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Maria Cristina Ercolessi – L’Angola indipendente – 2011

Maria Cristina Ercolessi
Roma, Carocci, 150 pp., Euro 13,00

Anno di pubblicazione: 2011

L’obiettivo dell’a., studiosa impegnata e appassionata di Africa australe, è quello di offrire una «griglia di comprensione» su un paese che per oltre trent’anni ha vissuto in uno stato di guerra permanente da cui è emerso nei primi anni 2000 per diventare, oggi, uno degli Stati africani con il più alto tasso di crescita economica e perciò tra i più corteggiati da nuovi e vecchi attori internazionali. Nonostante la necessaria brevità del volume, l’a. non rinuncia a inquadrare la trattazione in una cornice teorica capace di dar conto della complessità delle vicende esaminate, seguendo un filo cronologico ma al contempo sviscerando alcuni nodi cruciali della storia recente dell’Angola, come la continuità che accompagna pre e post-indipendenza, o il passaggio dalla fase socialista a quella post-socialista al volgere degli anni ’90. Acquistano quindi contorni nuovi il peso dell’eredità coloniale sulle modalità di strutturazione dei movimenti protagonisti della lotta per l’indipendenza prima e della guerra civile poi, ma anche le dinamiche di potere innescate dalla vittoria del Mpla nel novembre del 1975.Per provare a capire le vicende angolane, ricorda l’a., non è sufficiente concentrare l’attenzione su un unico fattore dominante, si tratti dello scontro ideologico fra movimenti, dell’ingerenza internazionale sullo sfondo della guerra fredda, o ancora del peso di risorse come diamanti e petrolio. Occorre adottare un respiro storico ampio, capace di mettere nella giusta prospettiva i diversi fattori che concorrono a disegnare la storia del paese.Per dar conto dell’ampio periodo trattato – dal colonialismo portoghese all’Angola di oggi – alla lettura storico-politica si associa un’analisi di tipo politico-economico, che inserisce il conflitto Mpla-Unita, le sue implicazioni interne e internazionali e il suo tardivo superamento sullo sfondo delle grandi trasformazioni che hanno caratterizzato gli ultimi quattro decenni della storia africana e mondiale. L’a. offre interessanti chiavi interpretative per spiegare come dall’iniziale scelta socialista l’Angola passi, già alla fine degli anni ’80, a un sistema ad economia di mercato, senza che questo produca effetti sulla composizione della leadership politica al potere, che semmai si rafforza e affina le tecniche di controllo su una popolazione affranta dalla guerra e dalle privazioni che le si accompagnano.L’analisi dell’a., grazie a una linearità di pensiero e a un’indubbia efficacia espositiva, permette di cogliere la complessità dei processi, mettendo a fuoco, alla luce delle loro origini, le sfide cruciali per il futuro di uno dei paesi più ricchi del continente, che resta però intriso di logiche di esclusione e caratterizzato da profonde diseguaglianze sociali ed economiche. Merita infine di essere rimarcata la qualità dell’apparato bibliografico. Particolarmente utile la riflessione sulle «letture di base» consigliate. Si tratta di testi difficilmente reperibili dal pubblico non specialistico e in molti casi non disponibili in italiano, a conferma dell’utilità della scelta di dedicare alla storia dell’Africa contemporanea una sotto-collana agile, ma accurata, come quella avviata da Carocci.

Maria Stella Rognoni