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Raymund Kottje, Bernd Moeller, Thomas Kaufmann, Hubert Wolf (a cura di) – Storia ecumenica della Chiesa, vol. 3, Dalla Rivoluzione francese al 1989 – 2010

Raymund Kottje, Bernd Moeller, Thomas Kaufmann, Hubert Wolf (a cura di)
Brescia, Queriniana, 541 pp., Euro 50,30 (ed. or. Darmstat, 2008)

Anno di pubblicazione: 2010

Il volume si concentra sui comportamenti delle confessioni cristiane nell’età contemporanea, alternando contributi monografici sulla Chiesa evangelica, quella cattolica romana e quelle dell’orizzonte ortodosso. Il taglio storico-politico dell’opera è apprezzabile già nei termini a quo e ad quem scelti come parabola cronologica, e cioè la Rivoluzione francese e il crollo del muro di Berlino: cesure appartenenti alla vicenda civile europea, la prima delle quali senza dubbio emblematica di una frattura storica tra le maggiori nei rapporti tra Stato e Chiese.Il contributo letterariamente accattivante di Kurt Novak (ben restituito nella traduzione italiana), pur lasciando trapelare l’affinità dell’a. alla visione protestante, è utile per allontanare alcuni cliché che hanno forzosamente presentato la Rivoluzione vicina allo spirito della Riforma tout court, quando nei territori di lingua tedesca dopo la presa della Bastiglia si produsse invece una risposta incline al conservatorismo e contraria ai sovvertimenti violenti: una prossimità semmai più credibile se applicata proprio al protestantesimo francese. Così come il «nazionalismo» degli evangelici negli Stati tedeschi sino al congresso di Vienna, sebbene confermato dall’a., appare maggiormente problematico, laddove ad es. si afferma esplicitamente che «le riforme [territoriali] posero alle chiese gravi problemi di tipo ecclesiologico e organizzativo» (p. 15). Il taglio politico è prevalente anche nei passaggi dedicati al neoluteranesimo, alla cosiddetta «teologia scientifica», al conflitto tra High e Low Church nel Regno Unito (anche se appare riduttiva la collocazione della vicenda anglicana nel prospetto monografico dell’evangelismo) sino all’epoca del secondo Reich e la duplice lotta contro socialdemocrazia e cattolicesimo, dove una delle categorie più utilizzate resta comunque quella liberalismo-conservatorismo.Riguardo la Chiesa cattolica, Hubert Wolf si sofferma molto sulla frattura rivoluzionaria, la sua carica secolarizzante e le conseguenti mutazioni istituzionali, passando attraverso romanticismo e ultramontanismo e insistendo sul ruolo politico del papato – e in particolare di Pio IX – non senza qualche eccesso interpretativo. Si veda, ad es., la lettura priva di chiaroscuri della clericalizzazione che il Papato avrebbe operato sulle apparizioni mariane, incanalando e politicizzando (e quindi negando) la carica spirituale spontanea dei veggenti: qui non vi è alcun accenno alle preoccupazioni pastorali, teologiche, canoniche che comunque ispirarono la prudenza della Santa Sede. Più equilibrato pare il contributo sul cattolicesimo nel ‘900 di Josef Pilvousek, sia quando si concentra sul rinnovamento spirituale e teologico dei primi decenni del secolo, sia quando affronta – riportando con apprezzabile distacco le varie interpretazioni – l’annosa questione del ruolo di Pacelli nella seconda guerra mondiale.Nel complesso l’opera, di impostazione manualistica, appare un poco «schiacciata» sulla prospettiva tedesca propria degli aa., costituendo comunque una sintesi in parte arricchente e sufficientemente chiara della storia contemporanea delle Chiese.

Paolo Gheda