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Maria Luisa Cicalese – La luce della storia. Gioacchino Volpe a Milano tra religione e politica – 2001

Maria Luisa Cicalese
Milano, Franco Angeli, pp. 158, euro 13,43

Anno di pubblicazione: 2001

Di grande rilievo, nella biografia scientifica e politica volpiana, il lungo periodo milanese, dal 1906 al 1924. Approdato all’Accademia scientifico-letteraria (uno dei nuclei della futura Università, nata in seguito alla riforma Gentile, e per la quale Volpe si adopererà) dopo una contrastata vicenda concorsuale che contribuì a ridefinire il quadro istituzionale della storiografia italiana primo-novecentesca, Volpe si inserì rapidamente e autorevolmente nella vita intellettuale e politica cittadina: ebbe contatti con i modernisti, collaborò alle attività dell’Università popolare, fu vicino al Circolo filologico, che poi avrebbe presieduto, mentre vivace fu la sua attività politica nel 1914-15 come presidente del gruppo nazional-liberale milanese.
Come studioso, già nei mesi del passaggio dalla Toscana a Milano Volpe aveva avviato, in maniera estremamente critica, il chiarimento dei propri rapporti con i più conseguenti esponenti delle tendenze sociologico-economiciste della nuova medievistica italiana. Avrebbe poi discusso, collaborando con Croce, di insegnamento della storia, e presentato le ricerche di storia economica di Einaudi e Prato; ampliato il quadro delle proprie indagini con saggi di storia religiosa ed ereticale, nei quali le forti suggestioni del presente si intrecciavano ad un prevalente, ma non esclusivo, interesse di storia sociale; ridefinito, anche attraverso l’esperienza della guerra, l’arco problematico della propria attività di storico.
Lo studio della Cicalese non propone una ricostruzione sistematica dell’attività volpiana in questo periodo, ma segue alcuni momenti della storia ?esterna? del Volpe milanese, fra attività pubblica, concorsi e insegnamento apprezzato dagli allievi, anche se ?non era un professore che si sacrificava per l’insegnamento e non aveva il culto della regolarità delle lezioni? (p. 73). Ripercorre poi in chiave espositiva temi ed aspetti della storiografia volpiana, dagli scritti ereticali alla elaborazione di una visione di lungo periodo della storia italiana ? consegnata anche ad un corso milanese recentemente edito ?, sino al confronto con Croce. Migliori appaiono i risultati del lavoro sul versante, per così dire, biografico-accademico, anche grazie all’impiego di nuova documentazione; ma occorre sottolineare che il volume risente di una insufficiente attenzione prestata alla situazione degli studi, con conseguente sacrificio dell’apporto informativo ed interpretativo. Non viene utilizzato, ad esempio, l’importante volume di Artifoni, del 1990, sulla medievistica italiana a cavallo fra i due secoli, e lo stesso avviene per altre ricerche su simili questioni. Non si tiene conto della riedizione curata da Violante nel 1997 dei Movimenti religiosi e sette ereticali, arricchita da una ampia e documentata introduzione, come, su un altro piano, di studi che avrebbero contribuito a chiarire la funzione svolta da Volpe negli anni della guerra, come addetto ai servizi di propaganda.

Mauro Moretti