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Allegra 2004

LA DEMOGRAFIA STORICA DELLA POPOLAZIONE EBRAICA ITALIANA (SECC. XV-XX)

Area 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA
PROGRAMMI DI RICERCA ANNO 2004
COMPITI E SUDDIVISIONE DELLE UNITÀ DI RICERCA
Dipartimento Affari Economici


       
Coordinatore     LUCIANO ALLEGRA
Titolo della Ricerca     LA DEMOGRAFIA STORICA DELLA POPOLAZIONE EBRAICA ITALIANA (SECC. XV-XX)
Finanziamento assegnato     100000 Euro
Rd+Ra     62600 Euro (dichiarata all’atto della domanda)   
Durata     24 mesi
 Obiettivo della Ricerca

ll progetto intende avviare la rilevazione sistematica delle fonti demografiche di stato e di movimento naturale relative agli ebrei in Italia dal secolo XVI al ventesimo. La finalità principale non è solo quella di mettere a disposizione degli specialisti di demografia storica un data-base dei membri delle comunità, ma di offrire anche un prezioso strumento di ricerca a un più largo pubblico interessato alle indagini genealogiche, alla storia delle minoranze e a quella della famiglia, allo studio dei flussi migratori, dei comportamenti sociali e dei movimenti religiosi. La preparazione di un simile strumento rappresenterà anche un radicale mutamento di prospettiva nella storia dell’ebraismo italiano, sin qui sempre affrontato prendendo in considerazione singole comunita e trascurando il complesso reticolo di relazioni e di scambi fra le varie realti locali essenziale per comprendere il funzionamento demografico, culturale e sociale di una minoranza frammentata ma fortemente coesa.
Le esigenze di controllo sociale che, a partire dal primo terzo del Cinquecento presiedettero, nel nostro paese, alla costruzione dei ghetti hanno sollecitato la produzione di una ricca documentazione relativa alla consistenza della popolazione ebraica. Di fatto, le comunità furono sottoposte, in misura più sistematica e con ben maggior frequenza di quanto non accadde alla popolazione
cristiana, a una serie di rilevazioni che si sono conservate per la quasi totalità degli antichi stati nei quali furono permessi insediamenti ebraici. Questa straordinaria presenza documentaria offre preziose opportunità di indagine storica. Anzitutto essa consente di tracciare 1’evoluzione demografica dell’ebraismo italiano – e in modo ben più rapido e diretto di quanto non permettano di fare col resto della popolazione le serie dei libri parrocchiali e degli stati delle anime, fonti, queste ultime, che venivano stilate solo saltuariamente. Permette poi di verificare, su una base di dati non episodica né localizzata, la validità delle ipotesi
sull’adozione di comportamenti demografici “moderni ” di cui gli ebrei sarebbero stati assoluti precursori. La disponibilità di un archivio informatizzato di nomi costituirebbe inoltre una risorsa importante per indagini di tipo genealogico – un interesse che ha alimentato negli ultimi anni una imponente quantità di ricerche di respiro internazionale. Le comunità ebraiche italiane conservano, tra 1’altro, il primato delta più antica presenza sul territorio in tutto il mondo occidentale: studiarne la popolazione, le sue caratteristiche, le direzioni e 1’entità dei suoi movimenti, e insieme ricostruire gli apporti demografici delle altre comunità della diaspora significherebbe mettere a disposizione degli studiosi di un’ampia gamma di discipline – si pensi all’uso che ne potrebbero fare, fra i tanti, i genetisti – una banca dati unica in Europa per ricchezza e continuità.
11 lavoro di raccolta dei dati prevede la schedatura sistematica di tutte le fonti di tipo censuario (censimenti veri e propri, consegne della popolazione, riparti fiscali) presenti sia negli archivi di stato, sia in quelli comunali, sia infine negli archivi delle comunità israelitiche. Verranno inoltre rilevati tutti i dati seriali disponibili – per quanto relativamente incompleti- sul movimento naturale della popolazione ebraica (nascite, circoncisioni, morti, matrimoni).L’area di rilevazione prevede un’indagine a tappeto nelle principali località in cui è attestata la presenza di insediamenti ebraici dal Cinquecento: dunque, verrà coperta soprattutto I’Italia centro-settentrionale, dal momento che gli ebrei furono definitivamente cacciati dal Mezzogiorno spagnolo nel 1539. 1 dati saranno raccolti su supporto informatico mediante un’apposita scheda elaborata su programma ‘MS Access’. In una fase successiva verranno standardizzati e q…

