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Antonielli 2000

ESERCITO, CORPI ARMATI, POLIZIA IN ITALIA DAL SETTECENTO ALL'ETA' NAPOLEONICA

Area 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche

Coordinatore

 

LIVIO ANTONIELLI

Titolo della Ricerca

 

ESERCITO, CORPI ARMATI, POLIZIA IN ITALIA DAL SETTECENTO ALL’ETA’ NAPOLEONICA

Finanziamento assegnato

 

85 , Euro 43898

Rd+Ra

 

56 , Euro 28921 (dichiarata all’atto della domanda)

Durata

 

24 mesi

Obiettivo della Ricerca

Obiettivo della ricerca è uno studio delle potenzialità che offre la storia militare, quale strumento atipico ma di rara efficacia per individuare modalità e fasi di trasformazione della società e delle istituzioni statali. Mettendo da parte i più consolidati approcci della storia militare, centrati sulla ricostruzione di fatti d’arme, composizione dei reparti, strategie, o anche funzionali all’indagine su trattati e relazioni internazionali, si vuole mettere alla prova alcuni specifici nessi attraverso i quali apparati statali ed esercito interagiscono strettamente, trasmettendosi esperienze e strumenti, indicandosi strade di grande potenzialità o chiudendosi in vie strette e tortuose. L’indagine si concentrerà su punti precisi e molto concreti, senza pretese di generalizzazione né di individuazione di dinamiche deterministicamente progressive, nella convinzione di costruire in questo modo una corona di situazioni atte a individuare l’esercito non come corpo separato, bensì come una delle espressioni di una società che cerca risposte a proprie esigenze o che difende nicchie di potere, e che lo fa attraverso una costante sperimentazione di soluzioni pratiche.
In particolare la scelta che si intende adottare di guardare all’esercito non tanto come una struttura monolitica, ma come una somma di corpi con marcate specificità organizzative e funzionali, consente di riconoscere in questi tratti continui momenti di raccordo con altri corpi e strutture organizzate della società. Nello specifico l’attenzione portata alle funzioni svolte da questi corpi consente di riconoscere specializzazioni che in alcuni casi appaiono difficilmente collocabili nell’ambito delle attività militari, almeno come queste vengono normalmente intese. Al riguardo appaiono di particolare rilievo i compiti di polizia, intendendo con ciò le funzioni prevalentemente di difesa dell’ordine pubblico, di prevenzione del crimine e di controllo sociale, cioè quelle che oggi paiono le più rilevanti di tale attività. A questo riguardo la ricerca si propone di analizzare una serie di corpi che potremmo definire "di polizia", senza entrare con ciò nel merito delle discussioni storiografiche su cosa fosse o non fosse la polizia, in particolare durante l’antico regime.
La ricerca sarà concentrata su alcune aree dell’Italia settentrionale, in un arco temporale di grandi trasformazioni che va dal Settecento all’età napoleonica. Oltre a percorrere gli indirizzi sopra descritti, la ricerca mirerà, attraverso una continua ricognizione sulle fonti di archivi, biblioteche e fondi privati italiani ed esteri, anche a individuare altri potenziali case studies funzionali a questo indirizzo.

Innovazione rispetto allo stato dell’arte nel campo

La crescita spettacolare degli eserciti tra la fine del Seicento e la seconda metà del Settecento, con il conseguente aumento della presenza di militari anche in tempo di pace, ha determinato un’accresciuta interrelazione tra esercito e società. La storiografia, uscendo dall’ambito angusto in cui la storia militare era stata a lungo confinata, ha via via preso a indagare i numerosi aspetti di questa interrelazione.
Il progetto si propone di analizzare alcuni di questi temi, al cui rilievo in termini di incidenza istituzionale, economica e sociale non ha corrisposto sin qui un’adeguata attenzione da parte della storiografia. In particolare si fa riferimento allo studio degli appaltatori e degli appalti militari, al modificarsi dei sistemi di acquartieramento, all’analisi delle funzioni di singoli corpi, particolarmente per quel che concerne il mantenimento dell’ordine pubblico, ai condizionamenti indotti dagli eserciti sulle economie locali, ai costi degli approvvigionamenti, alle formazioni delle milizie territoriali, al reclutamento e così via. Dal momento che la letteratura al proposito è in genere piuttosto modesta, diviene indispensabile procedere con ricerche a livello locale, inserite però, come ci si propone di fare, in un tessuto interpretativo di più ampio respiro, che consenta l’immediato utilizzo dei risultati ottenuti in una prospettiva generale.

Criteri di verificabilità

1) Organizzazione di due convegni internazionali.

2) Pubblicazione degli atti dei due convegni.

3) Pubblicazione di una monografia e di vari saggi sulle tematiche oggetto della ricerca.

4) Creazione di uno stabile gruppo di ricerca internazionale attivo su queste tematiche.

