Cerca

Marco Soresina – Professioni e liberi professionisti in Italia dall’Unità alla Repubblica – 2003

Marco Soresina
Firenze, Edumond Le Monnier, pp. 352, euro 16,40

Anno di pubblicazione: 2003

Quello delle professioni è un terreno molto arato dalla storiografia italiana negli ultimi due decennni. Marco Soresina, che ha contribuito sul piano analitico a questo campo di ricerca sia con i suoi lavori sui medici e la sanità pubblica tra Ottocento e Novecento, sia con quelli sul variegato universo degli impieghi fra età liberale e fascismo, propone ora una sintesi estesa sul piano cronologico dall’unificazione al secondo dopoguerra e sul piano tematico all’insieme delle professioni liberali classiche.
Articolato in sei capitoli, il volume traccia nei primi due un quadro essenziale della trasformazione delle professioni in Italia in relazione ai contesti istituzionali e alle dinamiche sociali, per soffermarsi negli altri sui quattro segmenti maggiori del mondo delle professioni ? legale, sanitario, tecnico ed economico-amministrativo ?, dominati rispettivamente da avvocati, procuratori e notai, da medici e farmacisti, da ingegneri e architetti, da commercialisti e ragionieri.
Questa ripartizione della materia corrisponde all’approccio settoriale con cui la storiografia italiana ha affrontato lo studio delle professioni nell’età contemporanea. È del tutto logico, del resto, che un lavoro di sintesi rispecchi pregi e difetti della bibliografia di riferimento. Il capitolo sulle professioni legali è fra tutti il più ampio; e non a caso, dato che ad esse soprattutto hanno guardato gli studi recenti, scandagliando sia i percorsi di accesso alle attività forensi e gli ordinamenti che ne regolavano l’esercizio, sia l’organizzazione corporativa della professione che, regolamentata nel 1874, avrebbe rappresentato il modello di riferimento per i successivi riconoscimenti da parte dello Stato di altre categorie professionali via via costituite in ordini e collegi.
Meno esteso, ma più compiutamente articolato è il capitolo sulle professione sanitarie, il cui universo è stato esplorato da tradizioni storiografiche diverse, con sguardi incrociati focalizzati sulla medicina e la cultura medica, sulle strutture sanitarie, sulle associazioni di categoria, sugli aspetti economici della professione.
Le vicende relative alle professioni tecniche e a quelle economico-amministrative costituiscono un capitolo importante della storia dei ceti medi nell’età dello sviluppo industriale e della società di massa, e in quest’ottica aspettano di essere approfondite anche attraverso ricerche di ambito locale che aiutino a decifrare quegli universi compositi, in cui la coesione corporativa confligge con la varietà delle collocazioni di reddito e di cultura dei singoli.
Il volume rappresenta certamente un utile strumento per un primo approccio allo studio delle professioni, anche se va rimarcato che, trattandosi di opera di sintesi, sarebbe stata opportuna qualche riflessione sul prima e sul poi del periodo considerato, per segnare continuità e rotture sia rispetto ai profili delle borghesie professionali nel lungo periodo di dissolvenza delle società cetuali, sia rispetto agli odierni scenari di conflitto, su scala europea, tra mantenimento ? ed estensione a nuove categorie ? degli ordini, con tutto ciò che ne segue, e tentativi di liberalizzazione per ricondurre le attività professionali a logiche di mercato.

Alfio Signorelli