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Vaudagna 2002

Il posto dell'Europa nella storia nordamericana

Area 14 – Scienze politiche e sociali

Coordinatore

   

MAURIZIO VAUDAGNA

     

Titolo della Ricerca

   

IL POSTO DELL’EUROPA NELLA STORIA NORDAMERICANA

     

Finanziamento assegnato

   

75000 Euro

     

Rd+Ra

   

34300 Euro (dichiarata all’atto della domanda)   

     

Durata

   

24 mesi

     

 Obiettivo della Ricerca

Il Programma di Ricerca ha un obiettivo scientifico e uno istituzionale.
Il primo consiste nell’inserire all’interno del dibattito internazionale sulla storia statunitense, operante sia negli Stati Uniti che presso gli americanisti europei, la dimensione della rilevanza della presenza europea come causale importante e fonte di avvenimenti e riflessioni significative per lo sviluppo della storia del Nord-America nell’800-900.Questo in particolare riequilibrando il dibattito internazionale che ha visto il rapporto transatlantico novecentesco interpretato soprattutto come flusso di persone,valori,pratiche politiche,economiche e commerciali che si muovevano dagli Stati Uniti all’Europa piuttosto che viceversa.Lo scopo della ricerca qui prospettata è quindi raccogliere i suggerimenti provenienti da queste ispirazioni storiografiche transatlantiche, e farle avanzare con una verifica dei ruoli svolti dall’Europa nello sviluppo della storia degli Stati Uniti otto-novecenteschi in una fase storiografica successiva al tramonto dell’eurocentrismo. Il punto non è di contrapporre a una problematica “americanizzazione”, intesa come l’adozione da parte europea di non meglio specificati “stili di vita americani”, una ancor più oscura “europeizzazione”, né di cercare un contrappeso allo scambio transatlantico cosicchè le due direzioni di marcia abbiano un rilievo più o meno simile.Il punto è semmai scandagliare una pagina importante e trascurata di storia americana,di storia europea e di storia della relazione tra i due continenti
E’ opinione dei membri di questo progetto che per la loro collocazione geografica e culturale, gli Americanisti europei siano particolarmente adatti a fare presente questa importante dimensione della storia americana, che è anche una importante pagina di storia europea, ai propri colleghi statunitensi.
E’ tradizionale preoccupazione degli americanisti non statunitensi quella di tenere a mente, per la loro stessa collocazione istituzionale e geografica, il rapporto tra storia statunitense e sua collocazione nel contesto internazionale.Lo studio del posto dell’Europa nella storia americana può dare allo sparuto drappello degli storici americanisti europei un tema che li connota rispetto all’immensa professione americana e che permette loro un punto di vista da cui non partono svantaggiati, in termini di disponibilità di fonti primarie e secondarie.Un tema inoltre che crea un contatto fruttuoso con gli europeisti in quanto si tratta nello stesso tempo di una pagina importante della collocazione internazionale dell’Europa fuori dei suoi confini.I temi rilevanti potrebbero moltiplicarsi rispetto a quelli qui rapidamente indicati,toccando le pratiche della modernità, i trasferimenti delle culture politiche, le interazioni della storia economica e la comparazione delle principali figure pubbliche euro-americane novecentesche.
L’obiettivo istituzionale è la costituzione, contestuale allo svolgimento della ricerca, di un Centro Interuniversitario di Storia Euro-Americana che colleghi tra loro le sedi e i membri di questo programma di ricerca, i quali hanno già sviluppato una fruttuosa abitudine di lavoro comune.E’ convinzione dei membri del Programma di Ricerca che il legame istituzionale tra le Università rappresentate da questo programma permetta di costituire un pool coordinato di americanisti italiani che possa far sentire il proprio peso culturale non solo in sede dell’americanistica europea ma anche nei confronti delle maggiori istituzioni universitarie americane, dando ai risultati di questo programma e di future collaborazione ampia diffusione scientifica.

