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Thierry Couzin – Passer par le XIXème siècle. Les frontières, le capitalisme et l’Occident. Aux origines européennes de l’unification italienne – 2009

Thierry Couzin
Bern, Peter Lang, 411 pp., Euro 63,00

Anno di pubblicazione: 2009

Un titolo lungo e molto impegnativo annuncia la rielaborazione di una tesi di dottorato ad opera di uno specialista di storia di Nizza e della Savoia. In effetti, Couzin tratta dell’unificazione italiana da un punto di vista particolare, ed esamina con molta cura le ricadute delle vicende del movimento liberal-nazionale sulle regioni francofone del Regno di Sardegna, a partire dalla prima Restaurazione per concentrarsi particolarmente sull’età di Carlo Alberto. Non si tratta però di una storia di Nizza e della Savoia, bensì di una densissima narrazione dei processi di medio e lungo periodo che hanno coinvolto la penisola italiana, lo spazio alpino e l’intero Mediterraneo, fino al compimento del moto risorgimentale. L’a. suddivide la sua materia in tre sezioni: L’Etat et ses appareils, La dédifferentiation de l’Etat, La Nation entre chrétienté et globalisation. Nella prima si assiste alla riforma delle istituzioni operata soprattutto nel periodo carloalbertino. Nella seconda sono al centro la vita economica e il mutamento sociale delle regioni appartenenti al Regno di Sardegna. Nella terza, incentrata sul tema dell’«ordine mondiale», viene ripercorsa la stagione napoleonica, con particolare riferimento alla sorte delle regioni di frontiera.Ciò che più colpisce è il continuo collegamento della vicenda indicata nel sottotitolo ad eventi assai più risalenti nel tempo, nello sforzo di tracciare una ricostruzione lineare dei processi attraversati dai territori raccolti sotto la corona di Casa Savoia, e sottolineare le reazioni differenti che ciascuno di essi dispiegò di fronte agli eventi che segnarono i decenni centrali del XIX secolo. Couzin tratta della codificazione, delle riforme legislative e amministrative, della creazione di nuove istituzioni, del rapporto tra vita economica e governo centrale, dell’amministrazione locale, restituendo una fotografia nitida – al di là della difficoltà di alcuni passaggi, dovuta proprio ai lunghissimi excursus fra epoche e fatti – delle aree di cui tratta, della loro composizione sociale e delle loro attività produttive, nonché del loro rapporto col «centro». D’altro canto, egli segue scrupolosamente l’attività dello Stato, e i mutamenti da esso affrontati per rispondere alle sfide della modernizzazione senza mettere a repentaglio la sacralità della Corona. La particolare sensibilità per la questione delle frontiere si traduce in una lucida ricostruzione delle ricadute di ogni processo ed evento nel tessuto sociale e istituzionale delle aree ricomprese nel Nizzardo e nella Savoia.Couzin termina con un riferimento all’integrazione europea e al mutamento dell’«ordine mondiale» negli ultimi anni, ribadendo la centralità della categoria di frontiera per lo studio dei mutamenti intercorsi nella forma-Stato affermatasi nel corso del lungo ‘800. In conclusione, si tratta di un saggio singolare ed interessante, particolarmente laddove tratta del periodo coincidente col Risorgimento nelle regioni francofone del Regno di Sardegna, destinate a cambiare tutti i riferimenti istituzionali nel momento stesso in cui si compiva, sotto la guida di Casa Savoia, l’unificazione statale della nazione italiana.

Maria Pia Casalena