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Assemblea dei soci Sissco 2021: verbale e dossier

Assemblea telematica, 16 settembre 2021

L’assemblea annuale dei soci, in versione telematica sulla piattaforma Zoom, è aperta dalla Presidente della Sissco, Gia Caglioti, alle ore 15,00.

Dossier delle attività 2021

Verbale assemblea soci 2020

La Presidente sotto pone all’assemblea il verbale dell’assemblea dei soci 2020, che viene approvato in assenza di obiezioni da parte dei soci presenti in collegamento telematico.

Elezioni Direttivo

La Presidente ricorda che le candidature al consiglio Direttivo, regolarmente presentate al comitato elettorale formato da Luciano Segreto, Maddalena Carli e Guido Panvini, che ringrazia a nome della Società, sono quelle di Elena Bacchin, Stefano Bottoni e Cecilia Novelli; nomina quindi Paolo Mattera, Eleonora Belloni e Gennaro Carotenuto come membri della commissione elettorale. La commissione ha il compito di verificare la regolarità del voto che si svolge per via elettronica accedendo alla piattaforma online Eballot e di annunciare l’esito tramite comunicazione in lista alla fine delle operazioni di voto (ore 14 del 17 settembre 2021).

In assenza di candidature espresse in assemblea come da statuto, la Presidente dichiara aperte le operazioni di voto sulla piattaforma online Eballot. Il segretario invia a ciascuno dei soci aventi diritto un link attraverso il quale esprimere la propria preferenza, unica e anonima.

Comunicazioni della Presidente

LaPresidenteaprelapropriarelazioneringraziandoilcomitatoscientificoegliorganizzatorideiCantieridistoriaSissco,alla loro prima edizione online. Per far fronte alle esigenze del digitale, il convegno è stato strutturato su tre giornate intere, distribuendo i 30 panel selezionati in dieci sessioni da tre panel ciascuna.

Nel ripercorrere le attività promosse dalla Società nel corso dell’ultimo anno, la Presidente richiama alcuni punti della relazione già inviata ai soci, sottolineando come, nonostante i gravi danni causati dalla pandemia, con lo spostamento online degli eventi societari si è potuta salvaguardare, almeno in parte, l’offerta scientifica della Sissco. Punto cruciale del prossimo anno sarà il ritorno agli incontri in presenza di Storie in corso e del convegno annuale del prossimo settembre. Ad esso si dovranno affiancare iniziative tese a rafforzare il dialogo scientifico con analoghe società in altri paesi d’Europa; a discutere dell’evoluzione della professione di storico e del rapporto con editoria e pubblici della storia; a ripensare il sito web che necessità di una profonda revisione; a proseguire l’impegno in vista alla creazione di un archivio della Sissco; a diffondere informazioni sui meccanismi di finanziamento alla ricerca italiani ed europei e, infine, ad avviare una revisione dello statuto societario che, pensato in origine per una società composta da pochi membri, va adattato alla realtà di una Sissco che ha superato la soglia dei 900 soci.

Approvazione Bilancio

Il segretario riprende brevemente i punti salienti del bilancio consuntivo e preventivo Sissco, già presentato in dettaglio nella relazione inviata ai soci prima dell’assemblea e allegata al presente verbale. Nel mettere in evidenza l’impatto che lo spostamento su piattaforme digitali di buona parte delle attività Sissco ha avuto sulla gestione ordinaria del bilancio societario nel corso degli ultimi due anni, si rileva la forte riduzione delle spese correnti e il saldo positivo che ne consegue. Analogamente, nel bilancio preventivo per l’anno in corso, accanto al calo delle uscite si sottolinea la crescita degli investimenti nel settore digitale (sito web, podcasts, ecc.) e la novità costituita dall’erogazione di borse di studio a sostegno di attività di ricerca post-dottorale. In aggiunta ai due bilanci Sissco viene presentato, sulla scia di quanto fatto già l’anno precedente e a conclusione di un percorso avviato nel 2019, il bilancio consuntivo dei progetti Sissco finanziati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

L’assemblea approva all’unanimità i bilanci consuntivi e preventivi (vedi all. 1 e 2).