Innovazione rispetto allo stato dell’arte nel campo

LA MARGINALIZZAZIONE DELLA STORIA TRANSATLANTICA.
Il posto dell’Europa nella storia degli Stati Uniti è stato largamente trascurato dalle principali correnti storiografiche,politologiche e di scienza sociale d’oltre oceano degli ultimi trent’anni.La multidimensionalità degli impatti della vicenda europea sugli sviluppi storici americani e sulla loro percezione da parte di osservatori statunitensi non meno che europei si è ridotta a un ruscello storiografico quasi in secca.L’ampia bibliografia sul rapporto culturale transatlantico novecentesco di Richard H.Pells nel suo “Not Like Us.How Europeans Have Loved,Hated and Transformed American Culture since World War Two” (1997) riporta solo due brevi voci relative agli intellettuali esuli europei degli anni Trenta e alle memorie dei viaggiatori negli Stati Uniti, malgrado il suo autore sia tra i più consapevoli del carattere bidirezionale dei passaggi transatlantici. Al contrario, l’impatto degli Stati Uniti sulla vita europea da metà ottocento fino ad oggi è stato oggetto di una riflessione di storiografia e scienza sociale innovativa e articolata che ha preso in considerazione il ruolo internazionale della repubblica stellata, il suo peso economico, i suoi metodi gestionali, i suoi modelli di consumo e di cultura di massa, la sua presenza intellettuale, i modi della sua analisi sociale, il suo esempio politico-istituzionale. Malgrado che,come ha detto Pells, “gli americani sono toccati da prodotti e mode europei non meno di quanto gli europei siano influenzati dalla tecnologia e dagli spettacoli di massa americani,” (Pells,Not Like Us…cit.,p.XV),non si è registrato il sorgere di una gamma significativa di studi sulle molteplici dimensioni in cui l’Europa è causa,componente,stimolo strutturale e intellettuale della vicenda storica statunitense.
Alcuni storici hanno, negli ultimi due decenni, tentato di indicare una prospettiva diversa, pubblicando studi contemporaneamente molto lodati e alquanto isolati, che toccano tuttavia alcune delle principali problematiche della presenza europea nella storia statunitense. I tentativi di uscire dalla marginalità sono stati principalmente di due tipi: in primo luogo, si è trattato di storia comparativa, che guarda a un processo macrostorico e poi ne confronta le applicazioni negli Stati Uniti e in uno o più paesi europei, come ha fatto Jurgen Kocka nelle sue analisi comparate dei colletti bianchi americani e tedeschi negli anni trenta.
Diverso ma complementare l’approccio di Daniel P. Rodgers, che studia i processi di consapevole trasferimento intellettuale negli Stati Uniti delle politiche europee di protezione sociale e la profonda influenza esercitata da questi “trasferimenti atlantici” sul costituirsi delle politiche pubbliche nel paese d’oltre-atlantico.(Daniel P. Rodgers,Atlantic Crossings.Social Politics in a Progressive Age, Cambridge,Harvard University Press,1992). .
Ponendosi nella scia di questa storiografia, la rete di ricerca intende rinnovarla,darle sistematicità e fornirla di una base di stuio e istituzionale di lungo periodo.

Criteri di verificabilità

1) In occasione del seminario metodologico che conclude la fase n.1 del Programma di Ricerca si costituisce un Comitato Scientifico di Valutazione del Programma, costituito da 3 studiosi di chiara fama del tema della ricerca di cui almeno uno stranierio.Compito di questo comitato è sostenere con i propri consigli,valutazioni e commenti, espressi anche attraverso la partecipazione diretta e on line agli appuntamenti del Programma di ricerca,compresa la conferenza internazionale finale., e verificare la corretta effettuazione delle varie fasi della ricerca approvando le relazioni presentate dal Coordinatore Nazionale al termine di ogni fase.

2) Il Coordinatore Nazionale presenta al termine di ogni fase al Comitato Scientifico di Valutazione una relazione bilingue di non meno di tre cartelle per ciascuna lingua sullo svolgimento della fase in esame, corredata dai materiali in progress prodotti in quella fase secondo il programma delineato in 2.3.Il Coordinatore chiede ai membri del Comitato di Valutazione di approvare per scritto la relazione che il Coordinatore invia così completata al Ministero.In caso di disaccordo di uno dei membri del Comitato Scientifico di Valutazione, il Coordinatore Nazionale e, se necessario i Coordinatori delle Unità Locali si riuniscono con il membro del Comitato Scientifico di Valutazione per ascoltare le sue osservazioni e adottare le opportune misure.

3) Le relazioni e tutti i materiali scritti relativi sia alle sintesi delle ricerche in progress che a relazioni e commenti resi ai diversi seminari nel corso della ricerca sono insiriti nel sito web del Programma di Ricerca.

4) Pubblicazione di un volume collettaneo on line e su carta il lingua italiana e inglese costituito dai saggi di ricerca prodotti dalla rete di cofinanziamento

Unità di Ricerca

1]  Unità di       Università degli Studi del PIEMONTE ORIENTALE “Amedeo Avogadro”-Vercelli

     Responsabile Maurizio VAUDAGNA

     Rd+Ra      10600 Euro (dichiarata all’atto della domanda)

     Finanziamento   26000 Euro

 

     Compito

     