Innovazione rispetto allo stato dell’arte nel campo

Le ricerche sulla storia sociale e demografica dell’ebraismo italiano sono numerosissime. Sono tuttavia tutte caratterizzate da una prospettiva localistica, suggerita dall’organizzazione comunitaria che non rifletteva nei fatti la complessa rete di rapporti che caratterizzava la vita di questa minoranza. Ciò ha prodotto un’immagine distorta della storia degli ebrei in Italia. Di fatto la limitatezza degli isolati matrimoniali, la solidarietà prodotta dal fatto di trovarsi in una situazione di incertezza e spesso di persecuzione, la necessità di mutare spesso di residenza per sfuggire a controlli o per esercitare commerci hanno prodotto una mobilità straordinaria che ricerche su singole comunità non riescono a cogliere. Da tempo dunque si sentiva la necessità di organizzare una ricerca totale che superasse queste limitazioni. E’ tuttavia un’impresa che non è mai stata affrontata per la difficoltà di raccogliere una documentazione molto dispersa in archivi locali. Solo un lavoro organico di equipe può dunque affrontare definitivamente il problema, approntando una base di dati a cui si potranno successivamente aggiungere informazioni ritrovate successivamente. Anche se già si dispone di numerosi dati quantitativi (di rado tuttavia nominativi) raccolti per singole situazioni, è certo che solo una ricerca completa e nominativa può consentire di identificare famiglie e individui nei loro spostamenti di ghetto in ghetto, di ritrovare i nuovi arrivati dalia penisola iberica, di misurare le uscite in direzione dell’impero ottomano o di Amsterdam. La rete di relazioni economiche fra le varie comunità, gli scambi culturali, i legami di vario tipo derivanti dalle pratiche di culto (scelta dei rabbini ad es.), le pratiche giuridiche, le attiviti economiche, le professioni, la cultura della casa e della famiglia di questa minoranza si potranno cogliere in modo più organico, producendo una radicale trasformazione in questo settore di studi. La popolazione ebraica italiana, che non ha mai superato le 40-50 mila unità, è tuttavia stata oggetto di molto interesse da parte di demografi e genetisti per il suo carattere specifico, ail’interno della popolazione italiana. La popolazione ebraica infatti ha anticipato molti dei comportamenti che hanno prodotto la prima transizione demografica: età al matrimonio relativamente tardiva, controllo della fecondità, basso tasso di mortalità infantile ecc. Ma anche per questo aspetto solo una rilevazione su scala totale consentirà di confermare i primi, incerti, risultati relativi a questi aspetti che, appunto perché riguardanti comunità isolate, trascurano il comportamento dell’ampia parte di popolazione mobile. Va infine osservato che la ricerca proposta è la prima a livello internazionale che miri a coprire un’area tanto vasta e di tanto rilievo nella storia dell’ebraismo europeo in età moderna.
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Criteri di verificabilità

1) Preparazione di un data-base in “MS-Access” per Windows e verifica della sua funzionalità per la rilevazione delle fonti originali sia di stato sia di movimento della popolazione ebraica. Data la varietà di fonti archivistiche e di informazioni, la preparazione richiederà un’attenta standardizzazione delle strutture di dati.

2) Rilevazione delle fonti negli archivi statali, comunali e delle comunità ebraiche nelle città dell’Italia centro-settentrionale. Alcune delle fonti sono conservate alle Archives Nationales di Parigi e all’Archivio di Stato di Vienna. Completamento del data-base sia per i dati di stato sia per quelli di movimento della popolazione ebraica dell’Italia centro-settentrionale.