Dibattito in Assemblea

Il dibattito si apre con un intervento di Andrea Graziosi sul tema dell’imminente pubblicazione delle Linee Guida del PNRR Università e Ricerca e della ricaduta che esso potrà avere sulla ricerca scientifica in Italia anche nei settori umanistici. Graziosi dettaglia a beneficio dei soci le tipologie di progetti che verranno banditi, spiegando al contempo che alle università italiane saranno destinati, nei prossimi tre anni, fondi extra per oltre 11 mld di euro, una cifra quasi pari a due FFO aggiuntivi. La crescita dei finanziamenti si tradurrà anche nell’aumento del numero di PRIN finanziati dal Ministero e nello stanziamento di importanti risorse per i giovani ricercatori. L’arrivo di questi fondi, conclude Graziosi,

pone dunque una sfida a cui l’accademia italiana non può sottrarsi, nonostante i tempi brevissimi che si preannunciano per la preparazione di questi progetti.

Giovanni Scirocco, dopo aver chiesto di integrare il bilancio preventivo con l’aggiunta di mille euro da destinarsi alla digitalizzazione dell’archivio Sissco, ringrazia Graziosi per le informazioni fornite e, seguito da Renato Moro, Marco De Nicolò e Catherine Brice, chiede ulteriori precisazioni sui tempi e sulle modalità di valutazione dei progetti in questione. Valerio De Cesaris aggiunge che, pur in un quadro di opportunità senza precedenti per le università italiane, si corre tuttavia il rischio che siano altri settori disciplinari a coglierle, emarginando ulteriormente le aree umanistiche. L’obiettivo deve dunque essere quello di difendere le discipline storiche partecipando ai bandi con progetti interdisciplinari che possano avere alte probabilità di successo.

DeNicolò,ampliandoildibattitosuquestotema,sottolineaquantosiaimportanterilanciarelafigurasocialedellostoricoedegliumanisti;sidicepoisoddisfattodelprocessoormaiavviatodellacreazionediunarchivioSissco,chiedendochesiverifichi la disponibilità dei singoli soci a condividere con gli organizzatori dell’archivio materiali relativi alla vita societaria; interviene ancora su alcune questioni relative alla valutazione e alle procedure concorsuali. Conclude, infine, avanzando la preoccupazione che l’apertura all’Europa di cui la Presidente ha parlato nella relazione introduttiva e l’attenzione per altre storiografie rischi di svalutare le ricerche sulla storia d’Italia. La Presidente risponde specificando che l’auspicio di una maggiore apertura all’Europa faceva riferimento al consolidamento e all’espansione dei contatti della Sissco con omologhe società europee e non ai temi di ricerca della storiografia italiana che peraltro non si occupa esclusivamente di storia d’Italia.

Sul tema della revisione dello statuto, introdotto dalla relazione inaugurale della Presidente, interviene Fulvio Cammarano per evidenziare la ragionevolezza di un intervento straordinario che lo adegui alla nuova realtà di una società ampia e vivace come la Sissco di oggi. Riprendendo l’intervento di Graziosi in apertura di dibattito, Brunello Mantelli invita la Società a dedicare una parte del suo sforzo amministrativo e scientifico per seguire il PNRR e comprendere come meglio reagire alle sfide che pone, anche con la creazione di una commissione ad hoc o di un tavolo di lavoro all’interno del direttivo. Federico Romero evidenzia la compresenza di strumenti immediatamente utilizzabili, quali PRIN e progetti di ricerca, e di sfide che richiedono un ripensamento profondo, indirizzando giovani ricercatori verso aree di ricerca – tra cui la storia ambientale e industriale, le storie della scienza e della medicina – che saranno probabilmente investite maggiormente dai finanziamenti in arrivo. Si apre così una discussione sulla libertà nella scelta dei temi di ricerca: Cammarano sottolinea come la ricerca, a causa dei fondi carenti, sia costretta ad andare dove si trovano finanziamenti; per questo si è oggi spesso vincolati a forme di opportunismo e provincialismo, diversamente da quanto accadeva in una fase precedente in cui la curiosity-driven research riusciva a ritagliarsi spazi più ampi. Romero si dice d’accordo sull’azione di difesa di spazi di ricerca individuali, insistendo tuttavia sull’opportunità di inserire giovani storici in progetti multidisciplinari che garantiscano loro uno stipendio. Graziosi, ritornando al discorso iniziale, indica che la disponibilità futura di fondi garantirà un incremento della quota destinata anche alla ricerca libera, in particolare attraverso il finanziamento dei progetti PRIN. Ci si avvia infatti, conclude, verso quattro anni di grandi opportunità, ed essere pronti a sfruttarli al meglio diventa per tutta la comunità accademica una questione di responsabilità morale ed intellettuale.

