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MacGregor Knox – To the Threshold of Power, 1922/33. Origins and Dynamics of the Fascist and National Socialist Dictatorship, – 2007

MacGregor Knox
Vol. I, Cambridge-New York, Cambridge University Press, XIV-448 pp., £ 40

Anno di pubblicazione: 2007

Knox è autore noto agli studiosi del fascismo; già in un’altra opera importante si era cimentato in un’analisi comparativa dell’Italia mussoliniana e della Germania hitleriana (Common Destiny. Dictatorship, Foreign Policy, and War in Fascist Italy and Nazi Germany, Cambridge, Cambridge U.P., 2000). Questo volume (il primo di due messi in cantiere sul tema) ne costituisce ad un tempo il prolungamento e l’estensione. Oggetto della ricerca sono le origini dell’instaurarsi nei due paesi di dittature radicali dai tratti comuni, nonché le dinamiche che mossero entrambi i regimi nella loro parabola verso la guerra. L’approccio metodologico dell’a. è chiarito nella prefazione con un esplicito riferimento a Tucidide: «human history is the history of power – dynamis – and of armed conflicts» (p. XI). Dopo una compatta introduzione (pp. 1-19) in cui vengono passate in rassegna le interpretazioni correnti di fascismo e nazionalsocialismo, verso cui Knox non lesina imparzialmente le proprie critiche, si passa ad una corposa prima parte (pp. 19-139) dedicata all’analisi parallela delle vicende intercorse negli spazi italofono e germanofono nel «lungo secolo diciannovesimo» (1789-1914), a cui segue un’ancor più robusta seconda parte (pp. 143-398) dal titolo From War to Dictatorship 1914-1933. Chiude una sintetica conclusione (Into the Radical National Future: Inheritances and Prospects of the New Regimes, pp. 399-406) che si configura come un ponte lanciato verso il secondo volume in fieri. L’approccio di Knox è risolutamente comparativistico, di un comparativismo sui generis, però, che rifiuta di servirsi di categorie generalizzanti quali «fascismo» o «totalitarismo», ma punta ad individuare similitudini attraverso un’analisi puntuale dello svolgersi degli eventi. La base archivistica e bibliografica è impressionante, la ricchezza dell’esposizione colpisce il lettore, tuttavia le chiavi esplicative lasciano non di rado perplessi: la radice di fascismo e nazismo andrebbe ricercata nel ritardato processo di unificazione nazionale di Italia e Germania, nelle modalità con cui si istituirono e si consolidarono entrambi gli Stati, nel modo in cui essi attraversarono la Grande guerra, nelle culture profondamente antiliberali che ne impregnavano le élites politiche e culturali, nella fragilità dei sistemi politici postbellici. Tesi ragionevoli, ma non particolarmente innovative; ci sono poi alcune sottolineature assai datate, quali il recupero pieno della legenda nigra borussica, la riduzione della Repubblica di Weimar a mera parentesi tra autoritarismo imperialguglielmino e Terzo Reich, e così via. Un’opera stimolante, di cui si auspica la traduzione, ma non sempre convincente.

Brunello Mantelli