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Storia politica e economica dell’integrazione europea. Dal 1945 ad oggi

Elena Calandri, Maria Eleonora Guasconi, Raniero Ranieri
Napoli, EdiSES, 336 pp., € 25,00

Anno di pubblicazione: 2015

La scrittura di un manuale è un esercizio fra i più complicati della storiografia, e confrontarsi con questo genere affrontando la storia dell’integrazione europea appare un cimento degno di mettere in imbarazzo molti studiosi. Forse anche l’aspirazione a sfidare letture teleologiche è all’origine di un volume che raduna tre storici che, nella loro vita scientifica, hanno affrontato da angolature diverse ma complementari il processo d’inte- grazione regionale che ha realizzato l’Unione Europea.
La scelta dei tre aa. è – fin dalle prime pagine – orientata alla descrizione del processo nei suoi aspetti tecnico-negoziali e nell’ordinare cronologicamente le tappe dell’integra- zione, poggiando la narrazione su testi scelti con cura fra i fondamentali sull’argomento. Altrettanto utile la descrizione dell’universo di definizioni e interpretazioni che la storia comunitaria ha avuto nel corso dei decenni.
Un simile impianto rende evidenti le direttrici su cui si è sviluppato il processo senza per questo mostrarlo lineare o adeguato alle esigenze politico-economiche dell’area in cui nacque e si radicò. A ben vedere, anzi, proprio da una narrazione descrittiva emergono i punti di debolezza che hanno lastricato la strada dell’Unione. La forza del volume sta nell’al- lineare senza gerarchizzarle le variabili politiche ed economiche alla base dell’integrazione, e basterebbe ciò per considerare questa sintesi un punto d’arrivo di un processo di revisione pluridecennale del metodo storico-internazionale. Costruito con linguaggio chiaro e mai banale, il manuale è, quindi, prima di tutto uno strumento didattico appropriato a intro- durre alla complessità del tema, ma anche un mezzo per chiarire la dinamica del processo d’integrazione spiegata lucidamente illustrandone le aspirazioni iniziali, le frenate, le im- provvise accelerazioni e il suo rapporto con l’evoluzione del sistema internazionale.
Utili – ed equilibrati – i capitoli dedicati a chiarire lo sviluppo del ruolo europeo come attore economico internazionale: un ruolo opportunamente spiegato come fun- zionale all’integrazione del blocco occidentale sia alla luce della rivoluzione istituzionale che gli Stati Uniti seppero imprimere alla loro sfera d’influenza, sia dell’apertura di nuovi teatri del confronto bipolare nel corso degli anni ’60 del XX secolo. Riuscita la descrizione del processo d’integrazione monetaria di cui sono ricordate le tappe fondamentali sebbe- ne proprio qui sarebbe stata forse opportuna l’aggiunta di un paragrafo utile a spiegare perché la costruzione dell’Uem si sia sviluppata solo in parte.
La scelta di chiudere con un capitolo sulle sfide aperte da un allargamento troppo rapido le cui conseguenze sono oggetto di una valutazione che fa risaltare le linee di faglia che l’Ue affronta oggi, sottrae gli aa. dal confronto con il crollo di popolarità che l’integrazione vive nell’attualità politica, ma ha l’indubbio vantaggio di non condizionare la lettura di un processo per molti versi miracoloso attraverso l’incertezza di un presente gravido di foschi presagi per il futuro dell’Unione.

Mauro Campus