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Maria Luisa Scalvini, Fabio Mangone e Massimiliano Savorra – Verso il Vittoriano. L’Italia unita e i concorsi di architettura – 2002

Maria Luisa Scalvini, Fabio Mangone e Massimiliano Savorra
Napoli, Electa Napoli, pp. 173, euro 26,00

Anno di pubblicazione: 2002

La questione dell’identità nazionale e del “fare gli italiani”, dopo l’unificazione del paese, è stata ampiamente analizzata dalla storiografia sociale e politica degli ultimi dieci anni. Gli studi di Alberto Banti, Ernesto Galli della Loggia, Mario Isnenghi, Umberto Levra e Bruno Tobia hanno evidenziato come la memoria e la celebrazione del Risorgimento fossero essenziali per la costruzione dell’unità nazionale sia sul piano dell’organizzazione del consenso sia su quello della cosiddetta “nazionalizzazione delle masse”. Il volume di Scalvini, Mangone e Savorra propone la stessa tematica da un punto di vista diverso, quello della storia dell’architettura. La ricerca nasce dall’analisi del ricco apparato documentario, conservato alla Biblioteca Nazionale di Roma, per iniziativa del direttore Domenico Gnoli, che dal 1882 al 1909 raccolse i materiali del concorso per la costruzione del monumento al re Vittorio Emanuele II, conosciuto con il nome di Vittoriale. Il fondo inedito dei disegni offre la possibilità di affrontare il tema dell’estetica della politica secondo tre direttrici di ricerca. Il primo approccio, esaminato da Fabio Mangoni, riguarda il rituale del concorso d’architettura come strumento pedagogico per rappresentare l’architettura del nuovo Stato e per “rinforzare nei neo-italiani il sentimento di patria” (p. 17). Stile e identità nazionale sono celebrati “da un programma iconologico strettamente legato a un preciso messaggio politico” (p. 17) che utilizza scuole, piazze, monumenti, cimiteri e altre tipologie di attrezzature e servizi come mezzi di celebrazione dell’unità. Mangoni sottolinea che all’?esercizio di stile? si accompagna la ricerca di legittimazione da parte di artisti e professionisti, che utilizzano i diversi concorsi per consolidare la propria carriera. Il secondo percorso di ricerca, proposto da Massimiliano Savorra, analizza le potenzialità del linguaggio artistico, che, negli anni successivi all’unificazione, celebra e rappresenta, con l’aiuto propagandistico della Corona, il mito del Risorgimento: “in tale preciso momento storico le scelte culturali, ideologiche e politiche palesano ? e questo è assai evidente nei disegni della Nazionale ? l’intento di costruite l’immagine di un mito” (p. 43). Da questo punto di vista, la costruzione del Vittoriano simbolizza “il comune sentire della nazione” attraverso il linguaggio dell’architettura. Dall’analisi di Savorra emerge, anche, il mondo professionale ed artistico, eterogeneo e dalle competenze differenti, che partecipa al concorso romano. L’ultimo saggio di Patrizia Costabile ripercorre le origini e le vicende della formazione di un fondo ?patriottico?, quello costituito dalla raccolta dei disegni per il monumento a Vittorio Emanuele. L’insieme della documentazione, analizzata e catalogata, offre alla Costabile l’occasione di ricostruire la storia del fondo nel contesto di un disegno politico e culturale indirizzato alla costituzione della Biblioteca Nazionale di Roma, come sede della celebrazione della memoria risorgimentale e del progetto di “concentrare la tradizione culturale italiana” (p. 68) nel nuovo sistema bibliotecario nazionale.

Cristina Accornero