Stampa Estera: El País (Es), The Guardian (UK)
Anche nel corso di queste due settimane la stampa si è occupata in modo preminente degli avvenimenti legati al perdurare della guerra in Ucraina, del conflitto in Medio oriente e delle diverse posizioni nazionali e internazionali rispetto a questi temi. Non sono mancati però articoli e approfondimenti che possono essere di interesse per la rassegna stampa storica.
Il lungo centenario e il 25 aprile
Il centenario dell’omicidio di Giacomo Matteotti continua a suscitare attenzione, in quella che è un’attesa alla scadenza di giugno carica di dubbi e aspettative di opposte tendenze, sulla stampa di sinistra. Non solo ricostruzioni storiche di questo o quell’aspetto della biografia e della morte del leader socialista[1], ma anche aperte attualizzazioni[2] e riferimenti a opere di finzione[3] tengono banco nelle pagine de La Repubblica e de Il Venerdì di Repubblica. Una lunga preparazione, propiziata pure dall’approssimarsi di un 25 aprile in cui i richiami all’attualità sono prepotenti, e diversamente accesi dalle diverse testate. Quest’anno, poi, nella stampa di sinistra si sono intrecciati le memorie delle stragi nazifasciste accadute nei mesi primaverili e la preparazione alla Festa della Liberazione, con un moltiplicarsi di interventi e contributi, sempre sensibili all’ansia per la cancellazione della memoria come pure all’atteggiamento dei leader politici di oggi di fronte alle ricorrenze del calendario repubblicano e antifascista[4].
Anche il Corriere della Sera ha dedicato spazio alla figura di Matteotti, pubblicando un bell’approfondimento firmato da Walter Veltroni e che ha presentato un testo di Antonio Funiciello, intitolato Tempesta. La vita (e la non morte) di Giacomo Matteotti edito da Rizzoli. Funiciello si sofferma sulla vicenda umana e sulla formazione politica di Matteotti che viene riscoperto come uno dei più importanti leader politici del suo tempo, nel contesto dell’antifascismo e della sinistra italiana. il suo omicidio per mano fascista lo consegna definitivamente alla storia, e il volume di Funiciello lo riscopre come leader che combatteva per la libertà e la giustizia sociale[5].
Giacomo Matteotti viene ricordato anche dal Il Fatto Quotidiano che ripropone una lettera del leader socialista inviata a Turati alla vigilia delle elezioni del 1924. Una lettera amara in cui il deputato riflette sulle posizioni autolesioniste della sinistra italiana[6].
Da segnalare, in un quadro di attenzione che raramente esce dalla storia italiana, la commemorazione di Marc Bloch come martire dell’antifascismo ma anche come grandissimo storico[7].
Da segnalare inoltre, sempre in riferimento al Ventennio fascista, l’esposizione dal titolo Arte e fascismo, inaugurata in 14 aprile al Mart di Rovereto e che ha come focus il versante creativo del regime. Dal Futurismo al Razionalismo architettonico per raccontare il Ventennio sotto il profilo artistico attraverso una serie di sezioni tematiche come Novecento Italiano, o L’immaginazione al potere, solo per citarne alcune. Grandi autori e opere asservite raccontano un’epoca e le sue contraddizioni[8].
Rimanendo nel periodo della Seconda guerra mondiale, con particolare riferimento alla sua fine e al dramma dei prigionieri di guerra, il Corriere della Sera dedica ampio spazio alla notizia della pubblicazione di un volume scritto da Giuliano Giubilei e intitolato Giovinezza. La guerra e la prigionia di una generazione tradita. L’autore ricostruisce partendo da una storia familiare il calvario dei militari italiani catturati e internati dagli Alleati. Moltissimi di loro impiegarono anni per tornare a casa perché furono “dimenticati” dal governo Badoglio al momento della firma dell’armistizio, non si era infatti discusso dello scambio di prigionieri di guerra[9].
