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17. Rassegna stampa dal 4 al 17 novembre 2024

A cura di Enrico Miletto e Emanuela Locci

Stampa estera: El País (Es), Le Monde (Fr)

Personaggi

Il Fatto Quotidiano dedica un approfondimento alla figura della vedova di Giacomo Matteotti, attraverso la presentazione di un libro Il Gianki e il Chini. Cronache della vita di Giacomo Matteotti e Velia Titta, in cui si propone la descrizione della vita della famiglia Matteotti, ponendo l’accento sul quella di Velia dopo la morte violenta del marito per mano dei fascisti. Il libro propone il ritratto di una donna che viveva nella dimensione domestica della famiglia e che anche dopo la scomparsa del consorte continua a vivere in Italia, nonostante le minacce del regime[1].

Anche la figura di Enrico Berlinguer è stata approfondita in occasione della proiezione del film La grande ambizione, pellicola diretta da Andrea Segre, che propone la vicenda umana e politica del leader comunista, con un’intervista critica rilasciata da Luciana Castellina, giornalista e scrittrice, che non condivide la visione di Segre circa la figura di Berlinguer proposta dal film[2]

Al cinema, sulle pagine de il manifesto, è dedicato il ricordo di Henri Langlois, nato a Smirne centodieci anni fa, una delle figure più rilevanti della storia della “settima arte” nonché fondatore della Cinémathèque Française[3].

Il Foglio ripropone un articolo, già pubblicato nelle scorse settimane su Angelika Balabanoff, e presenta il libro che Alberto Toscano, decano dei corrispondenti italiani a Parigi, le ha dedicato dal titolo Camarade Balabanoff. Vie et luttes de la grand-mère du socialisme (Armand Colin editore). Una donna semi dimenticata, scomoda, che ha attraversato tutte le fasi del travagliato mondo socialista, passando dalla Russia, all’Italia, alla Francia, fino agli Stati Uniti. Un libro che ripropone la scoperta di una vita affascinante che la vede sempre protagonista, amica, confidente, amante di colossi della storia mondiale da Mussolini a Trotskij, fino a Lenin. Il ritratto di una personalità libera e fuori dagli schemi[4].

Se il Corriere della Sera propone un ricordo di  Rosalia Monmasson, eroina risorgimentale e moglie di Francesco Crispi e del sociologo Franco Ferrarotti, recentemente scomparso[5], il manifesto dedica spazio alla scomparsa di Giuseppe Morandi, allievo di Gianni Bosio, che iniziò a raccogliere immagini e testimonianze del mondo contadino[6].

I funerali di Licia Pinelli sono stati l’occasione per ricordare il ferroviere anarchico, Giuseppe Pinelli, morto in circostanze ambigue nel dicembre 1969, mentre si trovava in questura a Milano per un interrogatorio sulla strage di Piazza Fontana. I principali quotidiani nazionali hanno dedicato alla vicenda della donna più di un approfondimento, ricordando non solo il suo impegno nella ricerca della verità sulla morte del marito, ma anche il suo incontro, nel 2019, con la vedova del commissario Luigi Calabresi e la sua nomina, nel 2015, a opera di Giorgio Napolitano a Commendatore al Merito della Repubblica[7].

Il Corriere della Sera  riporta le parole del Presidente del Senato Ignazio La Russa pronunciate in occasione dell’anniversario della morte di Sergio Ramelli, studente e militante del Fronte della Gioventù, ucciso in un agguato nel 1975, ricordato anche da un libro di Nicola Rao, Il tempo delle chiavi. L’omicidio Ramelli e la stagione dell’intolleranza (Piemme)[8].

Seconda guerra mondiale

Il Fatto Quotidiano si sofferma su Primo Levi, attraverso l’analisi della riedizione del libro Il Carteggio con Heinz Riedt, in cui Levi fa concreta la sua necessità di capire il perché dello sterminio ebreo. Il testo ripercorre la vita dello scrittore torinese, l’esperienza del lager e degli orrori della guerra, fa attraverso le lettere che scambiò con il suo traduttore tedesco, Riedt. Una corrispondenza che non riguardò solo il lavoro tecnico della traduzione, ma divenne un dialogo fra amici sulla letteratura, sulla politica e sulle rispettive esistenze. «Se comprendere è impossibile conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono essere di nuovo sedotte e oscurate: anche le nostre». Una visione condivisa tra Levi e il suo traduttore che fu soldato nella Wehrmacht e poi partigiano nella Resistenza veneta[9]. Marco Patucchi ricostruisce con una biografia intitolata La spia venuta dal nulla, pubblicato da Marlin,  la vicenda umana di Gabor Adler un ebreo ungherese di vent’anni che scelse di arruolarsi con gli Alleati e diventare una spia per gli inglesi. Un’occasione per ricordare gli eventi della Seconda guerra mondiale e mettere in risalto la vita di persone sconosciute che diventano protagoniste a modo loro di un grande evento storico[10].