Unità di Ricerca

1] Unità di Università degli Studi di MILANO

Responsabile Livio ANTONIELLI

Rd+Ra M£ 32 , Euro 16526 (dichiarata all’atto della domanda)

Finanziamento M£ 53 , Euro 27372

 

Compito

 

L’Unità di ricerca si propone un’attività articolata su diversi piani.
Sul piano della ricerca intende approfondire i temi relativi agli appalti militari, con particolare attenzione alle figure degli appaltatori, agli alloggiamenti e alla ricostruzione dei corpi che svolgevano funzioni assimilabili a quelle di polizia (nell’ambito dei quali la ricerca si porterà anche sugli armati al servizio delle autorità religiose). Un ruolo prevalente avranno le fonti notarili, delle quali si continuerà lo spoglio al fine di individuare gli operatori che stipulavano contratti per forniture e servizi militari.
Sul piano degli incontri di studio si prevede di organizzare due convegni. Il primo, che verterà su "Carcerieri, carceri, galere", sarà una sorta di completamento di un percorso di riflessione avviato con tre precedenti incontri su tematiche affini, a cavallo tra polizia e militare. Il secondo convegno, su tema di più ampio respiro e con importante presenza di studiosi stranieri, sarà una sorta di completamento del percorso di ricerca condotto non solo nel biennio che va a iniziare ma anche nel precedente, dove pure si era potuto beneficiare di un cofinanziamento Murst.
Sul piano delle pubblicazioni si prevede di dare alle stampe gli atti dei due convegni sopra ricordati, una o forse due monografie e almeno tre saggi. Si procederà anche alla preparazione per la stampa di materiale documentario, corredato da apparati critici.

2] Unità di Università degli Studi di GENOVA

Responsabile Giovanni ASSERETO

Rd+Ra M£ 21 , Euro 10845 (dichiarata all’atto della domanda)

Finanziamento M£ 27 , Euro 13944

 

Compito

 

Il compito che si prefigge questa unità di ricerca è in primo luogo quello di effettuare un ampio censimento e una schedatura delle fonti conservate presso l’Archivio di Stato di Genova relative alla storia militare della Repubblica genovese nel periodo considerato, per quanto riguarda sia le forze terrestri, sia quelle marittime. Per quest’ultimo tema, data la rilevanza durante tutta l’età moderna delle flotte private rispetto allo stuolo pubblico, è prevista anche un’analisi delle fonti concernenti le galere della famiglia Doria, che si conservano nell’Archivio Doria Pamphilj di Roma.
Parallelamente a tale censimento, si prevede di condurre ricerche su temi specifici quali: il reclutamento di soldati e galeotti dentro e fuori il territorio ligure (specie in Corsica); le condizioni di vita delle truppe terrestri e dei rematori (alimentazione, soldo, armamento, equipaggiamento); la formazione delle milizie territoriali; le forme della guerra terrestre e navale (compresa la "corsa") in ambito ligure; l’uso delle milizie in compiti di ordine pubblico.
I temi suddetti andranno studiati facendo stretto riferimento al quadro politico-istituzionale e socio-economico della Repubblica di Genova, nonché in una prospettiva di comparazione con la realtà degli Stati italiani coevi.

3] Unità di Università "Cà Foscari" di VENEZIA

Responsabile Luciano PEZZOLO

Rd+Ra M£ 3 , Euro 1549 (dichiarata all’atto della domanda)

Finanziamento M£ 5 , Euro 2582

 

Compito

 

Per quanto riguarda l’unità di ricerca veneziana, l’obiettivo è quello di identificare ed elaborare documentazione circa lo sforzo finanziario dello Stato per il mantenimento dell’apparato di controllo all’interno del territorio. Anzitutto occorre quantificare l’entità dell’apparato: si dovranno pertanto consultare fondi archivistici (dispacci dei rettori, relazioni del governo centrale, inchieste…) allo scopo di determinare il numero di uomini più o meno coinvolti nel sistema di controllo (soldati professionali, milizia territoriale, cavalleggeri, sbirri ecc.). L’intento è quello di tracciare il profilo quantitativo – ai vari livelli – della macchina militare-poliziesca dello Stato veneziano tra l’ancien régime e l’età napoleonica.
In secondo luogo, la ricerca dovrà evidenziare gli aspetti economico-finanziari del mantenimento dell’ordine interno. Poiché si tenterà di determinare il numero degli uomini impiegati nei diversi livelli (dalle guarnigioni nei centri urbani agli sbirri nelle campagne) occorre consultare una notevole e ampia documentazione di carattere finanziario (bilanci statali, bilanci delle camere fiscali provinciali, bilanci comunali…) allo scopo di individuare con la massima precisione possibile l’entità dello sforzo finanziario. Un ulteriore passo di questa parte della ricerca prevede di affrontare il problema dei circuiti economico-finanziari che la spesa pubblica muove (approvvigionamenti, appalti…) e l’eventuale coinvolgimento delle élites dello Stato come appaltatori, finanzieri ecc.
La ricerca, pertanto, dovrà offrire un quadro delle relazioni tra apparato di controllo, finanza statale e locale, ed élites finanziarie locali durante il periodo della Repubblica veneta e nell’epoca successiva, caratterizzata da un profondo mutamento nei rapporti tra governo e sudditi.