Convegno Annuale Sissco Matera 2022

La Presidente introduce il punto relativo all’organizzazione del prossimo convegno annuale Sissco, che si svolgerà a Matera nel settembre 2022. Da statuto, la scelta del tema del convegno è affidata all’assemblea dei soci; la Presidente apre una riflessione sulla possibilità di revisionare la formula dell’evento e la modalità di scelta del tema. Il direttivo propone infatti che il formato sia ripensato, consentendo al convegno di diventare un’occasione di incontro tra diverse generazioni grazie alla compresenza di studiosi maturi, invitati dal comitato scientifico, e di studiosi più giovani, anche selezionati tramite una call for papers. La scelta del tema, invece, potrebbe essere effettuata per mezzo di un confronto tra diverse proposte nella lista Sissco e quindi attraverso una votazione da tenersi su piattaforma digitale.

Renato Moro interviene approvando le proposte e apprezzando la possibilità di tornare a discutere di questioni metodologiche nella mailing list Sissco; Cecilia Novelli, appoggiando le proposte del direttivo, propone un convegno sulla storia delle donne, con l’obiettivo di far tornare il tema al centro del dibattito storiografico. Seguono Brunello Mantelli, che suggerisce il tema del rapporto tra storie nazionali e storie d’Europa, e Marco De Nicolò, che invita ad una riflessione sul rapporto tra amministrazioni centrali e periferiche, tra stato e regioni. Agostino Giovagnoli, dopo aver espresso soddisfazione per la vitalità della società, sostiene che sarebbe di grande attualità riflettere sul rilancio del tema europeo. Federico Romero concorda sull’interesse che susciterebbe un convegno sull’Europa nella sua dimensione di stato in costruzione, ma presenta all’assemblea il tema del centenario del fascismo chiedendo se la Sissco possa sottrarsi al dibattito che sicuramente susciterà la ricorrenza del ’22. Carlo Spagnolo, approvando in linea di principio tutti i temi proposti, invita a ragionare sul ruolo ancillare, meramente celebrativo, assegnato alla storia contemporanea nell’agenda pubblica, e quindi a rivendicare un ruolo proprio della disciplina nella riflessione sul presente.

Stefano Bottoni propone invece il tema della fine del comunismo e del 1992 come data spartiacque nella storia europea. Silvia Salvatici torna sulla proposta Novelli, aggiungendo che la storia delle donne è stata nell’agenda storiografica negli ultimi decenni e che quindi un convegno del genere fornirebbe una vetrina per le numerose ricerche realizzate nell’ultimo trentennio; afferma inoltre che l’approccio e la dimensione di genere dovrebbe permeare qualsiasi tema scelto evitando di confinarlo, come spesso accade, a una singola relazione all’interno di un convegno. Barbara Bracco condivide la questione posta da Spagnolo relativa alla visibilità della storia e degli storici nel dibattito pubblico, rilanciando quindi il tema del rapporto tra storia e comunicazione pubblica ma al tempo stesso ricordando che sull’argomento è in preparazione un seminario a cura della commissione stampa che si terrà nel corso del prossimo anno. A tal proposito, continua la Bracco, sarebbe inopportuno che la Sissco rinunciasse ad intervenire nel dibattito sul centenario della marcia su Roma. Catherine Brice presenta una proposta sul tema dell’esilio e della mobilità, nonché sulla marginalità del sapere storico nelle politiche pubbliche; la Presidente fa tuttavia notare che migrazioni, esilio e mobilità sono stati al centro di un precedente convegno annuale Sissco organizzato a Macerata nel 2016. Moro torna sul centenario della marcia su Roma, un tema sul quale, a suo avviso, la Società non può non intervenire, e rilancia proponendo di affrontare il tema delle eredità dei fascismi, in chiave comparata, nelle società europee nel lungo periodo. Mantelli arricchisce quest’ultimo punto suggerendo l’adozione di un approccio che si soffermi sull’antinomia fascismi/antifascismi in prospettiva europea. La Presidente, riprendendo quanto suggerito in apertura di dibattito, sottolinea che potrebbe essere utile sfruttare l’ipotesi iniziale di discutere in lista sulla base di proposte presentate dai soci e di procedere poi alla selezione attraverso una votazione online.

