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Stefania Magliani – Per la storia della pubblica incolumità. I piani di risanamento a Palermo (1861-1900) – 2007

Stefania Magliani
Pisa-Roma, Serra, 292 pp., Euro 58,00

Anno di pubblicazione: 2007

Il volume ricostruisce la genesi, i contenuti e l’iter amministrativo dei progetti di risanamento elaborati dal Comune di Palermo nel periodo compreso tra l’annessione al nuovo Stato italiano e la fine del XIX secolo. Lo sfondo è quello di una città priva di adeguate reti idriche e fognarie, in cui buona parte della popolazione viveva in tuguri malsani e sovraffollati addossati gli uni agli altri in angusti vicoli scarsamente illuminati e aerati, e che a più riprese venne colpita da epidemie di colera. I progetti di risanamento, e soprattutto l’ambizioso piano elaborato dall’ingegnere Felice Giarrusso nel 1885, su cui il volume si concentra in modo particolare, nacquero sulla base dell’ideologia che individuava nell’igiene una forma essenziale di tutela della popolazione, prescrivendo la creazione di ambienti urbani con abitazioni salubri e aerate, strade ampie e rettilinee, acqua pulita e un efficace smaltimento dei rifiuti organici. Approvato in via definitiva nel 1894, il piano si scontrò con numerosi ostacoli politici e burocratici, subendo la pressione di interessi particolari e finendo per essere applicato solo per stralci, con interventi parziali slegati l’uno dall’altro che sfuggirono al controllo tecnico e finanziario.Il lavoro è fondato su un’ampia base documentaria, comprendente le carte dell’Amministrazione comunale palermitana e quelle del governo centrale (ministeri dell’Interno e dei Lavori pubblici), come anche i verbali delle commissioni parlamentari che vagliarono il piano di risanamento e le inchieste sul malgoverno e la corruzione dell’amministrazione locale promosse sul finire del secolo. Grazie all’intreccio di queste fonti, Magliani costruisce un dettagliato resoconto dei progetti di risanamento, mentre meno convincente appare l’impianto interpretativo del volume. Nella quarta di copertina, infatti, si afferma perentoriamente che «la storia del piano di risanamento di Palermo non è la storia di un fallimento», poiché grazie alla nuova sensibilità per le condizioni igieniche e la salute pubblica e alle soluzioni innovative in esso contenute «metteva radici quella che solo recentemente abbiamo cominciato a definire ?cultura della protezione civile”». Nel volume, però, difetta una puntuale illustrazione degli effettivi punti di contatto e soprattutto dei passaggi storici che legano tra loro il piano di risanamento e la nascita e lo sviluppo di tale cultura a partire dagli anni ’70 del ‘900.Il lettore è dunque lasciato di fronte alla cronaca dello scacco dei progetti di risanamento, ben sintetizzato dalla relazione di una commissione d’inchiesta sull’amministrazione comunale, secondo cui i risultati conseguiti furono «troppo scarsi e sconfortanti» rispetto alle aspettative (p. 192). In conclusione, al di là del valore di testimonianza del piano di risanamento – il tentativo di realizzare il quale l’a. interpreta come «una delle più belle battaglie per la civiltà, combattuta con orgoglio da tanti cittadini e da tanti amministratori» (p. 15) – resta difficile pensare che nei fatti quella ricostruita nel volume sia altro che la storia di un fallimento.

Bruno Bonomo