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Maria Cristina de Rigo – I processi verbali della facoltà giuridica romana 1870-1900 – 2002

Maria Cristina de Rigo
Presentazione di Mario Caravale, Roma, Viella, pp. XXIV-766, euro. 77,00

Anno di pubblicazione: 2002

La collana ?Ius nostrum-Studi e testi pubblicati dall’istituto di Storia del diritto italiano dell’Università degli studi di Roma La Sapienza? ospita la pubblicazione integrale e annotata dei verbali della Facoltà di giurisprudenza romana in anni delicati: quelli cioè in cui viene impostato e va a regime un sistema universitario nazionale brevemente rimesso in discussione ma poi anche ? come si sa ? saldamente confermato, al di là di ogni possibile intervento profondamente riformatore, all’indomani della presa di Roma. Proprio la ?parificazione? degli atenei di Padova e Roma ? e qualche anno dopo la ?normalizzazione? dell’ateneo napoletano chiudono infatti la fase di presa d’atto di un panorama disgregato e aprono quella della costruzione di un insieme tendente alla coerenza e all’omogeneità. All’interno di questo panorama la facoltà giuridica riveste particolare importanza ed è interessante ricostruirne la vicenda nello specchio dei documenti qui riprodotti.
Il consiglio di facoltà è assai esiguo ? ne fanno parte prima solo sette, poi appena una dozzina di docenti ? ma di un certo spessore, come è ovvio per l’ateneo della capitale, che annovera docenti come Saredo e Padelletti, Protonotari e Ferraris, Filomusi-Gueli e Scialoja, Schupfer e De Viti De Marco. Dalle discussioni traspaiono considerazioni molto dure sulla pratica dell’insegnamento privato al di fuori dell’università (p. 17), ma soprattutto una attenzione specifica alla situazione di Roma dove ?concorrono condizioni speciali, cioè l’assoluta novità di tutte queste istituzioni, essenziali alla vita di un popolo libero, per modo che è di tutta necessità apprestare alla gioventù studiosa, almeno per i primi anni, una istruzione nutrita, e non superficiale ed illusoria, sopra rilevanti argomenti ed istituti del nuovo regime sociale e politico? (p. 39). Dai documenti presentati ? corredati peraltro da un’Introduzione assai esigua che si limita in sostanza a precisare le condizioni del reperimento delle fonti ed i criteri di edizione e non fa riferimento ad un contesto più ampio ? è possibile seguire l’immediata ricaduta dei provvedimenti legislativi e soprattutto regolamentari sulla normale amministrazione, ma si coglie anche la volontà della facoltà stessa di mantenere una certa ragionevole elasticità di giudizio, consentendo talvolta percorsi non privi di originalità. La discussione verte sulle opere necessarie ad ottenere la libera docenza (p. 164) e sui requisiti ? anche minimi ? che esse dovevano necessariamente avere rispetto alla originalità della ricerca e alla buona conoscenza del dibattito più recente. Oppure torna sui corsi liberi e sull’insegnamento privato, inteso come una vera e propria offerta in concorrenza con l’insegnamento ufficiale (?se concorrenza ci deve essere, essa dev’essere libera?, p. 331) .
Accurati indici tematici, una tavola delle opere citate (specie relative alle libere docenze), e una tavola riassuntiva dei docenti della facoltà completano il volume.

Ilaria Porciani