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Umanità in mostra. Esposizioni etniche e invenzioni esotiche in Italia (1880-1940)

Guido Abbattista
Trieste, Edizioni Università di Trieste, 612 pp., open access, http://www. openstarts.units.it

Anno di pubblicazione: 2013

Una monografia di ricerca, ampia e riccamente documentata, che consente di operare
un decisivo salto di qualità nella trattazione di un fenomeno socio-culturale, le «etno-esposizioni
viventi» tra la fine del XIX e la prima metà del XX secolo, che dalla storiografia italiana
non aveva finora ricevuto una specifica attenzione. Un campo di ricerca ben più frequentato
dalle storiografie anglosassone, tedesca e francese, dalle quali l’a. riprende, rielaborandole
in modo critico e originale, molte delle categorie interpretative. L’approccio tipicamente
«culturalista» è ancorato a fatti, contesti ed eventi che illustrano uno spaccato inedito e
sorprendentemente consistente della storia sociale e culturale italiana, facendo emergere un
ricco e complesso intreccio di motivi: «la diversità umana, il colonialismo, il razzismo, la
discriminazione, la guerra, la violenza, la dominazione, la natura violata dall’interesse della
speculazione, ordito globalizzato di trame personali e collettive» (p. 21). L’analisi storica si
nutre di un attraversamento di saperi e discipline che spazia dalla letteratura all’antropologia,
dalla storia di genere alla storia della scienza, contribuendo a offrire nuovi e importanti
elementi per lo studio dei processi di costruzione delle identità culturale e nazionale, in
stretta relazione con l’esperienza coloniale e imperialista italiana ed europea.
Nella prima parte il volume propone uno sguardo di lungo periodo che introduce il
secolo europeo delle esposizioni, per poi concentrarsi sull’Esposizione generale di Torino
del 1884, all’interno della quale fu allestita la prima significativa esposizione umana in
Italia. La seconda parte prosegue con l’analisi dettagliata delle etno-esposizioni viventi,
dei «villaggi coloniali», delle installazioni esotizzanti tra gli anni ’80 dell’800 e il 1914,
intrecciando temi ed eventi: etno-esposizioni missionarie, villaggi-spettacolo, esposizioni
e scienza fino alle conclusioni che propongono una larga incursione, in altre parti già
anticipata, sul periodo fascista. È costante la tensione comparativa con analoghe esperienze
nel mondo occidentale, così come si conferma il filo conduttore della formazione
dell’opinione pubblica, della mentalità e della cultura nel processo di nazionalizzazione.
Si segnala infine come l’a., nelle note a premessa del volume, proponga interessanti
spunti di riflessione intorno alle «distorsioni» italiane che pesano sul lavoro di ricerca e di
socializzazione degli studiosi. Da cui deriva anche la meritevole e intraprendente scelta, che
tuttavia non ci sorprende, di proporre in libero accesso la sua decennale fatica.

Giancarlo Monina