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Marco Gervasoni – François Mitterrand. Una biografia politica e intellettuale – 2007

Marco Gervasoni
Torino, Einaudi, XVII-237 pp., Euro 22,00

Anno di pubblicazione: 2007

Marco Gervasoni, autore di documentato ed agevole volume sulla Francia del ‘900 (Francia, Milano, Unicopli 2003), si è cimentato nella ricostruzione del percorso politico e intellettuale dell’ex presidente francese François Mitterrand. L’impresa era titanica e forse l’a. ne è rimasto sopraffatto. La scelta di Gervasoni è comunque limpida, ed argomentata nell’Introduzione: concentrarsi sulla figura, peraltro troneggiante, di Mitterrand, ed «isolarlo» per quanto possibile dal contesto. Grazie a questa scelta il lavoro è stato contenuto in un numero ridotto di pagine senza debordare nelle dimensioni spesso ingestibili di tante altre biografie. Eppure in questo tentativo minimalista, alla Carver, qualcosa si è perso. In primo luogo si è persa la dimensione intellettuale di Mitterrand. Nonostante il sottotitolo richiami questo côté così rilevante della personalità del presidente francese, in realtà c’è assai poco del suo percorso intellettuale, delle sue frequentazioni, dei suoi gusti e della sua ambizione post-haussmaniana di lasciare una impronta sulla capitale transalpina. In secondo luogo c’è straordinariamente poco di un momento importante, discusso e controverso, della giovinezza del presidente, dalle sue infatuazioni droitière al suo allineamento a Vichy fino al passaggio alla Resistenza. Gervasoni non ignora certo il dibattito, anche velenoso, che si è acceso su quei passaggi e le zone d’ombra che, come ricorda, ancora ricoprono quel momento. E tuttavia maggiore attenzione alla documentazione e alle diatribe suscitate dalla «riscoperta» di quel passato, sarebbero state utili. Lo stesso vale per altri momenti cruciali della vita politica di Mitterrand, dal ’68 alla conquista del PS, trattati con una rapidità resa inevitabile dalla dimensione del lavoro, ma che nondimeno lascia insoddisfatti i lettori più avvertiti.Altrettanto perplessi si resta di fronte ad un giudizio che l’a. dà sul presidente nelle pagine introduttive, quando lo definisce un politico non professionista, alla Max Weber, nonché un impolitico. Ora si può dire tutto di Mitterrand ma impolitico proprio no. Se c’è un leader che ha vissuto, benché non weberianamente, di politica, giorno e notte, questo è Mitterrand. Certo non alla maniera stereotipa ed oleografica del dirigente del partito di massa – tipo di partito presente solo sub specie di PCF in terra francese – bensì in quella, tutta transalpina, del notabile «radicale», distante anni luce dalle riunioni di sezione e dai riti partitici, ma finissimo analista e tessitore di strategie. Non per nulla Mitterrand è il primo, e a lungo il solo, a sinistra che comprende la logique presidentielle introdotta dalla V Repubblica e a comportarsi di conseguenza.Infine, l’assenza di una riflessione d’insieme, appena accennata nella breve Introduzione, priva il lavoro di quel respiro che la cronaca delle vicende, spesso narrata con piglio agile e necessariamente veloce, non poteva dare. E questa mancanza, purtroppo, non rende giustizia della competenza dell’a.

Piero Ignazi