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A proposito di Archivi e Biblioteche

Sissco, archivi e biblioteche

A proposito di archivi e biblioteche 

10/2/2023

In questi giorni la SISMED (Società Italiana per la Storia Medievale), la SISEM (Società Italiana per la Storia dell’Età Moderna) e la SISSCo (Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea), insieme ad alcune società che riuniscono gli archivisti e i bibliotecari, hanno preparato un documento rivolto al Ministro della cultura perché intervenga sollecitamente sulle difficoltà di accesso e sulla mancanza di personale degli archivi pubblici, richiedendo un incontro allo stesso ministro per illustrargli la grave situazione e gli ostacoli che si frappongono alla ricerca storica.

Nelle stesse ore in cui discutevamo questo documento, che sarà reso pubblico a breve, l’on. Mollicone, presidente della Commissione Cultura della Camera, ha dichiarato, durante una trasmissione televisiva, di voler proporre di cancellare la “dichiarazione di interesse storico” attribuita dallo Stato italiano, attraverso la Sovrintendenza archivistica dell’Emilia-Romagna, all’Archivio storico della Federazione anarchica italiana, lamentando il fatto che quell’archivio contiene materiali correnti (i materiali a cui si riferiva in realtà non si trovano sul sito dell’Archivio ma su altre pagine a cui rimanda una sezione di collegamenti esterni).

La SISMED, la SISEM e la SISSCo, attraverso i loro organi (presidenze, direttivi e commissioni archivi e biblioteche), ricordano innanzitutto che gli archivi storici si costuiscono per accumulo. Quella che oggi appare come una documentazione corrente presto diventerà materiale storico. Perché un archivio storico possa formarsi è cioè indispensabile che oggi si conservi quello che amministrazioni pubbliche, associazioni private, individui, partiti ecc. producono nella quotidianità delle loro rispettive esistenze. Ricordano poi che la legislazione italiana ha previsto l’istituzione della dichiarazione di interesse storico o culturale per sottoporre a vigilanza e tutela archivi privati che potrebbero, se non non notificati, rischiare di andare dispersi, essere sottratti alla ricerca libera e pubblica, esportati, distrutti, riducendo così la molteplicità delle fonti e della documentazione indispensabile a una corretta ricostruzione del passato. L’archivio della Federazione Anarchica Italiana è un archivio privato. Privarlo del riconoscimento di archivio “di interesse storico” toglierebbe quindi allo Stato la possibilità di esercitare su di esso vigilanza e tutela, garantendo che quelle carte siano conservate nella loro integrità, e restino accessibili a tutti coloro che, indipendentemente dalle loro idee politiche, abbiano per esse un interesse, in primis scientifico al fine di conoscenza e interpretazione storiche.

La SISME, la SISEM e la SISSCo, pertanto:

  • auspicano che nei prossimi anni si intervenga per rendere sempre più facile la conservazione,
    l’inventariazione e la consultazione della documentazione a carattere storico;
  • ribadiscono il proprio impegno a vigilare, oggi e nel futuro, in difesa dell’integrità e fruibilità
    degli archivi e delle biblioteche italiani, siano essi pubblici o privati, presupposto indispensabile alla libera ricerca e, di conseguenza, alla crescita civile di una comunità di cittadini.

I presidenti e i direttivi della SISMED, della SISEM e della SISSCO