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Thomas Guglielmo – White on arrival. Italians, race, color, and power in Chicago, 1890-1945 – 2003

Thomas Guglielmo
Oxford, Oxford University Press, pp. 296, $ 45,00

Anno di pubblicazione: 2003

Guglielmo, docente di American Studies alla Notre Dame University dell’Indiana, affronta un tema di grande attualità negli Stati Uniti, svolgendo una ricerca sull’impatto del binomio razza-colore nei processi di inserimento degli immigrati italiani negli USA. Intesi non come descrizione fisica, ma in quanto categoria sociale, razza e colore hanno influenzato, secondo l’autore, la posizione degli italoamericani nella scala sociale. Nell’esaminare il percorso dell’erosione sociale della differenza a partire dagli anni clou della grande immigrazione italiana, Guglielmo individua un primo momento di cambiamento nel passaggio delle leggi restrittive sull’immigrazione, peraltro elaborate secondo un disegno di inclusione/esclusione di matrice razzista, all’inizio degli anni ’20 del ?900; allora nella società americana ci si adoperò per includere gli italiani a pieno titolo attraverso una politica volta all’acquisizione della cittadinanza. Il processo di inserimento proseguì con l’arrivo della massiccia immigrazione nera dagli Stati del Sud verso le città del Nord alla vigilia dell’ingresso degli USA nella Seconda Guerra mondiale. Il momento di definitiva accettazione degli italiani si ebbe, come peraltro è noto, con l’attiva partecipazione degli italoamericani alla guerra.
Guglielmo utilizza come case study Chicago, in cui si trovavano le più importanti settlement houses, e in cui venne attuato l’Italians in Chicago Project, la ricca raccolta di interviste a italoamericani degli anni 1979-80. Una città, quindi, ricca di materiali per lo studio della composizione etnica della popolazione negli anni a cavallo del secolo. Mettendo a confronto l’esperienza di neri, messicani e italiani, si giunge alla non stupefacente conclusione che per le prime due etnie i processi di inserimento sono stati più difficili, se pur si sono verificati.
I capitoli sul passaggio dalla cecità razziale degli italiani all’acquisizione delle categorie razziali proprie della cultura americana sono i più interessanti. Essi spiegano come gli italiani, vittime per quasi un secolo di discriminazione, inconsapevoli delle barriere razziali all’arrivo, nel divenire americani o forse per divenire americani, abbiano adottato la stessa visione divisa della società portandola alle estreme conseguenze, come testimoniano gli scontri di Bensonhurst negli anni ’80 del ?900.
Il libro offre una ricostruzione sistematica di episodi poco noti dei rapporti interetnici nella metropoli americana, dalle rivolte razziali del 1919 alla criminalità organizzata, alle lotte sindacali, intrecciandoli bene con gli eventi internazionali. La messa a fuoco del ruolo esercitato dalle leggi restrittive all’immigrazione nel processo di acquisizione dell’identità italiana offre un tassello inedito: le leggi, sostiene Guglielmo, non distinguendo tra italiani del Nord e del Sud contribuirono ad abbattere le barriere regionali giungendo a farli lottare uniti contro le restrizioni.
Pur lasciando alcune perplessità sulla chiave di lettura adottata ? forse alla base della discriminazione più che connotati fisici c’era uno stile di vita italiano che non veniva accettato ? il lettore può apprezzare la lettura della storia urbana di Chicago in chiave etnica.

Maddalena Tirabassi