Collegata al secondo conflitto mondiale e al movimento antisemita la testimonianza di Lia Levi, autrice scampata all’Olocausto e che oggi propone un’analisi sull’antisemitismo, evidenziando come in questo momento storico stia prendendo nuovamente vigore interessando soprattutto, dato alquanto preoccupante, le giovani generazioni[11].

A questi temi si collegano le recensioni del volume di  Luca De Angelis, Il sentimento del Ghetto (Marietti 1820) sul ghetto di Venezia e di Fabio Stassi, Bebelplatz. La notte dei libri bruciati (Sellerio) sulla notte del 10 maggio 1933 quando furono date alle fiamme dai nazisti migliaia di libri[12].

Varie

Alla Guerra di Spagna è invece dedicato Non piangere, l’ultimo libro di Lydie Salvayre (Prehistorica Editore) che trova spazio su il manifesto, mentre Avvenire recensisce due volumi recentemente editi. Il primo è Spie di Stalin. I ragazzi di Cambridge che cambiarono la storia (Neri Pozza), firmato da Giorgio Ferrari che ripercorre, calandole nel pieno della Guerra fredda, le vicende del cosiddetto Quintetto di Cambridge, il secondo è la monumentale Storia dei valdesi, opera in quattro volumi curata da Paolo Naso (Edizioni Claudiana) che aggiorna, grazie a nuovi documenti e ricerche, i lavori precedenti[13].

Per quanto concerne le notizie provenienti dall’Italia si segnala l’interesse de il manifesto sulla chiusura, a Lucca, da parte del Comune, della Casa della Memoria[14], mentre il Corriere della Sera si sofferma sul via libera della giunta di Milano all’abbattimento di San Siro, le cui luci hanno illuminato la storia (non solo calcistica) dell’Italia.

Note

[1] M. Viroli, Velia Titta, vedova contro il regime, Il fatto Quotidiano, 6/11/2024

[2] T. Rodano, Quello non è Berlinguer, sembra un liberale scialbo, Il Fatto Quotidiano, 8/11/2024

[3] P. Cassano, Henri Langlois, la passione per la memoria del cinema, il manifesto, 13/11/2024

[4] D. Borghesi, Balabanoff, l’altra Angelica. Fu amante del Mussolini dell’Avanti! e diede lezioni di oratoria a Lenin. Alberto Toscano racconta la nonna del socialismo, Il Foglio, 16/11/2024

[5] Giacomo Fasola, Rosalia Montmasson, l’eroina del Risorgimento che il marito Francesco Crispi cancellò dalla Storia, dopo averla ripudiata in pubblico. «Sei donna, non puoi venire», Corriere della Sera 12/11/2024; C. Bordoni, Morto Franco Ferrarotti, la sociologia come passione, Corriere della Sera, 14/11/2024

[6] A. Portelli, Giuseppe Morandi, voce degli ultimi «paisan», il manifesto, 17/11/2024

[7] G. Lerner, I funerali di Licia Pinelli: perché non potremo mai dimenticarla, Il Fatto Quotidiano, 15/12/2024; S. Capellini, La vita di tormenti della vedova Pinelli, morta senza giustizia, “ma io so cosa successe”, la Repubblica, 12/11/2024; D. Parozzi Addio a Licia Pinelli, instancabile ricercatrice di verità, Avvenire, 11/11/2024; M. Di Vito, Licia sulle barricate, il manifesto 12/11/2024; G. Rossi, Addio a Licia Pinelli, moglie dell’anarchico morto durante gli interrogatori per la strage di piazza Fontana: per tutta la vita difese il nome del marito, Corriere della Sera, 12/11/ 2024

[8] L. Maggioni, Cemento a San Siro, la storia in svendita, Corriere della Sera, 13/11/2024; La morte di Sergio Ramelli in un libro. La Russa: «I giovani di destra non strumentalizzino la memoria», Corriere della Sera, 17/11/2024

[9] C. Dentello, Capire è impossibile, conoscere è necessario, Il Fatto Quotidiano, 9/11/2024

[10] M. Giannini, C’era un ragazzo che come tanti morì per la libertà, la Repubblica, 4/11/2024

[11] S. Scarafia, Lia Levi “Verso di noi l’odio non è mai morto, mi fa paura che dialoghi soprattutto con i ragazzi, la Repubblica, 9/11/2024

[12] L. De Angelis,  Il ghetto, metafora e radice della cultura ebraica, Avvenire, 8/11/2024; E. Paventi, Scritture indesiderate nel fuoco della Storia, il manifesto, 13/11/2024

[13] G. Ferrari, Da Philby all’Ucraina, il gioco delle spie continua, Avvenire, 15/11/2024; R. Maccioni, La storia dei valdesi riletta sotto una luce ecumenica, Avvenire, 10/11/2024

[14] L. Baccelli, Il Comune di Lucca cancella la memoria di Giorgio La Pira, il manifesto, 14/11/2024