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Marzio Barbagli, David I. Kertzer (a cura di) – Storia della famiglia in Europa. Il lungo Ottocento – 2003

Marzio Barbagli, David I. Kertzer (a cura di)
Roma-Bari, Laterza, pp. 551, euro 25,00

Anno di pubblicazione: 2003

La storia della famiglia è campo di studi particolarmente esuberante, il quale, da alcuni decenni ormai, soffre di una doppia sindrome, che è tuttavia anche il sintomo della propria speciale ricchezza analitica e interpretativa. Per un verso, la spinta a cercare (e spesso a ritenere di aver trovato) modelli e tendenze in grado di riassumere la qualità e il funzionamento dell’aggregato domestico per fasi storiche lunghe ? secolari o addirittura plurisecolari ? e per territori di grande taglia, come l’Europa occidentale o il Nord America. Per altro verso, la tentazione di includere nella famiglia ? e in una storia della famiglia ? tutti i livelli che ad essa, pragmaticamente, fanno capo. Il che è quanto dire l’intera realtà ? strutturale e culturale, giuridica e politica, sociologica e culturale ? di un qualsivoglia aggregato umano. Si tratta di problemi ai quali anche questo volume collettaneo non sempre riesce a sottrarsi.
Già nell’ampia Introduzione, volendo sintetizzare i risultati cui è pervenuta la storiografia della famiglia, Barbagli e Kertzer finiscono piuttosto per dimostrare quanto sia difficile cucire assieme ? all’interno di ?un ampio approccio comparativo? ? la messe dei case studies e il puzzle ermeneutico di cui oggi si dispone. Di fatto, la ricchezza e l’innovazione dell’analisi si perdono, fin quasi a smentirsi, ogniqualvolta la scala interpretativa passa dal locale al generale, dal contesto specifico al quadro nazionale o addirittura continentale. E le domande restano senza risposta. Malgrado la varietà illimitata della casistica, sono gli stessi curatori del volume a rilevare come siano tuttora ?oggetto di disputa scientifica?, per esempio, le tappe dell’ottocentesca caduta della mortalità, le ragioni della limitazione delle nascite, le tecniche usate al proposito. E via dicendo. Rimane in altre parole irrisolto il problema ? forse irresolubile ? di individuare trend unitari della storia della famiglia. I quali, se appaiono fatalmente generici sul piano demografico, pur orgoglioso delle proprie ?evidenze’ quantitative, a maggior ragione tali saranno, quando si passi a ragionare di famiglia come cultura e di famiglia come rete di relazioni economiche e sociologiche. Sebbene l’Ottocento sia il secolo della transizione ai grandi aggregati ideologici, materiali e politico-amministrativi che segneranno stabilmente l’età contemporanea, il quadro appare troppo articolato perché sia di agevole realizzazione il progetto ambizioso di una sintesi a scala continentale.
Articolato in quattro parti, dedicate rispettivamente alle questioni economico-organizzative, giuridico-statali, demografiche e relazionali, il volume è affidato a studiosi di fama ed esperienza, i quali svolgono il difficile compito loro assegnato con argomentazioni ricche, aggiornate e spesso di sicuro interesse. Ma non sempre possono evitare gli scogli di una comparazione forse prematura, che rischia di giustapporre fenomeni afferenti a regioni e paesi assai diversi, dunque diversamente significativi, e tanto meno hanno modo di risolvere un problema ben noto ai demografi e, più in generale, agli studiosi di storia della famiglia: la difficile coesistenza ? meglio, la tendenziale incompatibilità ? del micro e del macro.

Paolo Macry