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Vittorio Cappelli – Nelle altre Americhe. Calabresi in Colombia, Panamá, Costa Rica e Guatemala, introduzione di Emilio Franzina – 2004

Vittorio Cappelli
Doria di Cassano Jonio (Cs), La Mongolfiera, pp. 255, euro 20,00

Anno di pubblicazione: 2004

Il panorama storiografico sull’emigrazione italiana in America latina ha tendenzialmente privilegiato, in particolare dal secondo dopoguerra in poi, paesi di destinazione come l’Argentina, l’Uruguay, il Brasile: luoghi che hanno rivestito, anche in termini quantitativi, un ruolo protagonista nella ricezione di molteplici ondate tra la fine del XIX e la prima metà del XX secolo.
Vittorio Cappelli, studioso di storia politica e sociale del Mezzogiorno, e in parte anche di letteratura di viaggio, fornisce in questo senso un contributo originale al corpus di produzione scientifica esistente, centrando la sua analisi su aree ?altre? di destinazione, quali Perú, Cile, Ecuador, Colombia, Venezuela, Panamá, Costa Rica e Guatemala. Si inoltra quindi al di là dell’area rioplatense o lusitana, prediligendo una ?America latina minore?, lontana dai grandi numeri, la ?periferia variegata e molteplice?, ?più distante e appartata per gli europei e gli italiani? (p. 11). Riprende ed articola in questo volume gli spunti analitici emersi nel contributo alla Storia dell’emigrazione italiana a cura di Piero Bevilacqua, Andreina de Clementi ed Emilio Franzina. Nella variegata opera collettanea ? sintesi importante di temi e problemi concernenti l’emigrazione italiana nel mondo ? l’autore dedicava le proprie riflessioni a realtà regionali quali i liguri in Cile e Perú e mantovani e calabresi in Costa Rica. Nelle altre Americhe è invece essenzialmente centrato su percorsi biografici di calabresi, dal Pollino e dal Tirreno, verso Colombia, Panamá, Costa Rica e Guatemala.
Nel tentativo di non ricalcare fedelmente il solco del consolidato e ?ingombrante paradigma nordamericano? (p. 7), come ricorda Franzina nell’introduzione, si tenta dunque un’analisi centrata su dinamiche e specificità proprie di gruppi e individui nel territorio di arrivo, quali ad esempio la consistente presenza femminile, il carattere definitivo del processo migratorio, la vivacità associativa della componente antifascista e socialista, la tensione diretta a istanze modernizzatrici.
Il testo è suddiviso in due sezioni essenziali, separate da un ampio repertorio di immagini fotografiche: la prima presenta studi di caso di dinamiche migratorie di calabresi, mentre la seconda include un dizionario storico-biografico comprendente sintetici profili dei protagonisti della ricerca. Tra le fonti utilizzate, essenzialmente archivistiche, provenienti da uffici di anagrafe e archivi locali, si ricordino anche diverse testimonianze orali e periodici a tiratura locale.
L’operazione che l’autore intende complessivamente portare avanti, piuttosto che sfidare il campo della concettualizzazione o elaborare nuovi paradigmi interpretativi, sembra piuttosto esser quella di riportare percorsi di vita individuale, storie di uomini in carne ed ossa, come don Nicola de Cardona o l’anarchico Adriano Arié. Vicende minori, certo non per questo meno significative e preziose per la conoscenza di quest’angolo di America latina.

Benedetta Calandra