L’altro 25 aprile
Il cinquantenario della Rivoluzione dei garofani in Portogallo ha determinato, particolarmente su La Repubblica, una intensa commemorazione che dal piano strettamente politico-militare si è allargata fino a ricomprendere la musica e i gesti popolari che accompagnarono il colpo di stato che mise fine all’Estado Novo. Il carattere incruento e la valenza generazionale di quella rivoluzione ne hanno fatto in queste due settimane una potenziale attrazione per i lettori più giovani, come dimostra da ultimo pure la copertina di Robinson[10].
Un altro Pantheon
Sulla stampa di destra si sta preparando invece l’appuntamento con la ricorrenza dell’assassinio di Giovanni Gentile, che è anche occasione di rilancio di una figura intellettuale di grande calibro. Inevitabile la diversa curvatura della commemorazione, specie in rapporto alla valutazione della Resistenza partigiana nel 1943-1945. Se la statura del filosofo viene esaltata, indubbiamente negativo è il giudizio su quanti lo considerarono e lo considerano un simbolo del regime fascista[11].
Fascismi e antifascismi
La polemica infuocata che ha circondato l’apparizione del libro di Valeria Mira, dedicato in parte ad una ricostruzione semistorica dei fatti di Acca Larentia, ha visto incrociarsi le testate di diverso orientamento in un confronto tra ragioni dell’autrice[12] e ragioni dei contestatori[13], entrambe ospitate generosamente. Ma anche argomenti apparentemente meno attuali ricorrono nel confronto a distanza tra antifascismo e anti-antifascismo. Le foibe[14], la gioventù missina degli anni Settanta[15] e i saluti romani di ieri e di oggi[16], ma pure un interessante confronto, aperto dall’interessato e chiuso – almeno provvisoriamente – da Corrado Augias su La Repubblica, in merito a quella che una mostra organizzata da Vittorio Sgarbi ha definito l’“arte fascista”[17].
Come poi da molto tempo oramai, è continuato anche in questo periodo il confronto con le cittadinanze onorarie ancora intestate a Benito Mussolini. A dare il la, in questi giorni, il caso di Ustica[18].
Pantheon da Seconda Repubblica
Sono state alquanto vivaci le reazioni delle testate di sinistra alla serie Netflix sul giovane Berlusconi[19]. Al contrario, il 40esimo della Lega Lombarda non ha suscitato molta attenzione, tanto meno rievocazioni storiche[20]. Così come in fondo limitata è stata la sensibilità per la centralità della figura di Enrico Berlinguer nel Pantheon del Partito democratico di Elly Schlein, concretizzatosi nell’immagine sulle nuove tessere[21].
Un saggio di Alessandro Vanoli pubblicato da Laterza analizza le origini dell’idea ottocentesca per cui la civiltà euro-americana rappresenterebbe il punto di arrivo dell’umanità. L’autore pone in rilievo come la storia più recente ha dimostrato che dopo circa duecento anni di dominio della civiltà occidentale (concetto e termine coniato negli Stati Uniti d’America) la situazione è cambiata e l’Occidente ha perso la dimensione di un controllo quasi totale sul mondo[22].
Scomparse illustri
Tra le scomparse illustri si ricorda Giuseppe Leone, nato a Ragusa nel 1936 con i suoi scatti fotografici ha raccontato la Sicilia. Amico di persone del calibro di Sciascia, Bufalino e Consolo, con tutti collaborò e produsse libri e reportage sulla cultura e architettura siciliana[23].
Stampa estera
Il ricercatore Sheldon Garon dell’università di Princeton con il suo saggio, The global war against the civilian population, 1905-1945, la storia dei bombardamenti aerei contro civili, una strategia militare utilizzata ancora oggi e che fu impiegata per la prima volta durante la guerra civile spagnola, con l’intento di spezzare il morale del popolo, oltre che creare danni materiali[24].
Note
[1] Marco Belpoliti, Un uomo solo contro il Fascismo. A un secolo dall’assassinio di Giacomo Matteotti il saggio di Concetto Vecchio torna sui luoghi del leader socialista. Spulciando documenti e le lettere alla moglie, La Repubblica, 9/04/2024; Davide Conti, Giacomo Matteotti, un’eredità politica alla prova del presente. Il saggio di Federico Fornaro pubblicato da Bollati Boringhieri, ilmanifesto.it, 11/04/2024.
