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Raffaele Nocera – Stati Uniti e America latina dal 1945 ad oggi – 2005

Raffaele Nocera
Roma, Carocci, pp. 125, euro 9,00

Anno di pubblicazione: 2005

Nell’ambito di una produzione storiografica in lingua italiana, che non presenta ? comparativamente ad altri contesti, come i paesi anglosassoni ? frequenti e articolati approfondimenti sulle relazioni tra Stati Uniti e America latina, è particolarmente benvenuto questo sintetico volume dell’editore Carocci collocato nella collana ?Le Bussole?: testi agili, in grado di fornire lineamenti interpretativi essenziali per orientarsi, appunto, nei meandri della contemporaneità, coniugando lo spessore dell’analisi a un formato accessibile non solo a una ristretta cerchia di specialisti, ma anche ai lettori meno addentro ai problemi. Una scommessa ambiziosa, attualmente vincente, a giudicare anche dal riscontro del pubblico.
Raffaele Nocera, già autore di una monografia sui rapporti tra Cile e Stati Uniti nella prima metà del XX secolo, con stile sicuro e mai troppo denso per l’intensità degli argomenti trattati ci conduce per mano, seguendo un’esposizione cronologicamente lineare, nell’analisi di eventi e processi caratterizzanti i rapporti tra le due parti del continente dal secondo dopoguerra. Il testo ripercorre i momenti salienti di una complessa relazione storico-politica attraverso la descrizione delle direttrici di Washington nei confronti del ?cortile di casa?: le ripercussioni della seconda guerra mondiale, i tentativi di democratizzazione e la svolta reazionaria di alcuni contesti nazionali negli anni Cinquanta; la minaccia delle guerriglie e delle rivoluzioni nel subcontinente nell’ottica di una lunga guerra fredda; la stagione delle dittature militari del Cono Sud nel solco della matrice ideologica della dottrina della sicurezza nazionale; la presidenza Carter e l’apertura verso le politiche dei diritti umani; l’amministrazione Reagan, la stretta sul Centroamerica e l’evoluzione del conflitto alle soglie della prima presidenza Bush; prospettive per il nuovo millennio con ?George W.?.
Il taglio è prevalentemente di carattere politico-istituzionale. La prospettiva adottata rileva in sostanza, sin dall’introduzione, come un’asimmetria, variabile nel tempo ma ?persistente e imperante?, abbia marcato in profondità i rapporti tra le due Americhe, segnando il passo della costruzione e del mantenimento di dinamiche egemoniche (p. 7). Una dimensione e una prospettiva certo inconfutabili, che magari ? forse in un’analisi di maggiore estensione ? avrebbe potuto concedere più spazio a ulteriori articolazioni, accennando ad esempio alle relazioni culturali, in senso lato, tra i due vicini americani, o a realtà sociali organizzate che in ambito statunitense intessono rapporti con l’America latina al di là del Dipartimento di Stato. Nell’ottica dei criteri editoriali adottati, d’altronde, l’esigenza di sintesi prevale, e anzi consente in questo senso l’elaborazione di un prodotto denso ma ben calibrato anche in vista dell’uso da parte di studenti o curiosi non necessariamente preparati sul tema.
È auspicabile quindi che questo utile lavoro rappresenti una prima tessera di un mosaico che nel panorama nazionale è ancora da completare, come mette bene in evidenza l’aggiornatissima bibliografia di riferimento in appendice.

Benedetta Calandra