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Manuel Borutta – Antikatholizismus. Deutschland und Italien im Zeitalter der europäischen Kulturkämpfe, – 2010

Manuel Borutta
Göttingen, Vandenhoeck & Ruprecht, 488 pp., € 61,95

Anno di pubblicazione: 2010

La ricerca di Borutta segue un impianto comparatistico italo-tedesco, con una duplice chiave di lettura. L’a. sostiene innanzitutto che quel conflitto tra Chiesa e cattolici da una parte e forze nazional-liberali dall’altra, chiamato in tedesco Kulturkampf (notoriamente difficile da tradurre, cioè «lotta intorno alla civiltà», «battaglia delle culture»), anziché essere stato un fenomeno circoscritto al neofondato Reich di Bismarck, in cui i cattolici dopo il 1871 si trovarono ad essere in minoranza, si fosse realizzato analogamente in Italia. In verità, secondo l’a. tali conflitti riguardavano non soltanto le due società da lui esaminate ma l’intera Europa nel lungo ‘800. Su questa base rifiuta il grand récit di un percorso particolare (Sonderweg) del liberalismo tedesco al quale tradizionalmente veniva attribuito una propensione autoritaria per la sua alleanza con Bismarck nel tentativo di emarginare i cattolici. In secondo luogo l’a. sviluppa l’ipotesi dell’esistenza di una «genealogia» che legherebbe gli scontri ottocenteschi sul cattolicesimo alla teoria della secolarizzazione. Denuncia la presenza implicita o esplicita di un paradigma normativo intorno al processo di modernizzazione in larga parte della ricerca di storia sociale (tedesca) fino agli anni ’70-80 del ‘900, presenza che secondo l’a. sarebbe il motivo per una diffusa simpatia per l’anticattolicesimo del XIX secolo.Lo studio, assai ponderoso, è tripartito secondo i seguenti titoli: L’oriente interno: anticattolicesimo e modernità nel lungo ottocento; Sex crimes: media e violenza anticlericali tra l’illuminismo e l’epoca del «Kulturkampf»; Lo Stato maschile: genealogia della teoria della secolarizzazione all’epoca delle battaglie per la civiltà. Nella prima parte l’a. ricostruisce la genesi dell’anticattolicesimo nell’illuminismo e spiega la sua evoluzione nell’800. Nella seconda sezione analizza su ampia base empirica le svariate forme con particolare riferimento ai media (romanzi, caricature, satira, stampa, dipinti) in cui in Italia e in Germania venne trasmessa, da parte liberale, l’immagine del cattolicesimo come «l’altro» dell’Occidente moderno, maschile, razionale al fine di affermare come universali ed egemoni i valori della cultura liberale e delegittimare quelli di origine cattolica. In questo capitolo Borutta elabora in maniera convincente con metodo foucaultiano le analogie semantiche e strutturali tra «anticattolicesimo» e «orientalism». La terza parte è dedicata alla presentazione della funzione dell’anticattolicesimo come l’altra faccia dell’auspicata secolarizzazione dello Stato e della società, nelle modalità prevalenti della rappresentazione di sé della cultura liberale.

Christiane Liermann