[2] Massimo Giannini, Povero Giacomo e poveri noi, il Venerdì di Repubblica, 19/04/2024.
[3] Leonetta Bentivoglio, La storia d’Italia ha due volti di donna. Una è nata nel giorno del delitto Matteotti. L’altra diventa partigiana. Sono le protagoniste del romanzo di Nicoletta Verna, La Repubblica, 10/04/2024.
[4] Lavinia Elizabeth Landi, L’eroe e il bambino fucilato trentatré storie di Resistenza. Sono state raccolte da una ricercatrice e ora costituiscono il cuore di un museo diffuso, La Repubblica – Firenze, 14/04/2024; Massimo Minella, La Liberazione di Genova “wonderful job” contro i regimi, La Repubblica – Genova, 15/04/2024; Lea Durante, Fabrizio Canfora e l’Italia del 1943: l’antifascismo come militanza, La Repubblica – Bari, 16/04/2024; Marinella Salvi, Trieste, il sindaco ignora la resistenza. Aprile è costellato di eccidi nazifascisti ma Dipiazza alle commemorazioni non va, preferisce stringere la mano a quelli della X Mas, ilmanifesto.it, 16/04/2024; Patrizio Gonnella, Quel diritto nato in montagna nella lotta per la libertà. Marco Ruotolo, “La Costituzione in azione”, per l’Editoriale Scientifica, ilmanifesto.it, 16/04/2024; Alessandro Santagata, Quadraro, la memoria antifascista ritrovata di una borgata ribelle, ilmanifesto.it, 16/04/2024; Miguel Gotor, Via Deportati del Quadraro. La toponomastica riparatrice, La Repubblica, 17/04/2024; Zita Dazzi, Vanno online le storie dei partigiani ebrei che fecero la Resistenza, La Repubblica – Milano, 17/04/2024; Claudio Natoli, Un 25 aprile per una riforma intellettuale e morale, ilmanifesto.it, 18/04/2024; Bruno Quaranta, Primavera feroce di stragi nazifasciste. Il sacrificio di Artom torturato e scomparso, La Repubblica – Torino, 19/04/2024; Alberto Giannoni, Il 25 aprile di Anpi ed estremisti emargina gli ebrei, ilgiornale.it, 20/04/2024; Roberto Maggioni, “Non veniamo”, ma la Comunità ebraica è divisa. Il presidente milanese Meghnagy si sfila dal corteo, molti ebrei ci saranno, ilmanifesto.it, 20/04/2024; Alessandro Portelli, Memoria nel segno della rivolta. “Assalto a San Lorenzo. La prima strage del fascismo al potere” di Gabriele Polo, edito da Donzelli, ilmanifesto.it, 20/04/2024; Alessandro Portelli, La responsabilità popolare della Liberazione, ilmanifesto.it, 21/04/2024.
[5] Walter Veltroni, Un socialista amante della libertà. Perché Mussolini temeva Matteotti, Corriere della Sera, 16/04/2024.
[6] Antonio Padellari, Matteotti sfida la sinistra “zuccherata”, Il Fatto Quotidiano, 14/04/2024.
[7] Marco Cicala, Bloch Notes. L’interesse per il mondo contadino, i “miracoli”, le leggende. E la passione per il presente che lo spinse nella Resistenza. Viaggio sulle tracce di un grande storico. Assassinato, il Venerdì di Repubblica, 19/04/2024.
[8] Paolo Conti, L’arte mise la camicia nera, Corriere della Sera, 11/04/2024; Giancarlo Papi, Quel ‘900 fascista fra regime e genialità, Avvenire, 17/04/2024.
[9] Aldo Cazzullo, I prigionieri dimenticati, Corriere della Sera, 12/04/2024.
[10] Marco Ferrari, Portogallo. Garofani e canzoni. 50 anni fa un golpe metteva fine alla dittatura di Salazar. La rivoluzione iniziò alla radio con un brano proibito e finì sul tg con Beethoven, il Venerdì di Repubblica, 19/04/2024; Raffaella De Santis, E i garofani sbocciarono dai cannoni. Il Portogallo festeggia i cinquant’anni del suo 25 aprile il giorno in cui la dittatura di Salazar cadde con un colpo di stato, La Repubblica – Robinson, 21/04/2024.
