Cerca

Protagoniste nascoste. Donne cattoliche, società, politica nella prima metà del Novecento

Maria Chiaia
Presentazione di Maria Pia Campanile Savatteri, Introduzione di Matteo Truffelli, Roma, Studium, 282 pp., € 28,00

Anno di pubblicazione: 2018

Il volume costituisce una sintesi delle premesse socio-culturali, ecclesiali, politiche
e associative della nascita del Centro italiano femminile (Cif ), al quale l’a. – ex presidente
dell’associazione, docente di scuola secondaria e saggista – aveva già dedicato una
monografia nel 2015 (Donne d’Italia). In questo nuovo saggio, l’a. traccia una storia del
movimento femminile cattolico nella prima metà del ’900 presentando le più significative
iniziative del femminismo cristiano, come l’avvio, nel 1904, della Federazione femminile
milanese, animata dalla giovane maestra Adelaide Coari, che sosteneva la rivendicazione
del diritto al voto e la promozione di un’educazione e di una formazione spirituale adeguate
ai tempi. Sulla scorta di questa e di altre esperienze locali si organizzava poi, nel
1909, l’Unione delle donne cattoliche italiane, a margine del Congresso nazionale delle
donne italiane.
Il nucleo centrale del volume è però dedicato alla nascita, nel 1918, ancora in ambito
lombardo, della Gioventù femminile di Azione Cattolica all’interno del progetto di
rilancio della presenza laicale nella società italiana voluto da Pio XI: molte pagine sono
dunque dedicate all’opera associativa ed educativa di Armida Barelli e dell’associazione da
lei fondata, con qualche cenno alla funzione di «argine» svolta dall’associazionismo cattolico
nei confronti del totalitarismo educativo fascista. Lo stesso Cif, nato nel 1944, viene
interpretato dall’a. come una delle molteplici forme di «resistenza» al fascismo, ma anche
come una delle associazioni più attive nel processo di alfabetizzazione politica femminile,
in vista dell’accesso al voto.
Complessivamente, i dieci capitoli del volume, intersecando storia nazionale e storia
ecclesiale, storia associativa e molte storie personali, riescono a sciogliere l’espressione
ossimorica del titolo: il «protagonismo nascosto» delle donne cattoliche nella prima metà
del ’900, una lunga fase preparatoria (ma già incisiva) che avrebbe reso possibile una presenza
politica dopo il referendum del 2 giugno 1946. Il saggio riesce inoltre a coniugare
abbastanza efficacemente l’accuratezza della ricostruzione storica con il taglio divulgativo
e «militante», sintetizzando la bibliografia esistente ma attingendo anche a fonti coeve: la
stampa associativa e gli atti congressuali collocati nell’archivio dell’Isacem e nell’archivio
storico del Cif nazionale; circolari, lettere e verbali conservati negli archivi storici di alcuni
Cif locali. Chiudono il volume un’Appendice documentaria e un’Appendice di testimonianze
sulla Gioventù femminile.
Molteplici sono dunque gli snodi tematici toccati nel saggio, dai quali potrebbero
avviarsi ulteriori percorsi di ricerca: dimensione locale e proiezione nazionale; rappresentanza
elitaria e adesione di massa; appartenenza ecclesiale e ricerca spirituale; militanza
associativa ed esigenze educative; confessionalismo e laicità.

Daria Gabusi