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Maurizio Ridolfi (a cura di) – Il Comune democratico. Autogoverno, territorio e politica a Pesaro negli anni di Marcello Stefanini (1965-1978) – 2009

Maurizio Ridolfi (a cura di)
Milano, FrancoAngeli, 272 pp., Euro 27,00

Anno di pubblicazione: 2009

Il volume raccoglie i contributi di una ricerca collettiva, coordinata da Ridolfi, i cui risultati sono stati presentati in un convegno nel 2007. Lo studio ricostruisce l’esperienza politico-amministrativa di Marcello Stefanini, sindaco comunista di Pesaro negli anni ’70, e offre l’occasione per una riflessione generale sul contesto economico, sociale e politico dell’epoca e sul rapporto conflittuale tra centro e periferia. Quest’opera presenta molti spunti di indubbio interesse, anche per il modo con cui è affrontato il tema del ruolo delle autonomie locali nella costruzione dello Stato repubblicano. Il principale pregio di questo lavoro consiste nell’avere superato i confini della storia locale, inserendo la vicenda di Stefanini nell’ambito delle dinamiche politiche nazionali concernenti il processo di politicizzazione e di democratizzazione della società italiana dal secondo dopoguerra in avanti. Un altro aspetto non secondario è l’attenzione rivolta alla cultura politica del Pci che promuove un rinnovamento del governo locale attraverso la programmazione economica, la pianificazione territoriale e il welfare. Si tratta di una cultura volta a elaborare un’idea di «Comune democratico», luogo della dialettica politico-istituzionale in difesa degli interesse dei cittadini (L. Baldissara) e modello di governo municipale che si distingue nel promuovere un’azione educativa e pedagogica nei confronti del voto e della partecipazione (R. Forlenza). Tuttavia la volontà di realizzare un simile programma deve fare i conti con le resistenze messe in atto dalle istituzioni centrali nei confronti delle periferie sul piano politico e costituzionale, come emerge dal dibattito sulle autonomie locali, avviato dall’Anci e dalla Lega dei comuni democratici sui temi della finanza locale (O. Gaspari), e dal ritardo della nascita delle regioni (M. De Nicolò). Rispetto a questo contesto la figura del sindaco Stefanini non risulta scollegata, anzi il suo ruolo si sgancia da una visione strettamente municipalista: il governo locale è l’occasione per riformare dal basso lo Stato e promuovere il rinnovamento interno al sistema dei partiti, in particolare, al Pci (C. De Maria). Negli anni dello sviluppo industriale ed economico di Pesaro, Stefanini riesce a realizzare un’intensa collaborazione tra ente comunale e sistema produttivo (T. Menzani) offrendo un modello di governo locale che coniuga riforma e sviluppo (R. Giulianelli, S. Cruciani), divenendo laboratorio di politiche sociali e urbane per il benessere dei ceti meno abbienti. Istruzione, cultura, welfare municipale, piano regolatore intercomunale, nuove forme di comunicazione con i cittadini sono oggetto di importanti interventi di modernizzazione (G. Caresana, A. Ridolfi). I singoli contributi e le testimonianze di compagni di partito e di amministratori, inserite al fondo del volume, dimostrano che tra gli anni ’60 e ’70 il caso di Pesaro si inserisce a pieno titolo in quel sistema di «culture politiche locali», che realizzano un’azione di educazione civile e di apprendistato democratico per il consolidamento della ancor giovane democrazia repubblicana (M. Ridolfi).

Cristina Accornero