Cerca

Insegnare la libertà. Storie di maestri antifascisti

Massimo Castoldi
Roma, Donzelli, 170 pp., € 23,00

Anno di pubblicazione: 2018

Questo volume avvincente presenta dodici storie di maestri e maestre che hanno vissuto e insegnato durante il ventennio e che si sono opposti in modo differente al fascismo e alla sua cultura fatta di nazionalismo, razzismo, sacrificio per la patria e obbedienza. Il suo a., che si è già occupato di memorialistica della Resistenza e delle deportazioni, in dodici capitoli, analizza con acribia le biografie dei maestri, di età diverse e originari di differenti città italiane. Dalla narrazione scaturiscono microcosmi di relazioni politiche ed esperienze professionali, che intrecciano le singole vite individuali con le vicende del ventennio.
Secondo l’ipotesi dell’a., dalla fondazione dell’Unione magistrale (1900) all’istituzione del Sindacato magistrale aderente alla Confederazione generale del lavoro (1919), i maestri avevano preso sempre più coscienza del loro ruolo di educatori e in genere del loro ruolo fondamentale nella formazione di una coscienza civile e nazionale e nella costruzione di una vita socio-culturale, nella lotta contro l’analfabetismo, mostrando anche momenti di contatto fra il socialismo e il cattolicesimo popolare, che miravano entrambi ad alfabetizzare le masse popolari.
Queste biografie straordinarie di uomini e donne dediti alla professione magistrale rivelano come questi reagirono all’avvento del fascismo e quali furono le conseguenze della loro ribellione. Le protagoniste dell’opposizione frontale, Alda Costa, Mariangela Maccioni, Abigaille Zanetta e Anna Botto furono espulse da scuola e condannate al confino; Aurelio Castoldi, Carlo Fontana e Giuseppe Latronico si opposero al regime in modo dissimulato continuando a rimanere in cattedra. L’a. tralascia tante esperienze di deportazione e di Resistenza fra le quali quelle di Camilla Ravera e Elvira Berrini Pajetta (e altre) su cui esistono già studi rilevanti.
Nel volume vengono messi in luce anche gli orientamenti politici di questi maestri e maestre fra i quali vi erano non solo una maggioranza di socialisti (come ad esempio Carlo Cammeo, Abigaille Zanetta, Salvatore Principato e Alda Costa), ma anche gli antifascisti Mariangela Maccioni, Carlo Fontana e Aurelio Castoldi, i cattolici Anna Botto e Anselmo Cessi, il liberale Giuseppe Latronico e l’antifascista Franz Innerhofer. Nella galleria di ritratti spicca anche la figura del più anziano, Fabio Maffi (nato nel 1863), «il maestro dei maestri» che svolse nell’ombra un’intensa attività pubblicistica a difesa della giustizia sociale con lo pseudonimo di Biagio Carlantonio.
Fra i generi storiografici, quello della biografia è assai complesso tanto più che in questa ricerca si tratta di figure che non sono ancora state indagate in ambito storico-educativo. L’a. dimostra una notevole conoscenza delle fonti documentarie relative alla storia della scuola e una grande finezza interpretativa. Al processo di fascistizzazione della scuola, questi maestri opposero una pedagogia intrisa di patriottismo, solidarietà e fratellanza, lasciando anche ai posteri l’eredità di un grande esempio di coraggio.

Dorena Caroli