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Marco Mondini – Generazioni intellettuali. Storia sociale degli allievi della Scuola Normale Superiore di Pisa nel Novecento (1918-1946) – 2010

Marco Mondini
Pisa, Scuola Normale Superiore Pisa, VII-VIII-1-313 pp., Euro 25,00

Anno di pubblicazione: 2010

Il libro presenta i risultati di una ricerca quadriennale, finanziata dalla Normale e inserita nel progetto più ampio delle celebrazioni del bicentenario dell’istituzione pisana. È diviso in due parti che si possono sintetizzare grosso modo così, la Normale prima di Gentile e la Normale di Gentile. Gentile è in effetti il vero protagonista di questa storia, alla quale prende parte in molti modi, dal patronage alla direzione effettiva della scuola. La Normale prima di Gentile è un’istituzione in crisi, lontana ormai da un certo rigoglio tardo ottocentesco, appare chiusa dentro un perimetro angusto, provinciale-toscano, come dimostra l’area del reclutamento degli allievi. L’a. ce la racconta come un’istituzione sostanzialmente atona. La partecipazione degli studenti degli anni 1915-1917 alla guerra è irrisoria. Più in generale è il clima interno, che traspira da pagine che ne ripetono il torpore nello stile e nel ritmo, a denunciare una interruzione del legame con la vita morale e sentimentale del paese. Così pure il fascismo non smuove la polvere che sembra posarsi dovunque nelle stanze di Palazzo dei Cavalieri. Unica eccezione gli arresti del 1928, per antifascismo, di Vittorio Enzo Alfieri e Umberto Segre. Ma anche in quel caso la preoccupazione prevalente dell’ istituzione è quella di proteggere le condizioni della propria esistenza. Non ci sono grandi passioni. Gli antifascisti creano imbarazzo, i fascisti un certo fastidio. C’è invece un legame molto forte tra Cantimori e alcuni dei suoi compagni, compresi i due antifascisti. La figura di Cantimori, allievo della Normale e poi professore di liceo di prima nomina a Cagliari, è effettivamente centrale nel racconto. Attorno a lui si organizza una comunità intellettuale che è anche una trama degli affetti. Cantimori è per molti dei suoi compagni un importante tramite con Gentile, al quale rivolgersi per ottenere la tessera del Pnf, un passaporto, un occhio di riguardo per la carriera magistrale.Gli anni ’30 hanno un colore e un tono tutti diversi. Gentile ottiene da Mussolini soldi e appoggio politico per fare della Normale un’istituzione veramente nazionale. Aumentano gli studenti, cambia la loro composizione sociale e il loro profilo intellettuale. Mentre gli allievi degli anni ’20 non spiccano per qualità della formazione e per il tratto brillante delle loro intelligenze, con le eccezioni che si sono viste, il quadro degli anni ’30 riflette tanto il rinnovato prestigio di un’istituzione che diventa un polo accademico rinomato e attraente, quanto probabilmente lo spessore della scuola gentiliana e delle sue generazioni. Generazione è fin dal titolo parola chiave. E però il titolo promette più di quanto l’a. regali al suo lettore. Della storia di una generazione per la verità c’è poco in questo libro, vuoi forse per l’esiguità del «campione» della ricerca, vuoi anche perché Mondini è molto accurato (a volte ben oltre il dovuto) nella ricostruzione delle condizioni esteriori di vita della «generazione» studentesca, ma fa ben pochi tentativi poi per penetrarne l’ esperienza.

Adolfo Scotto Luzio