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Stefan Lechner – ?Die Eroberung der Fremdstämmigen?. Provinzfaschismus in Südtirol 1921-1926 – 2005

Stefan Lechner
Veröffentlichungen des Südtiroler Landesarchivs (Pubblicazioni dell’Archivio pro

Anno di pubblicazione: 2005

L’autore studia il processo di radicamento del Partito nazionale fascista (1921-1926) in un ambito regionale come l’Alto Adige, ma di evidente centralità per la politica nazionale e internazionale del fascismo. Opportunamente, il volume reca nel titolo la citazione ?Die Eroberung der Fremdstämmigen? (?La conquista degli stranieri?): nel Sudtirolo, per ragioni storiche, linguistiche e culturali, i rapporti fra la comunità tedesca e quella italiana, affatto minoritaria, erano appunto cruciali, e tali da condizionare l’azione politica degli esponenti locali e nazionali fascisti, al punto che la contrapposizione con l’ideologia socialista o comunista, altrove naturalmente centrale, era secondaria rispetto all’antitesi fra centralismo e nazionalismo, da un lato, e autonomia politica dall’altro. Come è noto, il nodo dell’integrazione della comunità tedesca fu affrontato dal fascismo nei termini di un’opera di italianizzazione e di accentuato controllo politico e amministrativo. Ma se questa linea nazionalistica in parte incontrò il favore del gruppo italofono di più recente immigrazione, essa contribuì a determinare la relativa fragilità dell’insediamento del partito nella provincia, per le resistenze frapposte dal gruppo tedesco, non tanto ai principi e all’ideologia fascista, quanto appunto al suo orientamento ?antisudtirolese?. Queste linee di conflitto e di tensione sono indagate e ricostruite con rigore da Lechner, che svolge la ricerca sul filo di una costante tensione fra l’analisi locale e il quadro nazionale, secondo un confronto senz’altro essenziale per valutare scelte e orientamenti in loco. Nondimeno, l’attenzione ai fatti locali fa talora aggio sul necessario raffronto con il piano nazionale, indebolendo in alcuni punti il giudizio complessivo.
L’autore apre un confronto fra il Sudtirolo e le province dell’Istria e della Venezia Giulia, pure annesse all’Italia dopo la prima guerra mondiale, che presentavano però un quadro etnico-linguistico molto differente e assai più complesso, la cui specificità è parzialmente sottovalutata dall’autore. Dal confronto emerge comunque il maggiore arbitrio esercitato dal regime nella fascia adriatica rispetto al Sudtirolo (anche per ragioni internazionali), sebbene il giudizio sia comunque altrettanto negativo: gli anni del dominio fascista in Sudtirolo, scrive Lechner, furono anni di violenza.
Fondato su di una rigorosa ricerca d’archivio (dall’ACS al Landesarchiv di Innsbruck e di Bolzano, agli archivi di Stato locali e dei comuni), il volume, muovendo dal quadro internazionale alla caduta dell’Impero austro-ungarico, ricostruisce l’iniziale fase squadristica e quindi la fase del pieno dispiegamento del potere fascista nel Sudtirolo. Punto ad quem è la costituzione (gennaio 1927) della provincia di Bolzano, che segnando il distacco da Trento alimentò speranze di maggiore autonomia, ma che si tradusse invece in una direzione più centralizzata della federazione, corrispondente all’avvenuta svolta totalitaria del regime.

Monica Fioravanzo