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Michael F. Zimmermann – Industrialisierung der Phantasie. Der Aufbau des modernen Italien und das Mediensystem der Künste 1875-1900 – 2006

Michael F. Zimmermann
München-Berlin, Deutsche Kunst Verlag, 424 pp., euro 98,00

Anno di pubblicazione: 2006

Il libro di Zimmermann è il frutto di una accurata ricerca e mostra le notevoli potenzialità di un approccio allo studio delle immagini che superi alcune abituali partizioni nell’analisi dei generi artistici. I mutamenti in ambito pittorico alla fine dell’Ottocento, infatti, vengono messi in relazione con la fase di formazione dell’industria culturale in Italia. È la stampa illustrata a diventare il principale committente della produzione di immagini alle quali fornisce una nuova cornice comunicativa. Non sarebbe perciò, come talvolta si ritiene, la nascita della fotografia a costringere la pittura a rincorrere l’oggettività della rappresentazione, quanto il mutamento istituzionale e di mercato nell’industria culturale provocato dall’emergere della stampa illustrata. La fotografia, infatti, avrebbe conquistato centralità nella stampa illustrata solo negli anni Trenta. La ricerca, con un’esplicita presa di distanza metodologica da alcune tendenze dei visual studies, non si fissa sulla analisi dei testi grafici, ma ricostruisce le istituzioni, gli attori, le tecniche che hanno modificato il processo di produzione delle immagini nelle riviste e delle correnti artistiche che lo hanno accompagnato. In tal senso risulta centrale l’ampia diffusione delle mostre che compaiono in molte città italiane e contribuiscono ad irrobustire il mercato dell’arte, ad aumentare la circolazione di quadri e prodotti grafici e a creare nuove occasioni di sociabilità per il pubblico borghese. La fonte principale del lavoro è la rivista «L’Illustrazione italiana», dalla quale vengono approfondite numerose tematiche, quali Milano simbolo della modernità, le figure femminili e materne, i poveri, le rivolte popolari e operaie. Approfondimenti monografici sono poi dedicati ad alcuni artisti, come Giovanni Segantini e Pellizza da Volpedo. Le immagini non vengono considerate come illustrazione della realtà, ma come elementi della sua costruzione e incardinate in un sistema produttivo indagato nelle sue specificità economiche e tecnologiche, come nel tessuto dei suoi rimandi intertestuali. L’ampia cornice storica che accompagna la lettura ed interpretazione delle illustrazioni permette di comprenderne la forza di rappresentazione e in qualche caso ne segue anche la fortuna novecentesca, quando attraverso complessi processi di ricezione e lettura, alcune immagini vengono reinterpretate in più sofisticati contesti mediatici. Questa fase aurorale di industrializzazione dell’immagine, insomma, sembra meritare attenzione non solo per la sua peculiare esperienza, ma perché ha elaborato un patrimonio iconografico duraturo, capace di influenzare l’immaginario novecentesco. Sebbene non sia esente da piccole imprecisioni, questo lavoro, riccamente illustrato, è estremamente prezioso per chi sia interessato alla nascita dell’industria culturale italiana e alla rappresentazione della società dell’Italia liberale di fine Ottocento.

Paolo Capuzzo