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Maurizio Antonioli, Giampietro Berti, Pasquale Iuso (a cura di) – Dizionario biografico degli anarchici italiani, vol. I: A-G – 2003

Maurizio Antonioli, Giampietro Berti, Pasquale Iuso (a cura di)
Pisa, Biblioteca Franco Serantini, pp. 790, euro 80,00

Anno di pubblicazione: 2003

I criteri sulla cui base il Dizionario è stato pensato sono ben indicati nella Premessa: accanto alla letteratura sull’anarchismo, la base documentaria del lavoro è costituita dalle schede del Casellario politico centrale il cui valore ermeneutico e il cui contenuto narrativo costituiscono la forza e la debolezza del Dizionario. La forza, perché tale documentazione riesce a sottrarre all’anonimato migliaia di militanti e di attivisti; la debolezza, perché i contenuti della documentazione di polizia sono spesso inficiati da errori e pregiudizi. Gli autori ne sono consapevoli e ne parlano dettagliatamente nelle prime pagine dell’opera, ma il peso delle fonti si lascia sentire sia nelle singole schede, sia nella proporzione fra le biografie basate unicamente sulle schede del CPC e le altre.
Alcune voci maggiori (Berneri, Borghi, Bresci, Cafiero, Fedeli, Gori) sono degli esaurienti e aggiornati saggi interpretativi; la maggioranza delle biografie ?minori? costituiscono a loro volta squarci affascinanti e a volte nuovi su un’Italia irrequieta e sovversiva, e la loro novità è data non solo dai nomi sconosciuti, ma anche dal loro sommarsi in un panorama di lotte politiche e sociali coraggiose e a volte disperate. Dalla formazione del movimento internazionalista al complesso profilo culturale assunto nell’Italia giolittiana, agli anni dell’opposizione al fascismo, la storia degli anarchici italiani riceve da questo lavoro un importante contributo. Valutazioni esaurienti potranno essere fatte alla conclusione dell’opera, ma già dal primo volume la mole di informazioni sul movimento anarchico italiano impressiona per le sue proporzioni e per la sua ricchezza. I curatori indicano in poco meno di 3000 voci il numero complessivo delle biografie dell’opera.
Qualche osservazione da parte dell’utente: il carattere internazionale dell’anarchismo, testimoniato nelle vicende biografiche di moltissimi militanti (la loro emigrazione, i loro viaggi, le loro frequentazioni), avrebbe dovuto suggerire voci biografiche di anarchici non italiani che abbiano influenzato con la loro opera l’anarchismo del nostro paese, come ad esempio Bakunin, che invece mancano; la cronologia dei documenti di polizia finisce con l’influire sull’equilibrio del Dizionario sacrificando gli anni successivi alla fine del fascismo in pochissime biografie; rinvii interni a voci biografiche citate sarebbero stati assai utili; vi sono poi numerosi refusi, particolarmente fastidiosi in un’opera di consultazione. La Premessa, infine, che costituisce un’utile guida all’uso del Dizionario, avrebbe potuto più ampiamente ed esplicitamente dar conto degli orientamenti e dei problemi della storiografia sull’anarchismo, anche per meglio collocare un’opera come il Dizionario che, nelle singole voci, al tempo stesso fa il punto degli studi e propone indirizzi di ricerca. Ciò detto, va sottolineato che i curatori di questo Dizionario hanno fatto un’opera utile e meritoria, e che gli studiosi di storia d’Italia sono loro debitori per la messa a disposizione di uno strumento di lavoro la cui preparazione è stata opportunamente finanziata dal MIUR come programma di rilevante interesse nazionale.

Franco Andreucci