Premi SISSCO 2021

Conclusosi il dibattito tra i soci, la Presidente apre la sezione dell’assemblea dedicata alla premiazione dei vincitori dei quattro premi annuali Sissco.

Premio SISSCO ARTICOLO

Domenico Rizzo, membro della commissione giudicatrice compost aanche da Catherine Brice e Fulvio De Giorgi, annuncia ai soci una sestina di finalisti:

  • Nicola Bassoni, Fascismo, nazismo e coscienza geografica. Elementi per un confronto tra Zeitschrift fur Geopolitik e Geopolitica, in “Ricerche di storia politica”, 2, 2020;

  • Giacomo Bonan, An Alpine Energy Transition: The Piave River from Charcoal to ‘White Coal’, in “Environmental History”, 25, 2020;

  • Antonio Buttiglione, 1848: sfera pubblica, movimenti popolari e borghesia radicale nelle Calabrie in rivoluzione, in “Società e storia”, 167, 2020;

  • Nicola Camilleri, Colonial Subjects and Others Racism and Inequality during Italian Rule in the Horn of Africa, in “Northeastern African Studies”, 20, 2020;

  • Andrea Martini, Fuori e dentro le mura dell’università. Il femminismo a Padova negli anni Settanta, in “Italia contemporanea”, 294, 2020;

  • Francesco Tacchi, The Modernist crisis and religious Orders. The Society of Jesus in the face of Catholic integralism (1911-1914), in “Revue d’histoire ecclésiastique”, 115, 1-2, 2020.

Annuncia, quindi, il nome dei due vincitori ex aequo e legge le motivazioni della scelta.

Articoli premiati:

Nicola Camilleri, Colonial Subjects and Others Racism and Inequality during Italian Rule in the Horn of Africa, in “Northeastern African Studies”, 20 (2020).

Il lavoro presentato da Nicola Camilleri per il premio SISSCO ha attirato l’attenzione della giuria e meritato la vittoria per diverse ragioni. Il tema riguarda l’applicazione dell’ordine coloniale in Eritrea, Somalia ed Etiopia, durante la dominazione italiana, e, più specificamente, il delicato problema della cittadinanza italiana in queste zone. Tale studio si interessa, in particolare, della elaborazione, la codificazione e l’applicazione della categoria di «sudditanza coloniale», che si basa su una visione razzializzata e gerarchizzata degli statuti individuali. Malgrado il postulato di base della superiorità europea, l’Autore individua la presenza anche di differenze etniche, religiose e sociali che si sovrappongono alla griglia razziale dei colonizzatori. L’articolo studia dunque le diverse configurazioni assunte dalla «cittadinanza coloniale», tra il 1890 e il 1940, in contesti diversi e come le popolazioni reagiscono ad esse. Il saggio si inserisce in un filone di studi sul colonialismo italiano che da circa un decennio è stato oggetto d’importanti rinnovamenti: il tema dell’articolo dimostra i fruttuosi risultati di un lavoro che combina storia politica, storia sociale e storia del diritto. Infine, l’attenzione portata dall’Autore alle modalità di applicazione della legge e di negoziazione colle norme provenienti dal «basso» conferisce

all’articolo una dimensione analitica supplementare di grande interesse.

Francesco Tacchi, The Modernist crisis and religious Orders. The Society of Jesus in the face of Catholic integralism (1911-1914), in “Revue d’histoire ecclésiastique”, 115, 1-2 (2020).

Il saggio di Tacchi persegue una linea di ricerca originale nell’indagare l’atteggiamento gesuita – negli ultimi anni di pontificato di Pio X – dinanzi alle accuse di liberalismo e di modernismo di cui la Compagnia di Gesù è fatta bersaglio da parte dell’integralismo cattolico. Un tema trascurato dalla storiografia, piuttosto concentrata sulla linea anti-gesuita degli attacchi e poco attenta rispetto alle differenze e articolazioni interne, presenti nella Compagnia come in altre congregazioni religiose. A fronte di una lettura troppo spesso appiattita sul contesto italiano (e romano), l’Autore – basandosi su una estensiva ricerca d’archivio – sviluppa con ampiezza l’indagine attraverso la disamina minuziosa di casi relativi a quattro contesti nazionali diversi: la Germania, l’Austria-Ungheria, la Francia e l’Italia, dimostrando i segni di resistenza gesuita all’integrismo sostenuto dal pontefice; una resistenza che trovava appoggi negli ambienti della Curia generalizia, fino a legittimare l’auto-difesa della Compagnia davanti all’opinione pubblica. Sullo sfondo il saggio pone inoltre la questione più ampia degli ordini religiosi nella ‘crisi modernista’, adottando una prospettiva che non mancherà di suscitare ulteriori ricerche.

