Cerca

Roberta Gambacciani Lucchesi – Piero Calamandrei. I due volti del federalismo – 2004

Roberta Gambacciani Lucchesi
Firenze, Polistampa, pp. 226, euro 15,00

Anno di pubblicazione: 2004

Nel clima di rinato interesse che ci accompagna da alcuni anni sul tema del federalismo, sia nazionale che europeo, non può che essere accolto con favore questo volume dedicato alla riflessione e all’azione federaliste di Piero Calamandrei, che ne ripercorre l’attività a partire dagli anni successivi al primo conflitto mondiale sino alla morte.
Ampio spazio l’autrice dedica soprattutto a delineare i diversi livelli lungo i quali il giurista e politico fiorentino si trova a muoversi: l’ambiente fiorentino, la galassia democratica di ispirazione salveminiana, l’antifascismo, le diverse anime del Partito d’Azione, l’impegno alla Costituente, il movimento federalista europeo e mondiale inteso nella sua accezione più ampia. Un quadro di riferimento estremamente ricco, anche se a volte non dovutamente approfondito, e che accetta un po’ troppo pianamente una lettura conciliativa delle complesse vicende trattate: si pensi allo scontro tra eurofederalisti e mondialisti, che condusse alla nascita di due distinte organizzazioni, o all’intreccio tra approvazione della legge elettorale con premio di maggioranza (la cosiddetta ?legge truffa?) e ratifica del trattato CED, che scuote profondamente quella sinistra democratica radicale non marxista di cui Calamandrei era parte fondamentale. Maggiore approfondimento avrebbero poi meritato le incertezze della riflessione ? e dell’azione politica ? di Calamandrei sul rapporto tra gli Stati Uniti e l’Europa. Un’incertezza che, se lo porta a condannare senza mezzi termini la ?doppiezza? della sinistra socialcomunista, cede tuttavia all’illusione di un’Europa terza forza dai contorni quanto mai incerti, rifiutando così sia l’opzione atlantista sia l’idea di una Comunità di Difesa Europea, vista come funzionale alla prima. Ma, soprattutto, l’attenzione messa nel descrivere il contesto in cui Calamandrei si muove, rischia di andare a discapito di una migliore messa a fuoco della specificità del suo federalismo. Se infatti l’autrice individua, correttamente, a più riprese, nella dimensione giuridica il carattere proprio della riflessione calamandreiana sul federalismo, non si spinge tuttavia al di là di questa enunciazione. Eppure non sarebbe mancato il materiale per un’analisi approfondita in questo senso, dagli scritti e dai discorsi di Calamandrei alla sua attività alla Costituente, sino ai diversi progetti di ordinamento federale ? sia nazionale che internazionale ? elaborati nel corso degli anni da Calamandrei stesso. Analogamente la scelta per un federalismo sui generis, umanitario e culturale, compiuta negli ultimi anni, viene di nuovo più enunciata che spiegata. Le tre dimensioni in cui si organizza il federalismo di Calamandrei, la politica, la giuridica e la culturale, appaiono così affiancate, piuttosto che analizzate nella loro reciproca interazione e contrapposizione.

Pietro Finelli