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Pasquale Ventrice – L’arsenale di Venezia. Tra manifattura ed industria – 2009

Pasquale Ventrice
Sommacampagna, Cierre, 300 pp., euro 35,00

Anno di pubblicazione: 2009

Pasquale Ventrice, docente di Storia delle tecniche ed autore di diversi saggi nel campo della ricerca della cultura tecnologica, ricostruisce in questo ampio e documentato studio un pezzo di storia poco conosciuto nel contesto della Venezia industriale: quello delle trasformazioni dell’Arsenale nel corso del XIX secolo fino ai primi anni del ’900.Il volume affronta nella prima e più corposa parte l’analisi del lungo processo di transizione che coinvolse il cantiere veneziano dall’ultimo periodo della Serenissima fino all’annessione al Regno d’Italia ed alla sua radicale trasformazione. Ventrice è particolarmente efficace nel dimostrare come l’Arsenale non costituisse in epoca repubblicana una realtà industriale ante litteram, ma fosse in realtà un insieme ben organizzato di attività artigianali strettamente legate (malgrado alcuni tentativi di innovazione) ad un processo produttivo scandito da tradizioni secolari, refrattarie quindi all’acquisizione di quelle tecniche costruttive necessarie per la costruzione dei vascelli a vela che avrebbero dominato mari ed oceani fino alla comparsa delle macchine a vapore. L’acquisizione da parte italiana nel 1866 segna l’inizio di una seconda giovinezza per il cantiere veneziano, che viene identificato come uno dei grandi centri produttivi per la realizzazione di nuove unità destinate alla Regia Marina in piena espansione post-unitaria. L’a. illustra quindi i lavori eseguiti negli anni successivi per convertire l’Arsenale alla costruzione di navi metalliche, testimoniando il sincero e prolungato sforzo intrapreso dal Ministero della Marina per adeguare il cantiere alle più moderne concezioni industriali, che comportarono la ristrutturazione o addirittura la demolizione di molti edifici storici, in un tentativo di innovazione che alla lunga si rivelò fallimentare.La seconda parte dello studio è incentrata sul tema dell’archeologia industriale, analizzato da un punto di vista metodologico e filosofico, con l’Arsenale sullo sfondo a costituire un esempio concreto di recupero possibile.Il volume, arricchito da un folto corredo di stampe e fotografie sia originali che attuali, ha l’indubbio merito di approfondire lo sviluppo dell’Arsenale nel periodo postunitario, ben dopo quella fatidica data del 1797 che troppo spesso viene interpretata come ultimo stadio dell’evoluzione urbanistica, economica e militare della città lagunare.Lo studio di Ventrice sulle trasformazioni della più importante realtà produttiva veneziana ci aiuta a capire come le potenzialità di crescita della vecchia Serenissima furono al centro dell’attenzione dei pianificatori civili e militari del giovane Stato italiano in un contesto di sviluppo marittimo ed industriale, almeno fino agli inizi del ’900. D’altro canto il largo spettro di fenomeni ed eventi presi in esame (anche molto diversi tra loro), unito ad un approccio non esattamente divulgativo (si sente particolarmente la mancanza di un glossario per i molti termini tecnici usati) fanno sì che questo volume sia destinato più ad un’élite di addetti ai lavori che non ad un più vasto pubblico di appassionati.

Giulio Bobbo