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Sara Vinçon – Vite in transito. Gli ebrei nel campo profughi di Grugliasco (1945-1949) – 2009

Sara Vinçon
Torino, Zamorani, 175 pp., euro 18,00

Anno di pubblicazione: 2009

Il volume affronta il tema della presenza nell’Italia post Shoah di migliaia di displaced persons ebree, un argomento al quale sinora non sono stati dedicati molti studi e che viene peraltro analizzato attraverso un’ottica sostanzialmente nuova per la storiografia italiana: la storia di uno dei campi in cui i displaced furono ospitati. Il lavoro è dedicato, infatti, al campo di Grugliasco, alle porte di Torino, ove fra il 1945 ed il 1949 furono alloggiati e assistiti migliaia di ebrei, la maggior parte dei quali giunti da paesi dell’Europa centro-orientale. Un approccio che consente di aprire interessanti finestre sulla vita e la quotidianità delle displaced persons nella penisola: un filone già ampiamente battuto per quanto riguarda Germania ed Austria, molto più innovativo invece per quanto concerne l’Italia.Fil rouge dell’opera è la testimonianza di una sopravvissuta ad Auschwitz, d’origine ungherese, che nel corso di più incontri e colloqui con l’a. ha raccontato quanto vissuto. Un intero capitolo del volume è dedicato proprio al ricordo del periodo trascorso all’interno dell’ex struttura ospedaliera che ospitò il campo; emergono così rilevanti informazioni sull’assistenza ricevuta, le difficoltà riscontrate, il vitto scarso, i rapporti con gli altri displaced, la vita religiosa, le modalità con cui veniva alloggiato chi arrivava. L’a., attingendo sia a fonti documentarie che a interviste con testimoni dell’epoca, si sofferma inoltre sulla rinascita delle istituzioni comunitarie a Torino e sull’associazionismo ebraico nell’immediato dopoguerra, sul «ritorno alla vita» dei sopravvissuti e sul rapporto fra gli appartenenti alla Comunità ebraica del capoluogo subalpino e i displaced. In merito a quest’ultimo punto, l’a. evidenzia come le relazioni siano state in generale connotate da una certa distanza: al di là dell’impegno profuso dalla Comunità e di alcuni momenti di forte solidarietà, sembra che pochi siano stati i contatti diretti fra i componenti della Comunità e i nuovi arrivati.Vite in transito è un saggio d’agevole lettura, ben scritto, in cui è palpabile il coinvolgimento dell’a. nell’argomento. Contiene, purtroppo, alcune imprecisioni, ad esempio l’asserzione che nel campo d’internamento fascista di Ferramonti, in provincia di Cosenza, furono inviati tutti gli «ebrei stranieri» presenti nella penisola (p. 34), oppure l’affermazione che nel giugno del 1945 «la legislazione antisemita non era ancora stata abrogata» (p. 83).È un’opera che fornisce comunque informazioni e spunti assai stimolanti e che contiene non poche novità. L’a. si è avvalsa per questo lavoro di documentazione reperita negli archivi torinesi; un incrocio di queste fonti con materiale documentario presente in altri archivi, soprattutto esteri, potrà, magari in future ricerche, mettere in luce ulteriori aspetti della vita delle displaced persons ebree nel campo di Grugliasco.

Cinzia Villani