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Pio X. Alle origini del cattolicesimo contemporaneo

Gianpaolo Romanato
Torino, Lindau, 579 pp., € 32,00

Anno di pubblicazione: 2014

È una ripresa del volume del 1992, Pio X. La vita di papa Sarto, aggiornato «soprattutto nel capitolo sul papato» (p. 17). Di fatto l’articolazione del libro è la stessa, molte pagine sono riprodotte quasi alla lettera, diverse altre sono invece introdotte in questa edizione.
Anche l’interpretazione di fondo permane quella enunciata nel precedente volume: Pio X fu un grande riformatore della Chiesa cattolica, al di là dei tratti reazionari che Romanato pure gli riconosce. Semmai essa viene ripresentata con maggiore nettezza, soprattutto per sottrarre Pio X all’immagine del papa antimodernista. Da questo punto di vista l’introduzione a tratti si presenta polemica verso una non meglio precisata «storiografia filomodernista» (p. 11), oltre che, su altri versanti, verso quella di tendenza facilmente agiografica e le letture tradizionaliste di Pio X proposte dai lefebvriani; ma l’enfasi è soprattutto sulla prima. In realtà i fatti, anche non pochi di quelli presentati nel volume – e però interpretati in più di un caso in modo arbitrario o forzato (si veda per es. p. 362, dove la crisi modernista viene fatta iniziare sotto Leone XIII, per dimostrare che Pio X si trovò di fronte un grave problema mal gestito dal predecessore; mentre a p. 474 il modernismo è detto di importanza inferiore a quella che avrebbe avuto dal 1907 in poi, perché così si possono leggere gli interventi disciplinari compiuti dopo le precedenti visite apostoliche in termini del tutto indipendenti dalle preoccupazioni antimodernistiche) – stanno a dimostrare che la prospettiva di Pio X fu ben altra, tutta tesa al confronto con una modernità concepita come quanto di più ostile al cristianesimo si fosse mai presentato nella storia, combattuta con il ricorso a condanne e a interventi di modernizzazione dell’istituzione ecclesiastica, nell’ambito di un compatto programma di restaurazione cristiana. La stessa Chiesa per Pio X era profondamente minacciata dall’interno dal modernismo, la «sintesi di tutte le eresie» (così lo definì nell’enciclica Pascendi), con cui egli si misurò in modo drammatico e quasi ossessivo durante il papato. Invece Romanato riduce la portata di questo nodo per potere sostenere la tesi del pontificato riformatore, capovolgendo nella sua proposta interpretativa il rapporto tra restaurazione e riforma. La stessa bibliografia è fortemente selezionata, secondo criteri che corrispondono alla tesi che caratterizza il volume.
Anche le categorie critiche utilizzate non sempre appaiono ineccepibili dal punto di vista storiografico. L’a. ricorre talvolta alla provvidenzialità, talaltra introduce la santità per spiegare quanto gli pare risulti qualificare il pontificato rispetto al ministero precedente, in termini ritenuti inafferrabili a livello storiografico.
In ogni caso il volume, anche in questa nuova edizione, presenta una messe di utili notizie e informazioni, anche aneddotiche, non di rado appoggiate a testimonianze rese durante i processi canonici, che offrono ampi squarci su aspetti feriali della vita di Giuseppe Sarto e del suo ambiente.

Giovanni Vian