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Sergio Noto (a cura di) – Alessandro Passerin d’Entrèves pensatore europeo – 2004

Sergio Noto (a cura di)
Bologna, il Mulino, pp. 433, euro 31,00

Anno di pubblicazione: 2004

In occasione del centenario della nascita, il Consiglio regionale e l’Università della Valle d’Aosta hanno dedicato ad Alessandro Passerin d’Entrèves (prefetto di Aosta in un momento cruciale per le sorti della Valle, all’indomani della Liberazione, e artefice, con Federico Chabod, dell’invenzione dello Statuto speciale), un convegno internazionale diretto a delineare aspetti diversi della personalità del filosofo della politica.
Il convegno si è articolato intorno a quattro aspetti centrali della figura politica e culturale di Passerin d’Entrèves: la vicenda politica, imperniata intorno alla difesa dell’italianità della Valle e del riconoscimento dei diritti delle minoranze linguistiche e culturali (con saggi di Paolo Momigliano Levi, Piero Passerin d’Entrèves, Andrea Romano e Giovanni Zalin); la riflessione sul pensiero scolastico medievale e sulle fonti medievali del suo giusnaturalismo (interventi di Dario Antiseri, Onorato Grassi, Cary Nederman e Danilo Veneruso); i rapporti con la teoria politica e giuridica (interventi di Raimondo Cubeddo, Gottfried Dietze, Enrico di Robilant, Giovanni Giorgini, Giorgio Lombardi, Carlo Lottieri e Massimo Tringali) e i suoi legami teorici, oltreché personali, con il mondo dell’economia e degli economisti (interventi di Giovanni Borghini, Flavio Felice, Alberto Quadrio Curzio e Silvio Cotellessa).
Dai diversi interventi, ora raccolti nel volume a cura di Sergio Noto, docente di Storia economica nelle Università della Valle d’Aosta e di Verona, al quale si deve anche l’ampio saggio introduttivo, Alessandro Passerin d’Entrèves ovvero ?la libertà come fatto e come valore?, è emersa la complessa ma organica personalità dello studioso, strenuo difensore del valore fondante della libertà individuale, coerente sia su un piano dottrinale sia, alla luce delle sue scelte politiche, su un piano pratico. Un pensatore di spessore europeo, troppo spesso confinato nel novero degli storici del diritto naturale, di cui si sono volute mostrare le molteplici implicazioni del pensiero sul piano politico, storico-giuridico, storico-filosofico ed economico.
Emerge dai diversi saggi una figura di studioso un po’ ai margini della cultura italiana, non solo per la sua storia accademica e per il suo abituale understatement, ma perché pensatore perennemente di minoranza. Minoritario in quanto liberale all’interno della cultura italiana, a grande maggioranza idealista, cattolica o marxista; minoritario tra gli stessi liberali italiani, per le sue ascendenze britanniche; minoritario tra i liberali classici di lingua inglese, in virtù dell’originale apporto della cultura italiana al suo pensiero (Dante, Marsilio e Tommaso) e del suo rifiuto di accettare il socialismo come antitetico al liberalismo.
In appendice, completano il volume una schematica nota biografica, una bibliografia degli scritti su Passerin d’Entrèves e una bibliografia delle sue opere.

Marco Cuaz