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Simone Fari – Una penisola in comunicazione. Il servizio telegrafico dall’Unità alla Grande Guerra – 2008

Simone Fari
Bari, Cacucci, 535 pp., euro 45,00

Anno di pubblicazione: 2008

Appare ormai una convinzione condivisa a livello storiografico che il livello dell’integrazione economica del mondo nella seconda metà del XIX secolo e nei primi anni del secolo successivo presenti per molti versi numerose ragioni di comparazione con l’attualità. Gli storici della cosiddetta «prima globalizzazione» sono soliti comprendere le comunicazioni fra gli elementi decisivi ai fini della profonda trasformazione del mondo. Poche invenzioni hanno segnato il XIX secolo come il telegrafo, frutto maturo della grande spinta all’innovazione tecnologica del tempo e tratto specifico del processo di industrializzazione. Nella capacità di comunicare si identificavano le basi del progresso stesso; le nuove vie di comunicazione riflettevano un vero e proprio ordine mondiale. Il sistema inventato da Morse fu uno strumento di politica estera indispensabile e svolse un ruolo cruciale ai fini dell’evoluzione delle relazioni internazionali, della diplomazia e delle strategie militari. Il telegrafo fu anche uno dei grandi business della seconda metà del XIX secolo, favorendo enormemente l’integrazione dei mercati e imprimendo un dinamismo straordinario alle transazioni internazionali. Mutò definitivamente la pratica borsistica e finanziaria, sveltendo le negoziazioni e le transazioni e uniformando le quotazioni fra le diverse sedi, fino all’imposizione di un sistema valutario globale. Non fu di minor conto il fatto che la telegrafia influì in maniera decisiva sulla capacità di accedere alle informazioni.Il libro di Simone Fari ripercorre con grande rigore la storia del servizio telegrafico italiano dalle origini fino alla prima guerra mondiale. Negli anni del liberismo dominante, la storia delle comunicazioni telegrafiche si snoda in gran parte all’interno della sfera pubblica. Intesi a lungo e quasi ovunque come monopoli naturali, i telegrafi vennero gestiti dalle singole realtà statuali e solo alcuni settori furono lasciati in mano ai privati. Nel volume, prova di esordio dell’a. che l’ha tratto dalla rielaborazione della tesi di dottorato in Storia economica, non viene dimenticato nessuno dei grandi temi relativi alla storia della telegrafia: l’organizzazione amministrativa, il personale, la tecnologia utilizzata, le riforme regolamentari e tariffarie, l’impiego in campo militare, il flusso dei telegrammi, i dati economici del servizio. Una penisola in comunicazione, lettura irrinunciabile per chiunque nutra interesse verso la storia delle comunicazioni, si basa su una ricostruzione minuziosa resa possibile da uno scavo di grande impegno sulle innumerevoli fonti storiche disponibili: oltre a quelle d’archivio, Fari è ricorso anche alla letteratura prodotta al tempo come la manualistica telegrafica, le riviste specializzate e la sterminata letteratura grigia via via elaborata dai funzionari dell’amministrazione telegrafica. Ha esplorato con successo gli Atti parlamentari e i principali giornali del tempo e infine ha raccolto unagran messe di dati statistici e informazioni oltremodo utili presso l’archivio dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni a Ginevra.

Andrea Giuntini