Premio SISSCO ANCI STORIA

Guido Formigoni, in qualità di membro del direttivo e di coordinatore della commissione giudicatrice – composta da Melania Nucifora e Bruno Ziglioli per la Sissco e da Antonio Capitano e Vincenzo Santoro per l’Anci –, annuncia all’assemblea, dopo aver reso nota la composizione della terna finalista, il vincitore del premio Sissco–Anci Storia 2021 e legge le motivazioni del riconoscimento.

Finalisti:

  • Giacomo Bonan, Le acque agitate della patria. L’industrializzazione del Piave (1882-1966), Viella, 2020;

  • Antonio Bonatesta, Mezzogiorno e integrazione europea. La Puglia dall’intervento straordinario alla regionalizzazione (1957-1993), Edizioni Unicopli, 2020;

  • Oswald Überegger, All’ombra della guerra. Storia del Tirolo (1918-1920), Carocci Editore, 2020.

Volume premiato:

Giacomo Bonan, Le acque agitate della patria. L’industrializzazione del Piave (1882-1966), Viella, 2020.

Il volume di Giacomo Bonan Le acque agitate della Patria, introduce nel panorama della storiografia italiana il tema delle biografie fluviali, già frequentato in ambito europeo ed extraeuropeo, declinandolo secondo un approccio autonomo e originale. Il racconto sviluppato ci offre un’immagine del Piave distante dal luogo simbolico che il fiume rappresenta nelle memorie storiche nazionali, per ricostruirne il ruolo di grande infrastruttura commerciale e industriale e di spazio di relazioni non sempre pacifiche fra società e ambiente.

Il lavoro è sviluppato su un arco temporale pressoché secolare (non a caso racchiuso tra due grandi alluvioni), e ha un pregio notevole nella capacità di connettere un richiamo di lungo periodo alla storia del fiume come via d’acqua essenziale nel commercio del legname della Serenissima, alla descrizione della vicenda contemporanea di utilizzo delle acque in chiave sempre più integrale. Da una parte le esigenze della produzione idroelettrica, dall’altra quelle dell’irrigazione di un’agricoltura sempre più esigente si intrecciano e si contendono le risorse idriche, configurando nel tempo uno sfruttamento sempre più invasivo, non privo di ricadute pesanti sull’ambiente. Viene cioè studiato un approccio ingegneristico via via cresciuto e lentamente codificato, che sarà modificato significativamente solo in epoca recente. Articolato secondo autonomi affluenti narrativi, il testo ha il pregio di una scrittura specialistica e ricca di connotazioni interdisciplinari e al tempo stesso molto limpida e chiara, che ne fa un contributo alla ricerca importante e innovativo, ma insieme uno strumento accattivante di divulgazione della Storia.

Premio SISSCO OPERA PRIMA

Pinella Di Gregorio, nelle vesti di membro del Direttivo, comunica all’assemblea la terna di autori presi in considerazione per l’assegnazione del premio:

  • Nicola Bassoni, Haushofer e l’asse Roma-Berlino. La geopolitica tedesca nella politica culturale nazi-fascista, Viella, 2020;

  • Laura Ciglioni, Culture atomiche, Gli Stati Uniti, la Francia e l’Italia di fronte alla questione nucleare (1962-68), Carocci, 2020;

  • Cora Ranci, Ustica. Una ricostruzione storica, Laterza, 2020.

Quindi annuncia all’assemblea il nome della vincitrice e legge la motivazione della scelta.

Volume premiato:

Laura Ciglioni, Culture atomiche, Gli Stati Uniti, la Francia e l’Italia di fronte alla questione nucleare (1962-68), Carocci, 2020.