[11] Giovanni Belardelli, Il Ventennio di Gentile. A 80 anni dalla morte, una mostra racconta il filosofo “organizzatore di cultura”, ilfoglio.it, 13/04/2024; Francesco Perfetti, Il filosofo Gentile. Fra Risorgimento e liberalismo, la “via fascista” alla democrazia, ilgiornale.it, 14/04/2024.
[12] Valentina Mira, Altro che Acca Larentia mi attaccano per coprire i potenti di oggi, La Repubblica, 14/04/2024; Giulia Siviero, Acca Larentia, la parola letteraria si confronta con la memoria politica, ilmanifesto.it, 17/04/2024.
[13] Matteo Sacchi, La difesa (impossibile) del libro su Acca Larentia. Mira dice di non aver voluto scrivere della strage. Ma il romanzo e la fascetta non lasciano dubbi, ilgiornale.it, 13/04/2024; Luigi Mascheroni, La sinistra torna agli anni Settanta per fare finta di essere ancora dura”. Lo storico Franco Cardini che militò nell’Msi: “Fu un’epoca violenta ma che viveva la politica fino in fondo. Ecco perché Elly Schlein parla, scrive e si veste come allora…”, ilgiornale.it, 13/04/2024.
[14] Emanuele Mastrangelo, Se la gita alle Foibe diventa un omaggio ai terroristi sloveni…, ilgiornale.it, 18/04/2024.
[15] Michele Brambilla, Gli “studentelli” fascisti contro Giorgio Almirante. I ragazzi del Fronte della Gioventù rifiutavano il doppiopetto. E stavano dalla parte di Rauti, ilgiornale.it, 17/04/2024.
[16] Marco Carta, Primavalle saluti romani al ricordo del rogo, La Repubblica – Roma, 17/04/2024.
[17] Vittorio Sgarbi, Il meglio del Ventennio creava in totale libertà. Il primo a capirlo fu Luigi Bartolini. Poi venne Antonello Trombadori. E dagli Usa Micky Wolfson, ilgiornale.it, 14/04/2024; Corrado Augias, L’arte del Duce nonostante il Duce. Ideata da Vittorio Sgarbi, l’esposizione al Mart di Rovereto sembra destinata a suscitare polemiche. A partire dal titolo. Ma in realtà celebra un importante movimento culturale, La Repubblica, 16/04/2024.
[18] Alfredo Marsala, Ustica, al voto la delibera su Mussolini cittadino onorario, ilmanifesto.it, 19/04/2024; Paola Pottino, Ustica, via la cittadinanza onoraria a Mussolini e a tutti gli altri, La Repubblica – Palermo, 20/04/2024; Alfredo Marsala, Ustica, via Mussolini ma anche tutti gli altri cittadini onorari, ilmanifesto.it, 20/04/2024
[19] Filippo Ceccarelli, L’epopea del giovane Berlusconi ascesa irresistibile e senza scandali. Su Netflix la serie che racconta in tre puntate la cavalcata tutta luci e scarse ombre del futuro fondatore di Forza Italia, La Repubblica, 12/04/2024; Alberto Piccinini, L’ascesa berlusconiana, questione d’eterno riciclo. La serie Netflix racconta il “miracolo” delle tv omettendo omettendo i lati oscuri, ilmanifesto.it, 18/04/2024.
[20] Alessandro Braga, 1984, c’era una volta la Lega. Quarant’anni dopo ce ne sono due. Oggi l’anniversario della fondazione, il manifesto.it, 12/04/2024.
[21] Concetto Vecchio, Berlinguer sulla tessera del Pd agita cattolici e giovani del partito. “Il nostro Pantheon è più ampio”, La Repubblica, 17/04/2024.
[22] Paolo Mieli, L’Occidente indietreggia, Corriere della sera, 14/04/2024.
[23] Paolo di Stefano, Addio a Giuseppe Leone, Corriere della sera, 18/04/2024.
[24] Caio Ruvenal, La guerra civil, laboratorio de los bombardeos indiscriminados, El País, 10/04/2024.