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Paride Rugafiori – Imprenditori e manager nella storia d’Italia – 1999

Paride Rugafiori
Laterza, Roma-Bari

Anno di pubblicazione: 1999

Frutto di una tardiva (rispetto alle storiografie di altri paesi), ma significativa, evoluzione nell’ultimo quarto di secolo, la storia d’impresa può vantare anche da noi ormai una cospicua messe di studiosi e contributi di indagine che abbracciano con risultati proficui le principali tematiche legate a strategie, strutture, organizzazione del lavoro, profili imprenditoriali. Tali ricerche sollecitano sforzi di sintesi, capaci di restituire le acquisizioni della più aggiornata storiografia in forma nitida ma rispettosa della complessità; sforzi tanto più necessari di fronte sia ai mutamenti economici in corso a livello internazionale, sia agli intrecci fra le vicende politiche, giudiziarie ed economiche nazionali dell’ultimo decennio.
Cade opportuno perciò questo lavoro di uno dei principali business historians italiani, lavoro che si segnala per la saldezza dell’impianto, il rigore dell’analisi e la scorrevolezza espositiva. Integrando con i lavori di altri le proprie originali e pionieristiche ricerche sull’Ansaldo e sul nesso, cruciale per la vicenda industriale italiana, fra impresa e Stato, Rugafiori fornisce un’efficace ricostruzione che si dipana lungo sei fasi. Esse partono dagli anni venti e trenta dell’Ottocento, passano attraverso il periodo del “decollo” degli anni a cavallo del secolo, lo snodo della guerra e del fascismo, la ricostruzione e il boom, la crisi di metà anni settanta, per approdare infine all’ultimo ventennio. Il quadrante è costantemente aperto su tutte le variabili (tecnologiche e di mercato) che contribuiscono a definire le scelte di imprenditori e manager. Ma un particolare merito dell’a. consiste nell’attenzione che egli rivolge alle componenti culturali e politiche della storia industriale. Rugafiori lo fa senza mai indulgere nella mistica del “paese senza”, ma anche non abbassando mai la guardia rispetto ai limiti e alle contraddizioni concrete degli attori considerati. Esemplari sono in proposito le belle pagine dedicate al vuoto strategico imprenditoriale che si manifesta alla metà degli anni cinquanta del nostro secolo ed è evidenziato dalle divisioni fra la Confindustria e i grandi gruppi. Oppure quelle sul faticoso tentativo della “politica” di riscoprire “il suo vero ruolo” nella controversa storia, che si fa cronaca, di Tangentopoli.

Ferdinando Fasce