L’Unità Locale dell’Università del Piemonte Orientale funge da connettivo temporale tra l’Unità dell’Università di Firenze, che tratta i decenni al torno del secolo, e le Unità bolognesi, che sottolineano il rapporto Europa-America negli anni ’40 e 50.La focalizzazione di questa’Unità Locale è lo spazio comunicativo transatlantico negli anni centrali del ventesimo secolo, inteso sia come passaggio di persone, idee,culture che modificano la società ricevente, sia come riflessione sulle vicende al di là dell’oceano applicate alla propria agenda politica.Trattando degli anni a cavallo della Seconda Guerra Mondiale, tuttavia, la comunicazione transatlantica cambia significativamente, perchè è cambiata sia la condizione interna e internazionale dei due interlocutori, sia la natura del loro rapporto.Gli Stati Uniti passano da una rinnovata vigoria degli ideali isolazionisti nel periodo tra le due guerre, a una netta presa di responsabilità internazionale dopo la Seconda Guerra Mondiale.La definizione e il rapporto intellettuale con l’Europa si modifica. Sede negli anni 20-30, di molteplici esperimenti politico-sociali, ora attraenti ora gravemente preoccupanti, l’Europa della socialità scandinava e del fronte popolare francese è per gli intellettuali newdealisti e liberali ingaggiata in una lotta radicale con le soluzioni totalitarie naziste e bolsceviche.Dall’Europa non giungono solo idee politiche pericolose ma anche intellettuali fuggitivi che,con il loro vigore antifascista, rafforzano il ruolo di bandiera della democrazia che l’America rooseveltiana viene a svolgere dal 38-39.Esempio per gli intellettuali liberali del secondo dopoguerra di una potenzialità totalitaria da non ripetere, l’Europa diviene ora il “secondo pilastro” del sistema internazionale a guida americana.La corrente dello scambio transatlantico si inverte:miriadi di scienziati sociali, programmatori, economisti e diplomatici americani si riversano sulle nazioni ex-nemiche per definire i termini della ricostruzione democratica.
Compito del progetto di ricerca qui delineato è mostrare che l’interazione atlantica non si interrompe neppure nei momenti più bui della “storia tragica” dell’Europa della prima metà del secolo, con una riflessione che continua magari per contrasto.Lo strumento adottato è l’analisi, come ha detto Daniel P.Rodgers, di quel breve momento che intercorre tra quando i problemi entrano nella scena pubblica e quando si fa sentire il peso degli interessi;in questo intervallo “coloro che hanno ‘idee’ hanno un breve ruolo da giocare nel proporre soluzioni e alternative” le quali definiscono il campo di significato su cui si esercitano poi politici e legislatori.

2]  Unità di       Università degli Studi di BOLOGNA

     Responsabile Giuliana GEMELLI

     Rd+Ra      3000 Euro (dichiarata all’atto della domanda)

     Finanziamento   7000 Euro

 

     Compito

     

L’Unità di Ricerca coordinata dalla Prof. Giuliana Gemelli focalizza il periodo storico tra le due guerre nel rapporto transatlantico e sottolinea in particolare la presenza della cultura scientifica e tecnologica europea sul suolo americano.Sottolineando l’importanza della ricerca scientifica di base europea in America, il gruppo guarda a come il contributo europeo è intervenuto a costituire il grande boom scientifico-tecnologico negli Stati Uniti tra le due guerre e come questo sia poi intervenuto a formare quella cultura della presenza scientifica e tecnologica americana all’estero e in particolare in Europa attraverso le politiche internazionali delle grandi fondazioni.Oppure guarda ai monumenti sintetici della conoscenza scientifica tecnologica europea,come l’Enciclopedia britannica, e al loro contributo nel formare il milieu scientifico-tecnologico americano anche nelle sue espansioni internazionali.

3]  Unità di       Università degli Studi di FIRENZE

     Responsabile Alessandra LORINI

     Rd+Ra      7200 Euro (dichiarata all’atto della domanda)

     Finanziamento   14700 Euro

 

     Compito

     

L’unità locale dell’Università di Firenze coordinato dalla professoressa Alessandra Lorini prende in considerazione gli anni dell’ultimo trentennio dell’800, coordinandosi così in sede temporale con le altre Unità Locali che trattano piuttosto il quadro novecentesco.L’unità locale analizza il triangolo costituito dal rapporto tra Europa,Stati Uniti e America Latina, con particolare attenzione all’area caraibica.In questo ambito studia comparativamente come l’emigrazione dall’Europa ha contribuito a costituire le culture pubbliche, il senso di identità nazionale e le forme della cultura politica e sociale di queste due aree continentali. I membri dell’Unità locale comparano gli esiti parzialmente diversi che l’emigrazione europea ha avuto nella costituzione dell’esperienza degli Stati Uniti e dell’America Latina e ne analizzano le ragioni

4]  Unità di       Università degli Studi di BOLOGNA

     Responsabile Raffaella BARITONO

     Rd+Ra      13500 Euro (dichiarata all’atto della domanda)

     Finanziamento   27300 Euro

 

     Compito

     

L’Unità Locale dell’Università di Bologna presieduta dalla dott.ssa Raffaella Baritono studia l’impatto del modulo di statualità europea e della cultura politica che la esprime, nell’esperienza storica americana del 900. Gli Stati Uniti si sono caratterizzati per la forte autonomia della società civile rispetto all’istanza politico statuale.Tuttavia con la fine dell’800 l’ampliamento della dimensione organizzativa della società e della produzione hanno postulato una presenza dello stato più accentuata e incidente.Attraverso un continuo riferimento all’esperienza europea nella costruzione amministrativa, di politiche sociali e di regolazione del mercato, l’Europa entra potentemente nella riformulazione del rapporto tra statualità e società civile in corso nell’America novecentesca non meno che in altri paesi industriali dell’occidente