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Pierangelo Lombardi – L’illusione al potere. Democrazia, autogoverno regionale e decentramento amministrativo nell’esperienza dei CLN (1944-45) – 2003

Pierangelo Lombardi
Milano, Franco Angeli, pp. 304, euro 27,00

Anno di pubblicazione: 2003

Pierangelo Lombardi, esperto navigatore di questioni ciellenistiche, presenta in una decina di saggi di cui la metà inediti, argomenti e letture talvolta inesplorati, altre volte conosciuti ma rivisitati, accompagnando il lettore per percorsi archivistici di indubbio interesse.
?Qualunque sia il giudizio che si voglia dare sulla transizione dal fascismo alla democrazia, sulla complessità dei percorsi di costruzione della democrazia italiana, sui problemi della sua legittimazione e, più in generale, sui processi storico-politici in atto tra il 1943 e il ’48, è difficile negare che intorno alla formula e all’esperienza dei Comitati di liberazione nazionale si sia giocata una partita senz’altro fondamentale rispetto alla trasformazione democratica dello Stato italiano? (p. 25). Da questo assunto e fin dall’Introduzione l’autore prende le distanze da una lettura limitata, non solo dal punto di vista storiografico, della vicenda dei CLN, e viziata dalla prospettiva di una ineludibile sconfitta finale, preferendo confrontarsi con una lettura di ciò che è stato fatto: una democrazia minima ed essenziale (p. 69).
L’analisi dell’autore ha il pregio di attirare l’attenzione costante del lettore su due prospettive quasi del tutto inusuali: la necessità di studiare l’esperienza ciellenistica per un arco cronologico più vasto rispetto al solo periodo della Liberazione e l’opportunità di approfondire le conoscenze attuali dell’articolato nesso centro-periferia, prediligendo il secondo aspetto al primo.
Quest’ultimo tema costituisce la parte più consistente del lavoro, evidenziando come solo una lettura degli scambi tra centro e periferia nell’ottica dell’autonomia ci permetta da un lato di misurare la proliferazione e l’articolazione dei CLN, con i limiti della loro capacità di progettazione anche istituzionale; dall’altro di confrontare i temi del regionalismo, dell’autonomismo e del federalismo, cioè con l’idea di ?un altro Stato? (p. 225).
Retoricamente ci interroghiamo se i CLN furono una reale alternativa di potere degli organi istituzionali dello Stato, consapevoli della risposta negativa, ma consci, e con noi anche Pierangelo Lombardi, dell’importanza di riconoscere il significato dell’esperienza, anche se ciò ne accredita la malinconica illusione.

Agata Pernicone