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Salvatore Santuccio – Governare la città. Territorio, amministrazione e politica a Siracusa (1817-1865) – 2010

Salvatore Santuccio
Milano, FrancoAngeli, 299 pp., € 30,00

Anno di pubblicazione: 2010

Negli ultimi anni la storiografia urbana italiana si è arricchita di studi che privilegiano l’incrocio tra la storia sociale, delle istituzioni politiche e della cultura. Il volume, rielaborazione di una tesi dottorale, s’inserisce in questo filone di ricerche, testimoniate da numerose pubblicazioni come, ad esempio, quelle di Salvatore Adorno, Filippo De Pieri, Enrico Iachello, Giorgio Bigatti. Si tratta di uno studio ben documentato e articolato che si colloca in uno spazio temporale preciso, tra il 1817 e il 1865, corrispondente a due atti legislativi fondamentali per la storia urbana del primo ‘800 siciliano. La ricerca documenta con acribia come l’impianto amministrativo siciliano debba la sua trasformazione all’introduzione dell’Intendenza provinciale, che assume un ruolo determinante nell’organizzazione del territorio urbano e nel processo decisionale concernente la modernizzazione di Siracusa. Partendo da questo approccio, l’a. pone al centro della sua indagine l’analisi del governo locale privilegiando i rapporti con le istituzioni centrali e con la composita élite cittadina, coinvolta nelle dinamiche della negoziazione riguardante gli investimenti pubblici. Da ciò emerge come la riforma amministrativa risulti il motore di trasformazione delle politiche urbane locali imponendo una serie di strumenti di controllo del territorio quali la topografia, il catasto e di misure restrittive in campo sanitario. Questo approccio investigativo attesta l’originalità dello studio di Santuccio in quanto rimette in discussione le tesi della storiografia ottocentesca e novecentesca che interpretano il rapporto centro e periferia come una netta contrapposizione tra un centro propulsore di riforme e una periferia conservatrice in difesa dei propri privilegi. In realtà, l’a. dimostra come il governo centrale non riesca sempre ad imporre i programmi riformatori dall’alto e come le istituzioni locali interpretano le disposizioni governative a proprio vantaggio adattandole alla situazione provinciale. Questi risultati confermano un comune denominatore che caratterizza le città italiane ottocentesche: il processo decisionale urbano è il prodotto della conflittualità tra le diverse amministrazioni e competenze locali e governative. Il caso di Siracusa conferma questa tendenza, in particolare dopo i moti rivoluzionari del 1848 quando il programma di modernizzazione urbana passa sotto il controllo del governo locale trasformando la Direzione generale delle opere pubbliche in un organo consuntivo.Questo volume, corredato di una ricca e inedita iconografia, ricostruisce un’importante realtà amministrativa meridionale e ha il merito di allargare la conoscenza sui governi delle città italiane tra ancien régime e unità nazionale, periodo fecondo di esperienze locali che contribuiscono alla costruzione della tradizione municipalista italiana.

Cristina Accornero