3) Elaborazione dei dati raccolti attraverso il confronto tra le varie situazioni comunitarie per quanto riguarda sia la struttura per sesso e per età, sia i dati di movimento. Verifica e pubblicazione dei risultati raggiunti. Verifica dell’accuratezza e completezza del data-base. Elaborazioni iniziali a partire dalla ricostruzione della consistenza demografica di alcuni insediamenti e della mobilità geografica inter-comunitaria. Organizzazione di due seminari con esperti esterni al progetto di ricerca per verificare la validità dei primi risultati raggiunti. Pubblicazione dei principali risultati conseguiti.

4) Trasferimento del data-base su CDRom allo scopo di agevolarne la distribuzione. Uno degli scopi fondamentali del progetto consiste infatti nel mettere a disposizione degli studiosi la documentazione raccolta. Disponibilità del CDRom che costituisca la base di un data-base “aperto”. Tale data-base sarà aggiornabile in futuro con nuova documentazione. Messa in rete del data-base allo scopo di facilitare l’accesso alla banca dati a storici dell’ebraismo italiano dell’età moderna e demografi storici. Apertura di un website che ne consenta la consultabilità. Funzionalità del sito web attraverso cui l’insieme dei dati contenuti nel data-base verrà reso consultabile agli studiosi.

Unità di Ricerca

1]  Unità di       Università degli Studi di TORINO
     Responsabile Luciano ALLEGRA
     Rd+Ra      8200 Euro (dichiarata all’atto della domanda)
     Finanziamento   15000 Euro
 
     Compito
     

NEL QUADRO DELLE LINEE GENERALI DEL PROGETTO, L’AREA DI RILEVAZIONE DATI CHE IL GRUPPO DI RICERCA LOCALE INTENDE COPRIRE COMPRENDE I TERRITORI DELLE ATTUALI REGIONI GEOGRAFICHE DEL PIEMONTE, LIGURIA E TOSCANA. LE FONTI PRIVILEGIATE SARANNO DI DUE TIPI:
a. DOCUMENTAZIONE PRODOTTA DALLE UNIVERSITA’ ISRAELITICHE, QUALI AD ESEMPIO I RIPARTI DELLE TASSE, GLI ELENCHI NOMINATIVI DI CIRCONCISI REDATTI DAL RABBINO O DAL MOHEL, GLI ELENCHI DEI MEMBRI DELLE COMUNITA’.
b. DOCUMENTAZIONE PRODOTTA DALLE ISTITUZIONI E AUTORITA’ PUBBLICHE, QUALI CENSIMENTI, CONSEGNE DELLA POPOLAZIONE, ATTI NOTARILI.
LA RICERCA VERRA’ CONDOTTA PRESSO GLI ARCHIVI DELLE COMUNITA’ EBRAICHE MAGGIORI E MINORI, GLI ARCHIVI STORICI DEI COMUNI, I CIMITERI, GLI ARCHIVI PRIVATI E QUELLI DI STATO E LE ARCHIVES NATIONALES DI PARIGI PER QUANTO RIGUARDA L’ETA’ NAPOLEONICA.

2]  Unità di       Università degli Studi di TRIESTE
     Responsabile Carlo GATTI
     Rd+Ra      11300 Euro (dichiarata all’atto della domanda)
     Finanziamento   20000 Euro
 
     Compito
     

L’unità di ricerca procederà alla rilevazione su base nominativa della documentazione esistente negli archivi pubblici e privati nelle località oggetto della ricerca. La ricostruzione mira alla identificazione dei gruppi familiari e parentali e delle loro reti di relazione; all’analisi dei flussi migratori in entrata ed in uscita; alla elaborazione delle principali variabili demografiche.

3]  Unità di       Università “Cà Foscari” di VENEZIA
     Responsabile Giovanni LEVI
     Rd+Ra      43100 Euro (dichiarata all’atto della domanda)
     Finanziamento   65000 Euro
 
     Compito
     

Utilizzando il data-base preposto a livello nazionale, rilevazione dei dati relativi alle comunità ebraiche del Veneto, della Lombardia, della Toscana e dello Stato Pontificio, sia per quanto riguarda le liste nominative della rilevazione di stato, sia per quanto riguarda i dati di movimento naturale della popolazione.