’impresa, quelli delle Camere del Lavoro, il materiale ?grigio? dell’attività sindacale e le memorie private, per risultati storiograficamente più compiuti, capaci di ricostruire l’universo della fabbrica nel suo complesso, che Simonetta Soldani evoca nel suo intervento riferendosi alla lezione di Duccio Bigazzi.
Le relazioni coprono un raggio ampio di temi. Dalla struttura dell’occupazione nel territorio fiorentino, ricostruita da Franco Bortolotti, ai profili identitari del lavoro metalmeccanico, affrontati da angolature diverse: Paolo Giovannini imposta una lettura di lungo periodo, riallacciandosi alle origini ?preindustriali? del sapere operaio; Alessandro del Conte si concentra sul rapporto con la politica e il sindacato negli anni Cinquanta; Pietro Causarano cerca di tracciare una ?antropologia operaia? dei lavoratori della più importante, insieme alla Galileo, delle fabbriche fiorentine, la Nuovo Pignone. E altri sono, del resto, i contributi imperniati sulle realtà di fabbrica: la Galileo (Rosella Degl’Innocenti) e la Stice-Zanussi (Gianni Silei), completati da studi di argomento più strettamente sindacale, come i Consigli di gestione (Fabio Hag e Marco Toccafondi), le condizioni di sicurezza del lavoro (Francesco Carnevale eFabio Capacci), l’unità sindacale (Ambrogio Brenna, che firma anche un’interessante testimonianza). Nell’insieme, è presente in questi contributi lo sforzo di riconnettere la specificità del tessuto industriale fiorentino con i processi più complessivi della storia nazionale. E altrettanto non episodicamente localistici sono i temi toccati nelle interviste, che comprendono lavoratori di fasce generazionali, imprese e appartenenze sindacali diversificate (si segnala, in particolare, l’intervista al primo prete operaio ?militante? in Italia, Bruno Borghi). Forse ? ma certo si trattava di un centenario ? una tassonomia meno incentrata sull’appartenenza sindacale avrebbe favorito uno scavo più aderente all’universo della fabbrica nel suo complesso, evocato da Soldani.

Laura Cerasi