Nel volume Laura Ciglioni ha ricostruito il dibattito pubblico degli anni Sessanta sulla questione nucleare in tre paesi occidentali, Stati Uniti, Francia e Italia, che occupavano posizioni internazionali assai diverse tra loro. Un’analisi comparata che oltrepassa gli ambiti propri della ‘cultura alta’ per passare in rassegna settimanali popolari, programmi televisivi, film, romanzi di fantascienza e fumetti e riviste d’arte, senza dimenticare i sondaggi di opinione. Il libro mette in luce le profonde differenze e, al tempo stesso, le inaspettate consonanze nelle “culture atomiche” nazionali in un momento in cui l’incubo di una guerra atomica era già da tempo entrato nella discussione pubblica nel contesto bipolare della Guerra Fredda. Negli Stati Uniti l’opinione pubblica americana aveva ampiamente familiarizzato con il tema per cui il dibattito degli anni Sessanta in gran parte rilanciava modelli definiti da tempo, in cui il nucleare rappresentava la nuova frontiera dello spirito americano e, seppure l’ottimismo iniziasse ad essere incrinato dalle critiche dei movimenti pacifisti, la fiducia dell’opinione pubblica nello sviluppo dell’energia nucleare rimase piuttosto forte. In Francia la scelta nucleare fu in grado di compensare la perdita del ruolo di potenza coloniale per scongiurare l’uscita dal novero delle «grandi potenze». In tal modo attorno alla costruzione di un arsenale atomico e allo sviluppo del nucleare per obiettivi civili si coagularono le ambizioni politiche di un intero paese. Infine, agli inizi degli anni Sessanta gli italiani sembravano ancora poco interessati sulle problematiche del nucleare. La percezione di essere una potenza di secondo ordine si legava alla diffusa percezione negativa dell’energia nucleare, alimentata dal clamore del “caso Ippolito” e dalle paure della superbomba sovietica.

Motivazione: per aver condotto una innovativa ricerca di storia comparata sulla rivoluzione dell’atomo, nel secondo dopoguerra, analizzata attraverso le ripercussioni sulla formazione delle mentalità collettiva e sulle politiche estere di tre Stati della comunità atlantica; per l’accurato lavoro di ricognizione su fonti d’archivio variegate (archivi di stato, fonti a stampa) ed anche su un cospicuo repertorio di materiale visivo (film, mostre, fumetti). Fonti non giustapposte tra loro ma integrate dall’approccio metodologico comparato; per avere portato a termine una ricerca complessa su tre differenti paesi mantenendo l’articolazione comparatista senza scadere nell’interpretazione meccanicistica dei processi storici. Il Premio Sissco Opera Prima edizione 2021 viene conferito a Laura Ciglioni per il volume Culture atomiche, Gli Stati Uniti, la Francia e l’Italia di fronte alla questione nucleare (1962-68), Carocci, 2020.

Premio SISSCO SENIOR

Stefano Cavazza, in qualità di membro del Direttivo, annuncia la terna di volumi presi in considerazione per il premio:

  • Paolo Borruso, Debre Libanos 1937. Il più grave crimine di guerra dell’Italia, Laterza, 2020;

  • Vinzia Fiorino, Il genere della cittadinanza. Diritti civili e politici delle donne in Francia (1789-1915), Viella, 2020;

  • Renato Moro, Il mito dell’Italia cattolica. Nazione, religione e cattolicesimo negli anni del fascismo, Studium, 2020.

Annuncia, quindi, all’assemblea il nome dell’autore e il titolo del libro risultato vincitore del premio Sissco Senior 2020 e legge la motivazione.

Volume premiato:

Renato Moro, Il mito dell’Italia cattolica. Nazione, religione e cattolicesimo negli anni del fascismo, Studium, 2020. Il volume di Renato Moro, articolato in 14 capitoli, affronta un tema di grande rilievo storiografico mettendo al centro della sua analisi il rapporto tra cattolici e nazione durante il regime inserito all’interno del più generale rapporto tra cattolici e nazione nella storia d’Italia. Dopo aver discusso in apertura lo stato dell’arte, mettendo in luce in luce il persistere di interpretazioni divergenti sul rapporto tra fascismo e cattolicesimo, l’A. ricostruisce con grande acribia filologica i differenti modi con cui il mondo cattolico percepì il fascismo e i differenti orientamenti interni al fascismo nei confronti della religione. La relazione tra fascismo e cattolicesimo viene così ad inserirsi nel processo di rielaborazione dell’idea di nazione da parte del mondo cattolico e del suo inserimento nello stato. Dopo aver ricordato come il fascismo avesse abbandonato le sue iniziali posizioni anticlericali per assumere un atteggiamento di apertura verso la religione e il cattolicesimo, l’A. dimostra come il riconoscimento di queste aperture non fosse esente da timori sia per il loro carattere strumentale sia per alcuni aspetti dell’ideologia fascista in via di definizione. Se da un lato il cattolicesimo politico vide con chiarezza il pericolo che il fascismo rappresentava e la sua alterità rispetto ai valori cattolici, una parte del mondo cattolico, pur preoccupato per la strumentalità di alcune aperture verso la religione, vide nella rivalutazione della religione realizzata nella scuola il superamento della statolatria liberale. L’A. mette però in luce come la stessa discussione attorno al concordato rivelasse differenze significative nell’interpretazione dell’evento rispetto al primato dello stato o

della religione, differenze che furono temporaneamente superate dal riconoscimento dell’unificazione della nazione cattolica che si sarebbe realizzata attraverso il concordato. Fu questo – mostra con chiarezza l’A. – il terreno di incontro tra fascismo e cattolicesimo, che consentì di superare conflitti come quello sull’azione cattolica. A fronte delle minacce che si manifestavano in Europa verso il cristianesimo: l’ateismo bolscevico e il neopaganesimo nazionalsocialista, il fascismo appariva un difensore del cattolicesimo. L’A. ricostruisce con efficacia come questo positivo rapporto sia rafforzato fino a raggiungere il culmine con l’impresa etiopica per poi cominciare a indebolirsi in correlazione al rafforzamento dei legami politici con la Germania. Con l’ingresso in guerra e l’avvio del progetto totalitario del regime, l’A. dimostra come il rapporto tra cattolicesimo e fascismo si incrinasse e come il tema della nazione cattolica potesse poi diventare un ponte verso il superamento dell’esperienza del ventennio da parte del mondo cattolico.

Motivazione: per l’ampia disamina di fonti condotta con acribia filologica che gli ha consentito di ricostruire con ricchezza di sfumature le differenti posizioni all’interno del mondo cattolico e di quello fascista offrendo una rappresentazione articolata del dibattito del periodo; per aver saputo inserire la sua ricostruzione all’interno della storia nazionale e del rapporto tra stato e cattolici; per aver saputo ben collocare l’evoluzione del rapporto tra fascismo e cattolicesimo nella dimensione internazionale mettendo in luce il ruolo che la situazione internazionale ebbe nell’influenzare le posizioni dei cattolici verso il fascismo; per aver offerto una nuova interpretazione del rapporto tra cattolicesimo e fascismo fondata sul concetto di nazione cattolica, interpretazione ricca di sfumature e distinzioni e al tempo stesso aver illuminato indirettamente sulle stesse modalità di costruzione dell’identità nazionale offrendo in tal modo una significativa innovazione allo stato dell’arte; il Premio Sissco edizione 2021 viene conferito a Renato Moro, Il mito dell’Italia cattolica. Nazione, religione e cattolicesimo negli anni del fascismo, Roma, Studium 2020.

La Presidente ringrazia calorosamente i due consiglieri uscenti, Guido Formigoni e Donato Verrastro, per il loro contributo alla vita societaria e dichiara chiusa l’assemblea alle ore 18,35.

Elezioni direttivo

Alle ore 15 del 17 settembre, la commissione elettorale comunica alla mailing list Sissco i risultati del voto per l’elezione dei due nuovi membri del direttivo:

DIRETTIVO:

AVENTI DIRITTO: 602

VOTANTI: 385

AFFLUENZA: 63,95%

ELENA BACCHIN: 156 (42%)

STEFANO BOTTONI: 89 (24%)

CECILIA NOVELLI: 127 (34%)

SCHEDE BIANCHE: 13

Risultano elette quali membri del Direttivo, in sostituzione di Guido Formigoni e Donato Verrastro che terminano il proprio mandato, le socie Elena Bacchin e Cecilia Novelli. A termini di statuto la carica di vicepresidente Sissco è assunta da Arianna Arisi Rota, che sostituisce l’uscente Guido Formigoni.

In fede

Daniela Luigia Caglioti Marco Maria Aterrano

Presidente Sissco) (Segretario Sissco