Cerca

Pier Luigi Ballini, Maurizio Degl’Innocenti, Mario G. Rossi (a cura di) – Il tempo della regione. La Toscana – 2005

Pier Luigi Ballini, Maurizio Degl’Innocenti, Mario G. Rossi (a cura di)
Firenze, Giunti, pp. 422, s.i.p.

Anno di pubblicazione: 2005

Il volume, di impostazione multidisciplinare, si compone di 11 contributi (articolati in 3 parti) relativi allo sviluppo storico della regione Toscana. La prima parte (Economia, società, cultura) si apre con un saggio di Giacomo Becattini e Luigi Burroni dedicato allo sviluppo economico regionale tra la fine della seconda guerra mondiale e il 1970. Gabriele Turi si sofferma invece sul tema della cultura e dell’identità, attraverso una mappatura delle numerose istituzioni culturali regionali. Luigi Tomassini analizza il fitto tessuto associativo (prevalentemente laico e di sinistra) della regione nel secondo dopoguerra. La seconda parte, dedicata al Disegno riformatore si apre con un saggio di Mario G. Rossi sul dibattito relativo al regionalismo nell’ultimo dopoguerra: dalle istanze antiprefettizie più radicali del CNL toscano, al ruolo di traino assunto dalle province (organizzate nell’URPT); in evidenza il dibattito regionale degli anni Sessanta sulla programmazione economica. Nei contributi di Sandro Rogari e Marco Pignotti e di Pier Luigi Ballini vengono messi a fuoco il sistema regionale dei partiti e i relativi equilibri: particolare attenzione è dedicata alla costituzione del primo Consiglio regionale, la cui elezione fu condizionata dalle dinamiche proprie del sistema politico nazionale, in tempo di guerra fredda; Ballini si sofferma sul comportamento elettorale in regione negli anni 1946-70, studiando in dettaglio statistiche di voto fino alle prime elezioni regionali del 1970. Carlo Baccetti traccia una vera e propria carta di identità dell’amministrazione regionale negli anni Settanta, dando conto anche delle caratteristiche socio-anagrafiche di quella prima leva di amministratori.
La terza parte (Il cantiere della regione) di taglio giuspubblicistico, si apre con un saggio di Michela Manetti che, attraverso l’analisi dei temi centrali della legislazione regionale, mette a fuoco il contributo toscano al disegno del regionalismo italiano. Andrea Pisaneschi ed Elena Bindi illustrano la genesi dello Statuto regionale del 1971, anche sulla base dei verbali dei lavori preparatori, mentre Alessandro Pizzorusso passa in disamina le questioni giuridiche di maggiore urgenza (devoluzione, pluralismo istituzionale e coordinamento comunitario) dettate dal nuovo art. 123 della Costituzione. Maurizio Degl’Innocenti conduce, in conclusione del volume, una ricognizione sul ?cantiere della regione?: ne scandisce le fasi evolutive individuando tre tappe fondamentali: una prima fondativa e di programmazione negli anni dell’immediato secondo dopoguerra; una seconda contrassegnata dall’elaborazione e dall’approvazione dello Statuto del 1971, una terza caratterizzata dall’insediamento dei primi organi di governo regionali e dall’inizio concreto dell’attività di amministrazione e gestione. Un lavoro dunque che conferma quanto ormai maturi siano i tempi per una riflessione storiografica sul tema della regione, pur nella consapevolezza di un problema, tutt’altro che secondario, relativo all’accessibilità di fonti documentali di prima mano, a tutt’oggi ancora di problematica risoluzione.

Francesco Verrastro