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Maria Luisa Betri, Elena Brambilla (a cura di) – Salotti e ruolo femminile in Italia tra fine Seicento e primo Novecento – 2004

Maria Luisa Betri, Elena Brambilla (a cura di)
Venezia, Marsilio, pp. XI-606, euro 35,00

Anno di pubblicazione: 2004

Sono confluiti in questo volume relazioni e interventi svolti nel convegno tenutosi a Milano nel 2003, nel quale studiosi modernisti e contemporaneisti hanno presentato una serie di ricerche sulla ?forma di comunicazione sociale e politica rappresentata dal salotto, dalle donne che lo animavano, dalla varietà delle sue frequentazioni? e, in questo contesto, sul ruolo assunto da ?figure femminili mediatrici e organizzatrici di cultura nei salotti aristocratici e poi borghesi, in una sfera distinta sia da quella dell’intimità domestica sia da quella propriamente politica? (p. IX).
Alcune questioni di fondo sono poste, in apertura, dal saggio di Maria Teresa Mori, che invita a leggere l’esperienza dei salotti come un universo sociale complesso, nel quale gli spazi pubblici e privati sono sottoposti a una continua ridefinizione. A partire dalle sue ricerche sui salotti di conversazione dell’Ottocento risorgimentale, Mori sottolinea la contraddittoria condizione delle salonnières, mai protagoniste, bensì confinate nel rassicurante ruolo di ispiratrici e moderatrici: d’altronde lo stesso discorso patriottico, nel proporre modelli e virtù femminili, se contribuisce a infrangere la separatezza della sfera privata, al tempo stesso sancisce quei valori come ?naturalmente conformi alle donne e riafferma il legame di queste ultime con l’inevitabile ?naturalità’ di un destino domestico? (p. 13). È solo un esempio della stretta ?interdipendenza tra categorie ? pubblico/privato, autonomia/dipendenza, potere/sottomissione ? non interpretabili in opposizione ma a partire dal riconoscimento, tra di esse, di oblique interferenze? (p. 14). Segmenti importanti dei percorsi della ?civilizzazione? tra Sette e Novecento vengono ricostruiti dalle ricerche che illustrano i diversi contesti culturali e geografici, le conversazioni e i salotti che avevano luogo nelle principali città italiane, prima e dopo l’Unità, anche in un’ottica comparativa. Nell’area dedicata al Settecento, le ricerche illustrano le presenze femminili nell’Arcadia, il rapporto tra donne e cicisbei a Genova, i caratteri della socialità salottiera di Torino, Venezia, Roma, le vicende di una salonnière roveretana. Per quanto riguarda l’Ottocento, si spazia dalle conversazioni letterarie nel Veneto, al confronto tra i salotti di Olimpia Savio e Clara Maffei, alle esperienze della Napoli preunitaria, ai salotti bolognesi e fiorentini. Le vicende di alcune personalità di spicco ? Emilia Peruzzi, Anna Kuliscioff, Margherita Sarfatti, Ersilia Caetani Lovatelli, Gina e Paola Lombroso ? punteggiano la mappa delle relazioni sociali delle élites dopo l’Unità. Sulla necessità di continuare a scavare nella complessità della materia insiste Simonetta Soldani in chiusura del volume, segnalando il rischio che la ?forma salotto e le sue dinamiche spazio-temporali? possano indurre a una ?semplificazione storicista?: ?periodizzare, contestualizzare, collegare [?] è ancor più indispensabile quando si abbia a che fare con un fenomeno variegato e durevole come quello di cui stiamo parlando, e non si voglia costringerlo nella morsa di una lettura oscillante fra la singolarità irripetibile e una indistinta tipizzazione? (p. 556).

Rosanna De Longis