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Pier Paolo Rivello (a cura di) – La giustizia militare nell’Italia repubblicana – 2005

Pier Paolo Rivello (a cura di)
Torino, Giappichelli, pp. 216, euro 24,00

Anno di pubblicazione: 2005

L’opera è il seguito ideale di Fonti e problemi per la storia della giustizia militare, a cura di Nicola Labanca e dello stesso Pier Paolo Rivello che firma questo volume, ma rispetto al precedente tra gli autori ci sono più giuristi e procuratori militari che storici, così l’impostazione giuridica risulta predominante. Strumento prezioso per i cultori di storia militare e di storia della magistratura, l’opera si segnala per la ricchezza degli elementi di riflessione intorno a un tema decisivo per la politica e il diritto dell’Italia contemporanea.
Nella prima parte, intitolata Il processo evolutivo, Pier Paolo Rivello analizza la riforma del 1981, giunta dopo ?un lungo, irragionevole periodo di ?immobilismo’? (p. 3). I primi segnali di rinnovamento si ebbero soltanto nei primi anni Settanta, periodo approfondito da Sergio Dini: ?fu anche dall’incontro-scontro tra protesta giovanile e tribunali militari che si generò una profonda revisione in senso democratico dell’ordinamento penale militare. Alcuni casi ??? permisero infatti, a magistrati particolarmente attenti alle esigenze di adeguamento della normativa penale alla Carta costituzionale, di sollevare questioni di costituzionalità? (p. 32). Le pronunce della Corte costituzionale sono l’oggetto dello studio di Rodolfo Venditti. La seconda parte, Prospettive attuali, è di carattere prettamente giuridico. David Brunelli riflette sul ?rischio di un aggiramento politico del limite costituzionale alla giurisdizione dei tribunali di pace, tramite un eccesso di militarizzazione del reato e della legge penale? (p. 66). Giuseppe Mazzi valuta le conseguenze sulla giustizia militare del passaggio dalla coscrizione obbligatoria al reclutamento professionale. La partecipazione italiana alle missioni internazionali è il tema sviluppato sia da Maurizio Block, che chiarisce i limiti della giurisdizione militare nelle operazioni di peace keeping; sia da Joerg Luther, che compara le indicazioni offerte da alcune Costituzioni europee. Infine, il procuratore generale militare Vindicio Bonagura riepiloga le problematiche della giustizia militare emerse dalle sue relazioni di inaugurazione degli anni giudiziari dal 2000 al 2005. La terza parte, Crimini del passato, realtà odierne, consta di due saggi. Nel primo, partendo dai lavori di Gentile e Pezzino, il procuratore militare di La Spezia Marco De Polis riflette intorno ai processi svoltisi finora, senza celare la sua amarezza per il numero limitato di processi celebrati, soltanto sei: ?a dieci anni dal ritrovamento dei fascicoli occultati ??? sembra ancora sostanzialmente irrisolto il fondamentale problema posto da questo tipo di tragici fatti: la punizione dei responsabili dei crimini di guerra in danno della popolazione civile non belligerante? (p. 142). Nel secondo, Giorgio Sacerdoti dedica particolare attenzione al Caso Priebke, confrontato con il caso Erdemovic, un soldato serbo-bosniaco condannato per il massacro di Srebeniça dal Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia. Chiude il volume un corposo saggio di Rivello relativo agli odierni Rapporti tra la giustizia militare e la giustizia ordinaria.

Gian Luigi Gatti