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Marino Raicich – Storie di scuola da un’Italia lontana, a cura di Simonetta Soldani – 2005

Marino Raicich
Roma, Archivio Guido Izzi, pp. 324, euro 25,00

Anno di pubblicazione: 2005

Quello di Marino Raicich (1925-1996) è uno di quei nomi che probabilmente non dicono molto a chi abbia meno di quaranta anni. Intellettuale impegnato sui problemi della politica scolastica, deputato del PCI dal 1968 al 1979 e protagonista di una lunga quanto sfortunata battaglia per la riforma della scuola secondaria superiore, ha dedicato alla storia della scuola una rilevante serie di studi pubblicati in molte sedi ma oggi fortunatamente disponibili nelle due raccolte Scuola, cultura e politica da De Sanctis a Gentile (Pisa, Nistri Lischi, 1981) e Di grammatica in retorica. Lingua scuola editoria nella terza Italia (Roma, Archivio Guido Izzi, 1996), che vengono completate da questa raccolta che vede la luce a dieci anni dalla sua scomparsa grazie alla curatela di Simonetta Soldani, che in qualche modo può dirsi sua allieva, a cui si deve un’appassionata prefazione al volume in cui avanza l’ipotesi del legame fra la scarsità di studi di storia della scuola secondaria con la difficoltà, ieri come oggi, di riformarla.
Gli studi di Raicich si nutrono di suggestioni gramsciane ma anche della tradizionale attenzione dei filologi classici, basti pensare a Pasquali o a La Penna, per la storia della loro disciplina e quindi anche per la storia dell’istruzione classica. Un primo gruppo di saggi è dedicato alla storia dell’istruzione primaria; tra questi è di particolare rilievo l’unico scritto inedito della raccolta dedicato alla maestra di campagna, certamente una realtà sociale rilevante ma anche un topos di tutta quella letteratura moderata che cercava strumenti e modalità adeguate per ?educare più che si può, istruire quanto basta?. Un secondo gruppo è dedicato alla storia dell’istruzione classica e indica piste di ricerca che potranno essere sviluppate solo da serie monografie su singole scuole e da impegnativi progetti di ricerca sulla prosopografica collettiva dei professori dei primi decenni postunitari.
I saggi nel loro insieme indicano quanto sia necessario e opportuno scrivere una storia dell’istruzione che sappia tenere conto della storia dell’editoria, consapevolezza ormai diffusa, e della storia della questione della lingua, consapevolezza ancora poco diffusa tra gli storici della scuola. L’appendice raccoglie scritti a cavallo tra la storiografia e la politica, soprattutto intorno alle questioni della laicità della scuola, che permetteranno agli studiosi di proseguire le indagini avviate con Marino Raicich. Un intellettuale di frontiera, a cura del Gabinetto G.P. Vieusseux (Firenze, Olschki, 2000). Il volume sarà dunque necessariamente sulla scrivania degli storici della scuola ma anche su quella degli storici della storia culturale d’Italia in senso lato.

Angelo Gaudio