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Roberto Bonini – Pace in Guatemala. I colloqui segreti tra il governo e la guerriglia e gli storici Accordi di pace – 2008

Roberto Bonini
Milano, Guerini e Associati, 208 pp., euro 19,50

Anno di pubblicazione: 2008

La guerriglia guatemalteca è stata la più antica in tutto il subcontinente latinoamericano: nacque imbevuta non di socialismo, di uno spirito patriottico e antimperialista piuttosto, come reazione al colpo di stato del 1954 orchestrato dalla Cia. Classi e ceti dominanti del Guatemala si sono presentate agli appuntamenti della storia sprovvisti di una cultura adatta a governare la modernizzazione. Ma le forze armate del paese non sono state solamente guardie pretoriane: il loro ruolo è relativamente autonomo sul piano politico e quanto a dotazione di mezzi finanziari. Così sono riuscite a sfidare ripetutamente l’opposizione politica interna e l’opinione pubblica internazionale.Roberto Bonini ci racconta attraverso quali impervie vie un gruppo di diplomatici scalzi sia riuscito a tessere una trama di dialogo tra forze radicalmente ostili, mettendo a frutto l’unica forza di cui il gruppo disponeva: la propria debolezza. La Comunità di Sant’Egidio è ben nota al grande pubblico per le sue attività di intervento caritativo e «politico» in Italia, in Africa, nelle Americhe. E Bonini è stato uno dei protagonisti di un’impossibile operazione di apprestamento delle condizioni di dialogo fra gruppi politici e il governo stesso del Guatemala, e come tale ne rende una testimonianza diretta e ricca di riscontri documentari nei diari e nelle dichiarazioni dei diversi attori. La forza della debolezza non è un paradosso: la Comunità e i suoi rappresentanti non agivano che per se stessi, ma in questa semplice connotazione sono stati in grado di cogliere un’opportunità di tempi e modi.I tempi sono stati costituiti dalla crescente mobilitazione internazionale suscitata dallo scandalo di un regime etnocida (200.000 vittime) e dal momento significativo del Nobel all’india Rigoberta Menchú nel 1992. I modi: un’azione, diplomaticamente semplice ma assai raffinata politicamente e logisticamente, di collegamento dei due protagonisti principali. Il percorso non è stato facile: la maggiore difficoltà è consistita, a leggere il libro, nello svincolare i rappresentanti istituzionali dalle pesanti ipoteche della confindustria, dell’agraria e delle forze armate del Guatemala. Da parte dell’Urng ? il fronte delle opposizioni politico-diplomatiche ? le resistenze ideologiche sono state progressivamente smantellate grazie soprattutto a una autonomia ideologica dal blocco socialista. Il risultato è stato straordinario: dalla serie di incontri è andata nascendo in quel paese la politica, intesa come spazio del confronto. Ne sono nati accordi che hanno coinvolto concentricamente la società civile e poi anche le parti più intransigenti. Una esperienza di diplomazia parallela ben diversa dall’infausta diplomazia segreta, ispirata da uno spirito di volontariato ed elasticamente slegata dalle rigidità formali.

Daniele Pompejano