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Paolo Baffi – Le origini della cooperazione tra le banche centrali. L’istituzione della Banca dei Regolamenti Internazionali – 2002

Paolo Baffi
Roma-Bari, Laterza, pp. XXXVII-212, euro 20,00

Anno di pubblicazione: 2002

Nella Collana storica della Banca d’Italia è apparsa questa monografia che ricostruisce la fase di progettazione e istituzione della Banca dei Regolamenti Internazionali e la storia dei suoi primi due anni di attività. Il testo è il risultato di uno scrupoloso lavoro di ricerca archivistica e documentaria condotto da Paolo Baffi dal 1980 e interrotto con la sua scomparsa nel 1989.
Il volume è corredato da tre saggi introduttivi: il primo, scritto dal governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio, presenta un accurato profilo intellettuale di Baffi studioso autorevole di teoria, politica e storia monetaria e stabilisce interessanti collegamenti fra i risultati prodotti dalla sua attività scientifica e il modo di interpretare il difficile ruolo di banchiere centrale; il secondo, autore il direttore generale della BRI A.D. Crockett, ricorda il contributo di Baffi alle attività della BRI sin dalla fine degli anni Quaranta; il terzo, a firma di C.P. Kindleberger, introduce il lettore alle tematiche affrontate nel testo, che vengono opportunamente contestualizzate richiamando i principali avvenimenti che sconvolsero nei primi anni Trenta lo scenario economico internazionale. In particolare, lo storico americano si sofferma sulla genesi del piano Young, che portò alla progettazione e poi alla fondazione della BRI, sull’elaborazione e il funzionamento tecnico dei meccanismi di trasferimento delle riparazioni tedesche, e sull’impatto che tali decisioni ebbero sui mercati finanziari internazionali e sugli andamenti dei rapporti di cambio fra le principali valute.
Il libro è assai utile per la puntuale ricostruzione degli eventi che si succedettero fra l’approvazione del piano Young e la svalutazione della sterlina. Baffi si sofferma su problematiche poco note e che riguardano specie la storia ?interna? dell’istituzione. Fra di esse, è sicuramente interessante la controversia sugli assetti del vertice, sulla locazione e sui poteri da conferire alla nuova istituzione. Importante è la valorizzazione compiuta da Baffi di nuove fonti archivistiche che documentano sugli atteggiamenti a volte benevolmente distaccati, a volte profondamente ostili, che caratterizzarono gli orientamenti delle due principali potenze economiche ? Gran Bretagna e Stati Uniti ? e che contribuirono non poco a minare le prospettive di collaborazione istituzionale e la credibilità delle politiche monetarie. Altrettanto significativa risulta l’analisi dedicata alle inadeguatezze strutturali della nuova istituzione, che si riflessero nella sua capacità di gestire la crisi finanziaria internazionale e che riguardarono soprattutto la sua dotazione patrimoniale e l’efficacia dei dispositivi previsti dallo Statuto. Ampio spazio è dedicato alle strategie e alle attività finanziarie nella quale la BRI fu coinvolta in prima persona nel corso del 1931. Fra di esse, emergono l’organizzazione di emissione e collocamento dei prestiti internazionali per attutire gli effetti della crisi finanziaria austriaca e le iniziative per rafforzare forme e strumenti di collaborazione fra banche centrali per garantire la solvibilità del sistema bancario austriaco e per evitare la diffusione del contagio su scala mondiale.

Pier Francesco Asso