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Maria Concetta Dentoni – Poteri locali e democrazia. La provincia di Cagliari tra età giolittiana e fascismo – 2007

Maria Concetta Dentoni
Cagliari, CUEC, 248 pp., Euro 22,00

Anno di pubblicazione: 2007

Il volume raccoglie sette saggi, uno per capitolo, tutti editi salvo uno, sul territorio della provincia di Cagliari – la cui Presidenza patrocina la pubblicazione – compreso il Sulcis-Iglesiente, che oggi costituisce provincia a sé.Il primo capitolo prende in considerazione «la figura più rappresentativa della Cagliari del periodo giolittiano» (p. 7), Ottone Baccaredda, in due momenti chiave della sua carriera di sindaco: durante i moti popolari contro il caroviveri del 1906 e del 1917. Gli eventi vengono confrontati tra loro e con la condotta, egualmente inopportuna, di Baccaredda che contribuisce nel 1906 a provocare conclusioni sanguinose evitate nel 1917 grazie alle dimissioni imposte da un governo centrale attento ad allontanare, per quanto possibile, il pericolo di rivolte popolari durante la prima guerra mondiale. Il secondo analizza la crisi delle miniere dell’Iglesiente – di proprietà belga, con relativi risvolti internazionali – allo scoppio della Grande guerra nel 1914 e i conseguenti pericoli di proteste operaie, scongiurate l’anno seguente sia dall’aumento delle richieste di minerali per uso militare, sia, soprattutto, grazie all’avvio al fronte di molti disoccupati. Il saggio successivo legge attraverso la lente della storia di vita – personale e familiare – di un consigliere di Prefettura, Erminio Giua, le vicende relative al successo socialista nell’iglesiente nelle prime elezioni, nazionali e locali, dopo la riforma del 1912 che aveva ampliato il suffragio maschile. Il quarto capitolo prende in esame la censura postale antisocialista svolta in Sardegna dalle autorità durante la Grande guerra, mentre il seguente – l’unico inedito – esamina la storia dell’amministrazione di Iglesias dal 1903 alla vittoria del Partito socialista nelle elezioni locali del 1914. Gli ultimi capitoli sono dedicati al periodo fascista. Il sesto riprende l’utilizzo delle vicende biografiche personali, quelle di Giovanni Valle, per soli tre mesi prefetto di Cagliari, per descrivere l’ascesa del fascismo nel capoluogo sardo alla fine del 1922. L’ultimo narra della riduzione del numero dei Comuni imposta dalla dittatura che, nel Campidano, si risolse nella creazione della «Grande Cagliari», sacrificio cui si videro costrette diverse comunità locali, pronte a chiedere – e ad ottenere – il ripristino del proprio Municipio all’indomani dell’avvento della Repubblica. Il volume è chiuso da una breve appendice documentaria.Al pari di tutte le raccolte anche questa sconta una certa disomogeneità tra gli scritti, pubblicati tra il 2000 e il 2006. L’obiettivo è però felicemente raggiunto: attraverso l’analisi comparata di fonti archivistiche e di vicende politiche locali e nazionali, arricchite dall’intreccio con caratteri e storie desunte dai fascicoli personali, viene svelato l’ordito della complessa trama che rende interdipendenti storia locale e storia nazionale, casi locali e questioni nazionali, momenti di vita personale, familiare e professionale degli individui e movimenti di massa.

Oscar Gaspari