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Vitantonio Gioia, Stefano Spalletti (a cura di) – Etica ed economia. La vita, le opere e il pensiero di Giovanni Lorenzoni – 2005

Vitantonio Gioia, Stefano Spalletti (a cura di)
Soveria Mannelli (Cz), Rubbettino, pp. 288, euro 14,00

Anno di pubblicazione: 2005

Il volume torna a interrogarsi sulla figura di Giovanni Lorenzoni, dopo quasi quarant’anni dalla pionieristica biografia di Alberto Bertolino. Sono lontani gli anni in cui l’economista agrario Rossi Doria denunciava la mancanza di interesse della storiografia per l’agricoltura e il pensiero agronomico.
Il profilo di Lorenzoni (1877-1944) si muove entro i paradigmi concettuali serpieriani anche se mostra tratti originali, illuminati da diverse angolature nei saggi che compongono il volume. La sua formazione riflette il clima culturale della Mitteleuropa e le istanze dell’irredentismo, vissute in rapporto di amicizia con Cesare Battisti. All’impostazione economica e sociologica degli studi lombardi, che aveva il suo modello nell’Inchiesta Jacini, porta il contributo delle teorie tedesche di Schmoller, Wagner e Sering. Nei primi anni del Novecento è impegnato in alcune inchieste sull’agricoltura milanese per la Società Umanitaria e l’Ufficio del lavoro. Guarda con simpatia al movimento cooperativistico, nel quale vede superata la contraddizione tra economia ed etica, tra utile privato e bene pubblico. Collabora alla Inchiesta sui contadini meridionali, curando la relazione sulle condizioni della Sicilia e dedicando pagine di grande rilievo al latifondo. Nel 1912 viene nominato direttore dell’Istituto internazionale di agricoltura e, di lì a poco, viene chiamato all’Università di Macerata. Parte volontario per la Grande guerra; al termine del conflitto, contribuisce alla gestazione della legge di bonifica integrale con l’Opera nazionale combattenti e il ministero dell’Agricoltura. Aderisce al fascismo con Arrigo Serpieri e collabora con lui al rinnovamento degli strumenti della ricerca scientifica. Nel 1928 dirige la ricerca sulla formazione della piccola proprietà coltivatrice per l’Istituto nazionale di economia agraria: è la prima applicazione dell’insegnamento metodologico di Serpieri. Negli anni della crisi porta a maturazione la sua concezione etica dello sviluppo rurale; mette in primo piano il ruolo della religione e pubblica i due lavori ? I valori morali e la vita economica moderna ed Economia ed etica ? che chiudono, nella sostanza, la sua produzione.
Negli ultimi decenni la ricerca storica si è interrogata intorno alla categoria dei tecnici agrari e al loro rapporto con la politica del Novecento. Eppure se si entra nel merito dell’analisi della produzione scientifica si rimane subito colpiti dall’identificazione tra tecnici e tecnocrazia. Le biografie dei tecnici agrari sono state considerate una chiave di lettura per analizzare il manifestarsi in Italia di una tecnocrazia ruralizzatrice tipica dei regimi totalitari. Proprio questo approccio, se ha avuto il merito di portare all’attenzione del dibattito storiografico la categoria dei tecnici agrari, ha finito per schiacciare il loro profilo sul fascismo e sui suoi riflessi negativi per la costruzione dell’Italia repubblicana. Il contributo curato da Gioia e Spalletti ha un duplice pregio: contribuisce a illuminare la figura di Lorenzoni nella storia del pensiero economico contemporaneo e a promuovere una storicizzazione della categoria dei tecnici agrari che vada oltre il mero giudizio di valore.

Simone Misiani