Cerca

Maria Luisa Betri e Daniela Maldini Chiarito (a cura di) – “Dolce dono graditissimo”. La lettera privata dal Settecento al Novecento – 2000

Maria Luisa Betri e Daniela Maldini Chiarito (a cura di)
Franco Angeli, Milano

Anno di pubblicazione: 2000

Il volume raccoglie gli atti di un convegno di studi organizzato dall’Università di Milano nel 1998 e presenta venti contributi che spaziano su un arco temporale lungo e che sono rappresentativi di approcci storiografici diversi relativi al modo in cui studiare e utilizzare i carteggi e gli epistolari. I saggi vedono al centro personaggi noti e meno noti del panorama politico italiano come Saracco (L. Ziruolo), Cairoli (M. Brignoli), Manin (M.L. Lepscky Mueller), Gobetti (E. Alessandrone Perona), Gabriele Camozzi (A. Bortolotti), Giacomo Venezian (T. Catalan), Carlo De Cristoforis (A. Capelli), i vari volontari toscani quarantottardi (G. Luseroni), i giovani socialisti Paolo Betti e Lea Giaccaglia (S. Urso); pubblici funzionari come Antonio Greppi (E. Puccinelli), famiglie nobiliari (i conti di Campello del saggio di F. Mazzonis, la piccola nobiltà marchigiana di quello di P. Magnarelli), nobildonne (Elisabetta Mosconi Contarini o Costanza d’Azeglio) e aristocratici (il conte Francesco Mazzucchelli), banchieri, imprenditori e intellettuali (gli ebrei Weill-Schott del saggio di G. Maifreda; il manager Otto Joel e il giurista Levin Goldschmidt dell’intervento di R. Garruccio; l’economista Salvatore Majorana del contributo di A. Signorelli), professionisti (il medico Carlo Speranza del saggio di M.L. Betri). Tra i numerosi percorsi che si potrebbero costruire all’interno di questo volume spicca quello delle scritture femminili. Se le donne sono rigorosamente escluse dai carteggi dei conti Campello, o da quelli tra Giuseppe Majorana e il figlio, o ancora dalla corrispondenza tra Francesco Mazzucchelli e il figlio, ritornano impetuosamente e si impongono come interlocutrici privilegiate nella corrispondenza di Cairoli, di Saracco e di molti altri; e sono più spesso protagoniste come nell’epistolario tra Costanza d’Azeglio e il figlio Emanuele del saggio di D. Maldini Chiarito; o in quello di Teresa Perissinotti Manin ai fratelli e agli amici al centro del saggio di M.L. Lepscky Mueller, o ancora nel carteggio del fante-contadino della prima guerra mondiale Tommaso Bussi (A. Molinari).
I carteggi su cui le ricerche sono fondate sono tutti privati e inediti e restituiscono essenzialmente la quotidianità del passato, anche se l’intreccio tra pubblico e privato è continuo. La lettera è innanzitutto veicolo di sentimenti d’amore, ma nei carteggi esaminati trovano ampio spazio i conti, gli affari e la gestione del patrimonio, i comportamenti sociali e le scelte familiari, i modelli educativi, la passione politica e intellettuale, il patriottismo, l’impegno politico risorgimentale e il tema dell’esilio. La loro analisi offre al lettore una variegata messe di suggestioni e idee e rafforza la convinzione che le potenzialità della lettera come fonte per la ricostruzione delle innumerevoli sfaccettature della vita di un individuo e di un’epoca, e al tempo stesso come testo (non solo letterario), siano straordinarie e tutto sommato ancora poco utilizzate dalla storiografia italiana se la si mette a confronto con quella di altri paesi (la Francia in particolare).

Daniela Luigia Caglioti